29 giugno

1884 

S.CASCIANO dei Bagni – Nasce Vincenzo Rossi. Fa il ferroviere e per questo risiede a Roma e a Brescia. Attivo dall’immediato dopoguerra. Viene fermato per scritte sovversive nell’agosto 1930. Poi ammonito per propaganda antifascista nel gennaio 1931. Muore il 10 gennaio del 1933 (CPC).

1886 

MONTIERI – Nasce Gioacchino Sini, presente in Casellario Politico come sovversivo da controllare.

1893

VOLTERRA – Nasce Silvio Calvani, giornalista e scrittore di idee antimilitariste e simpatizzante anarchico. Schedato dal 1914, collaboratore del giornale libertario ”Volontà” di Ancona. Espulso dal P.R.I. nel 1923, munito di carta di identità come nemico del fascismo, confinato a ponza e vigilato fino alla caduta del fascismo (RLL).

1900 

S.MINIATO – Nasce Pietro Nacci. Bracciante, militante comunista, viene arrestato nel settembre del 1931 per diffusione di volantini antifascisti e conseguentemente diffidato. Resta vigilato dal regime fino al 1943 (CPC).

1908 

POGGIBONSI – Masce Dario Naldini. Di professione bottaio, è arrestato nel 1932 per organizzazione comunista, ma il tribunale lo proscioglie per non luogo a procedere per mancanza di dolo. Il 25.9.1940 viene ancora arrestato per partecipazione al Soccorso Rosso e confinato a Pisticci per 2 anni. Viene liberato nel febbraio 1942 (CPC).

1921

GROSSETO – Circa 700/800 fascisti provenienti da tutta la Toscana invadono la città ed uno di loro, Rino Daus, cade in un assalto datogli da anarchici e comunisti. Seguono scontri tra “sovversivi” e fascisti: questi ultimi avevano già ucciso (per alcune fonti il 28 giugno) l’edile comunista Giuseppe Savelli  (Aristeo Banchi – Si va pel mondo ). La morte di Daus è descritta dai fascisti come ” la vigliaccheria più infame che non si riscontra in nessuna cronaca di selvaggiume abissino” operata dai comunisti “partito della delinquenza italiana, formato da disertori, da ladri, da spie, da briganti. E – come tali – subiranno al nostra legge ” (FSC). Dell’uccisione di Rino Daus viene accusato il fabbro Sante Ceccaroli sulla base di deboli prove che poi si rivelarono infondate. Ceccaroli fu catturato, picchiato brutalmente e incarcerato. Dopo poco tempo, rimesso in libertà, muore, innocente, per le conseguenze del pestaggio subito (SCA).

LIVORNO– Vengono scarcerati il socialista Carlo Procaccia e gli anarchici Piero Fabbri, Serretto Serretti, Virgilio Antonelli, Alceste Prunetti, Amleto Cantini e Enrico Pracchia, arrestati in marzo dopo il ferimento del fascista Ugo Botti (RLL).

1922

LIVORNO – I fascisti bastonano l’anarchico Michele Cecchini (24 anni, battimazza al Cotonificio Bassoli) in piazza Cavour, poco prima di recarsi ad una trattativa di lavoro in compagnia di Riccardo Sacconi e di un altro raprresentante dei lavoratori  (RLL).

PISA – Evadono dal carcere 9 detenuti comuni, quattro dei quali affiliati alla Banda Doneda, tra cui il ‘capo’ Stefano Doneda e Giovanni Urbani, detto Pasqualone, atleta e figura che diverrà mitica per le continue evasioni in beffa all’apparato repressivo fascista (RLL).

1924

LIVORNO – Per ricordare Guido Picelli che il 1° maggio si era fatto beffa dei fascisti issando sul pennone di Montecitorio un’enorme bandiera rossa in omaggio alla festa dei lavoratori, diversi operai e scaricatori del porto sottoscrivono oltre 2.000 lire per L’Unità (RLL).

LIVORNO 2 –  Nasce Roberto Lami. Con il nome di battaglia “Salta“, sarà un partigiano combattente con grado di sottotenente nella IVª Brigata Cristoni-Iª Divisione Garibaldi Bevilacqua, operante in Liguria (ILSREC).

PIOMBINO – Nasce Amerigo Moschini. Con nome di battaglia “Zizi“, sarà partigiano in Liguria, nella 4ª Brigata Cristoni – 1ª Divisione Garibaldi Bevilacqua per la quale cadrà in combattimento nel savonese, il 24/4/1945, giorno prima della resa definitiva tedesca (ILSREC).

1940

LIVORNO – Arresto del fornaio repubblicano Celestino Bandinelli, nemico giurato del regime, per oltraggio aggravato, ribellione e lesioni a militi fascisti di protezione antiaerea. Sarà condannato ad un anno e 10 giorni di reclusione (RLL-CPC).

