Mauro Stefanini

Ricordando
MAURO STEFANINI

Il 2 maggio di un anno fa [ 02/05/2005]  moriva a Milano Mauro Stefanini. Aveva 57 anni, essendo nato il 9 gennaio 1948.
Insegnante e pubblicista, era figlio di Giacomo Stefanini (1), un comunista condannato dal Tribunale Speciale fascista a 15 anni di carcere nel “processone” del 1928, in cui era imputato insieme ai comunisti Antonio Gramsci, Umberto Terracini, Mauro Scoccimarro, Rosolino Ferragni, Giovanni Roveda e Vittorio Flecchia e agli anarchici Virgilio Fabbrucci e Ilio Scali. Rilasciato nel 1935, Giacomo era passato clandestinamente in Francia, dove aveva militato nella “Frazione comunista di sinistra”, i “bordighisti” di Ottorino Perrone e Virgilio Verdaro, e collaborato a Prometeo e Bilan.
La mamma di Mauro, Maria Antonietta Falorni, era stata condannata nel 1931 a cinque anni di carcere dal Tribunale Speciale per l’attività da lei svolta a Firenze nelle file di Giustizia e Libertà (e ripercorsa qualche anno fa da Giovanni De Luna in un bel saggio) (2).
Dopo la Liberazione Giacomo e Maria avevano fatto parte del Partito Comunista Internazionalista e nel 1948 erano stati costretti alla latitanza in seguito ai fatti di San Polo in Chianti, ai quali erano estranei.

Quando lo conobbi a Santa Maria di Catanzaro nel 1968 (quasi quarant’anni fa), in casa di Totò Soluri, Mauro era sceso da pochi giorni in Calabria, insieme a Saraceno, Ivana e Angelo Sapuppo, e curava i rapporti tra il centro dell’organizzazione fondata da suo padre, da Onorato Damen e da Bruno Maffi e le sezioni periferiche, compresa quella di Catanzaro (ex Circolo “Bandiera Rossa”), che era guidata da Soluri e da Giorgio Paolucci.

Mauro non era però rigidamente condizionato dalla sua appartenenza politica, e nei suoi rapporti con me e con altri (fra cui rammento, per integrità e coerenza, l’anziano anarchico di Crotone, Cozzolino), che avevamo idee, storie e esperienze diverse dalle sue, era aperto al dialogo e assai disponibile a una solidarietà concreta e fattiva, come potei constatare e apprezzare a Crotone e ancor più a Castellanza, vicino a Legnano, quando io e altri compagni (Lino Scagliola, Mario Cusan, Salvatore Bua, Pietro Noli, Remo d’Alonzo, ecc.), impegnati in una sfortunata battaglia contro un’impresa metalmeccanica, beneficiammo largamente del suo aiuto (e di quello di Angelo Sapuppo).

Gli incarichi di rilievo che Mauro ebbe sempre fra gli internazionalisti non lo cambiarono negli anni successivi, né mai, nei nostri incontri – fui molte volte ospite, a Milano, di lui e di sua madre, ma ci vedemmo spesso anche a Roma, a Firenze e a Follonica –, lo sentii fregiarsi delle tante cose che aveva fatto e scritto: era invece – coerentemente alla sua generosità e alla positiva innocenza, che traspariva dal suo sguardo, dal suo approccio gentile (e che venne immediatamente notato dalla mia amica Virginia Gervasini) (3), dal suo incedere lievemente “ventoso”, che evocava sogni e speranze – sempre pronto a “spendersi” per gli altri, come fece per me – l’ultima volta – a Grosseto nel 2004.
Alla stazione di Campiglia, dove eravamo andati a riceverlo, io e Claudio restammo impressionati ed allarmati dalla sua magrezza e dalla tosse che lo scuoteva senza tregua.
Uomo di radicate convinzioni e di vasti interessi, redattore e collaboratore di Prometeo , di Battaglia Comunista, di Lotta di Classe e di altri giornali e riviste italiane e straniere dell’area dei comunisti internazionalisti (ma anche specialista nella produzione di carta, stimato per i suoi articoli sui periodici del settore), (4) Mauro ha investito il suo tempo – che è stato anche il nostro, ma oltre il quale ci è stata concessa la ventura di spingerci – nella lotta contro un mondo sempre più ingiusto, feroce, intollerante, segnato da privilegi e da sopraffazioni, e lo ha fatto battendosi per l’eguaglianza, la libertà, l’emancipazione dal bisogno, dall’oppressione, dal dominio…

Per ricordarlo fuori dagli ambienti, nei quali era più conosciuto e che hanno già reso omaggio alla sua memoria con alcune iniziative pubbliche, mi è parso doveroso legare il suo nome a due piccole donazioni di libri politici (in linea con le sue e le mie scelte): la prima alla Biblioteca comunale di Scarlino, in provincia di Grosseto, la seconda alla Biblioteca Franco Serantini di Pisa, non senza provare un dolore profondo per la sua esistenza troppo presto spezzata. (5)

 

Follonica, 2 maggio 2006

Fausto Bucci

Disegno di Franco Piermaria

 

 

Note:

1) Detto Luciano o Mauro.

2) De Luna, Giovanni. Donne in oggetto: l’antifascismo nella società italiana 1922 -1939, Torino: Bollati Boringhieri, 1995, p.340-357.

3) Mauro ed io andammo ad accogliere Virginia alla stazione di Porta Garibaldi, a Milano, in una giornata di primavera del 1978. Virginia proveniva da Varese, dove abitava dal 1968, quando aveva lasciato la Sicilia insieme al padre, l’anarchico Carlo Emilio, anche lui ex miliziano della rivoluzione spagnola.

4) È auspicabile che, oltre a un volume degli scritti più notevoli di Mauro, veda presto la luce una bibliografia dei suoi saggi e articoli politici, tecnici e didattici (quelli legati alla sua attività scolastica), sparsi in innumerevoli pubblicazioni, di non facile reperimento e localizzazione [A sette anni di distanza dalla scomparsa di Mauro segnaliamo che è apparso in volume lo studio di Mauro: Appunti e spunti. Criticando Negri. Per una critica marxista del pensiero di Antonio Negri, Milano: Edizioni Prometeo, 2006, p.106, e che i carteggi, i volantini, i giornali e i libri da lui lasciati sono stati descritti in un corposo inventario, dal titolo: L’archivio Mauro Stefanini – Partito comunista internazionalista. Uno strumento per la storia della sinistra comunista [a cura di Andrea Torre], Milano: Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, 2009, p.93].

5) Questo modesto omaggio alla memoria di Mauro è stato pubblicato in appendice allo studio di Sandro Saggioro: Gli ultimi anni di Victor Serge (1940-1947), Firenze: Quaderni Pietro Tresso, n.57, giugno 2006, p.54-55. Una versione, leggermente diversa, era apparsa in precedenza sotto il titolo: “Mauro Stefanini”, in: La Biblioteca, mensile di informazione dell’Associazione Amici della Biblioteca Franco Serantini, a.VIII, n.50, [Pisa], febbraio 2006, p.4.

 

Appendice:

http://www.aptresso.org/recensioni/mauro-stefanini-appunti-e-spunti-criticando-negri-per-una-critica-marxista-del-pensiero-di-antonio-negri-prometeo-2006