Brunero Cioni, “Merzì”

 

  Nasce il 21 dicembre 1925 a Travale da una famiglia anarchica, muore per ferragosto 2012 a 88 anni.
Partigiano combattente della 23ª BRigata Boscaglia.
Il nome di battaglia deriva dalla traduzione fonetica toscana del “grazie” francese.

Chiamato alle armi nel 1943 (l’ultima classe richiamata alle armi dal Regio esercito), l’armistizio dell’8 settembre lo coglie con i commilitoni accampato nelle campagne di Monfalcone, in attesa di raggiungere Spalato. Nella notte fugge e, dopo un viaggio di 14 giorni sia in treno che a piedi, se ne ritorna nella sua piccola Travale.
La riorganizzazione della macchina bellica fascista sotto la Repubblica di Salò lo richiama alle armi ma la scelta di Brunero è di segno totalmente opposto e si dà alla macchia dove si unisce alla “Guido Boscaglia” del comandante “Paolo“, il medico comunista livornese Giorgio Stoppa, del quale Brunero ha sempre parlato con il massimo rispetto:  ” Il miglior comandante che potessi avere. Era severo, con lui non si scherzava “.

Nel 1966 si trasferisce da Travale a Piombino con la moglie Liliana e il figlio Germano.
Posto in una piccola impresa metalmeccanica, poi passaggio in Magona fino alla pensione.
“Modi gentili e sguardo simpatico, sempre disponibile a raccontare pagine di storia collettiva. Con modestia, come se non ne fosse stato tra i protagonisti diretti.”
La salma riposa nel cimitero di Travale.

 

Sintesi da Il Tirreno del 17.8.2012 a firma Valeria Parrini che ringraziamo.