1944

LOCALITA’ IMPRECISATA – Cade in combattimento il partigiano pisano della “Nevilio Casarosa” Oberdan Brogiotti (ANPI).

ASCIANO  – In località Montefermi, i tedeschi colpiscono con bombe incendiarie e lanciafiamme un gruppo di civili usciti da un rifugio uccidendo 3 persone. Al podere La Coppa, una cannonata degli Alleati uccide 2 contadini (CRT).

BIBBONA – La 3a Brigata Garibaldi occupa il paese (CRT). Liberazione ufficiale dal nazifascismo (Regione Toscana). Nel territorio comunale, Giuseppe Gelli (27) è vittima dei nazifascisti (Progetto Memoria – Regione Toscana).

BOCCHEGGIANO – Il 3° Distaccamento partigiano della Brigata “Spartaco Lavagnini” attacca, sotto il paese, una macchina tedesca con a bordo un capitano, un tenente ed un interprete, passando i 3 per le armi e distruggendo l’automezzo (RSL).

BOLGHERI – Liberato il paese insieme agli alleati, il Distaccamento Allegri si scioglie (CRT).

BUONCONVENTO –  Liberazione ufficiale dal nazifascismo (Reg. Toscana)

CASTELNUOVO di Val di Cecina – Nel cuore della notte il distaccamento “Guido” si scontra con tedeschi in ritirata infliggendo loro diverse perdite. Resta ferito il partigiano Angiolino Filippi (LAP). Durante un mitragliamento aereo americano, presso il podere S.Vincenzo, resta vittima la giovanissima Marfisa Vichi di 10 anni (PBA). Liberazione ufficiale dal nazifascismo (Regione Toscana).

CECINA – Liberazione ufficiale dal Nazifascismo (Regione Toscana).

CHIANCIANO – Liberazione dal nazifascismo (Reg.Toscana). Al podere Palazzolo, i tedeschi uccidono il colono 21enne Alfiero Cesarini metre sta lavorando (Progetto memoria – Regione Toscana / Per SNFT il fatto avviene il 28/6 ).

CHIANNI – In località Aiola, un reparto tedesco accerchia la casa di un partigiano; Interviene la formazione partigiana e si accende un duro scontro al termine del quale 15 tedeschi periscono, la casa viene distrutta ma la famiglia salvata (CRT).

CHIUSDINO – I partigiani della Lavagnini consegnano agli Americani due casse di documenti precedentemente catturate ad una colonna ippotrainata tedesca durante un’azione di metà giugno in località Luriano (RSL).

GAIOLE in Chianti – Al Ponte a Stielle, partigiani attaccano una colonna ippotrainata tedesca facendo 2 vittime (CRT).

GERFALCO – Contatto uffuciale tra Alleati e una delegazione partigiana della Boscaglia guidata da Vittorio Ceccherini e dall’interprete ing. Spartaco Muratori, prigioniero politico già liberato dai partigiani durante l’assalto al carcere di San Gimignano (RGB).

GUARDISTALLO – Nella notte tra il 28 ed il 29 giugno, il distaccamento “Otello Gattoli” della III Brigata Baribaldi si sta spostando dalla propria base, situata tra Riparbella e Montescudaio, verso l’abitato di Casale Marittimo, su indicazione del Cln di Livorno, con l’intento di occuparlo prima dell’arrivo degli Alleati. I partigiani, in tutto circa un centinaio, intorno alle 6 del mattino si imbattono in una colonna di tedeschi nel corso dell’ attraversamento della strada Guardistallo-Cecina. Siamo pochi chilometri a nord di Guardistallo, ne nasce uno scontro a fuoco che causa la morte di 11 partigiani e di un militare tedesco. I partigiani, soverchiati, sono costretti a ripiegare nei boschi e nelle campagne circostanti. Tra i 14 partigiani caduti, Oberdan Brogiotti, Ugo Ricotti, il commissario politico Sante Fantozzi e 4 russi (RMAA)
La reazione è immediata e si scatena contro le abitazioni del vicino centro abitato: gli uomini del paese sono rastrellati e fucilati, altri civili (tra cui le donne) sono uccisi perché accennano a fuggire, un altro grosso contingente di abitanti di Guardistallo si salva grazie all’intervento del parroco don Mazzetto Rafanelli.

L’elenco delle vittime (43 uomini e 4 donne):
Bachin Umberto, 45 Bartoli Isolina, 52 Bernocchi Menotti, 52 Bianchi Casimiro, 68  Biasci Angelo, 29 Biasci Edo, 17 Biasci Gennaio, 49 Biasci Pierino, 31 Biasci Rosa, 59 Camerini Arnaldo, 35 Camerini Settimo, 43 Cavallini Armando, 36 Cavallini Giuseppe, 76 Ceppatelli Colombo, 48 Daddi Aleandro, 60 Fabbri Giuseppe,70  Fatticcioni Agostino,44 Fatticcioni Giuseppe, 17 Fatticcioni Osvaldo, 16 Franci Ines, 41 Fulceri Luigi, 34 Gonnelli Ulisse, 59 Lessi Antonio, 27 Lessi Bruno, 72 Longa Sisto, 52  Lotti Lotto, 28  Macchia Marcello, 23 Marmeggi Dino, 34 Matteucci Antonio, 23 Mengozzi Giuseppe, 41 Molelli Alvo, 26 Nesi Aldo, 19 Nesi Giuseppe, 51 Pampana Umberto,63 Pasquinelli  Angiolino,31 Pazzagli Francesco, 27? Pazzagli Guido, 47 Pescucci Albizzo, 18 Regini Giuseppe, 53 Salvadori Gino, 29 Salvadori Olivo, 65 Simoncini Ivo, 18 Simoncini Sabatino, 49 Tarchi Orlando, 64 Tarchi Vezio Ugo, 29 Vanni Tullio, 31 Zucchelli Ersilia, 24 .

LUSTIGNANO – Le unità alleate conquistano il paese.

MONTECASTELLI – Molte persone si assiepano sul muro fuori della porta medievale di ingresso al paese, ma nessuno pensa a sventolare una bandiera bianca: sembra questo il motivo per cui alcuni colpi di cannone sparati dagli americani colpiscono l’abitato uccidendo Sezel Baragatti e Gagliano Rombai (PBA).

MONTEPULCIANO – In località Salcheto, Flavio Rossi (68) viene mitragliato dai tedeschi mentre sta recandosi ad attingere acqua dal pozzo ( SNTF ). Liberazione del paese dal nazifascismo. In uno degli scontri per entrare in paese, muore un soldato neozelandese.

MONTERIGGIONI – I tedeschi uccidono un partigiano del Raggr.to Monte Amiata che sta cercando di recuperare del bestiame disperso dagli stessi tedeschi in giorno prima nelle azioni di rappresaglia (CRT).

MONTERONI D’ARBIA – Una ventina di tedeschi incendia il podere Villa Canina abitato dalla famiglia di Gino Gorelli, sospetto collaboratore dei partigiani ( SNFT ).

MONTEVERDI Marittimo – Liberazione ufficiale dal nazifascismo (Regione Toscana).

MONTICIANO – Nel territorio comunale,  Renato Ganozzi (49) è vittima dei nazifascisti (Progetto Memoria – Regione Toscana ).

MURLO – Le unità alleate conquistano il paese.

PALAIA – I partigiani della formazione Ponte a Egola entrano in paese e disarmano gli aderenti al PFR; i carabinieri locali collaborano consegnando alcune armi (CRT).

POMARANCE – In località  Quercetello, nei pressi del cimitero di Lanciaia, i partigiani del distaccamento “Guido” incontrano le avanguardie dell’ esercito americano consegnando loro almeno una ventina di prigionieri tedeschi. Poi sono costretti a fermarsi a San Dalmazio nel mentre gli americani entrano in Pomarance (LAP).Liberazione ufficiale dal nazifascismo (Regione Toscana).

RAPOLANO TERME – In località Palmiera, i tedeschi vi concentrano 20 ostaggi che liberano dopo la trattativa con una donna inviata dal CLN locale. In località Nistiola, scontro tra partigiani e tedeschi (CRT).

RIPARBELLA [?] – In Strada Salaiola è ucciso il partigiano Sante Fantozzi.

ROSIGNANO Marittimo – Nel corso di alcune azioni, quelli della Oberdan Chiesa recuperano armi e materiale vario, ma 1 partigiano viene catturato dalle SS  (CRT).

ROSIGNANO Solvay – In località imprecisata, mentre ritorna di nascosto a casa per visitare la moglie in cinta, cade in combattimento contro i nazisti il partigiano Oberdan Brogiotti della formazione “Nevilio Casarosa” della 23/ma Brigata Garibaldi (ANPI).

S.GIOVANNI d’ASSO– Liberazione dal nazifascismo (29/30 giugno).

SERRAZZANO – La pseudo banda partigiana comandata dall’ ex SS italiana Tito Stagnini detto “Garibaldi” – fuggito da appena 10 giorni – cattura due tedeschi sbandati al Mulino di Pruneta, uccidendone uno. Nella sparatoria resta ferito a morte anche il notaio Garone di Volterra, lì sfollato (LAP).

SOVICILLE – Facilitato dall’opera di bonifica di partigiani e forze popolari, il Corpo di Spedizione Francese occupa i borghi di Brenna, Orgia, Torri e Montestigliano (BPA).

VAGLIAGLI – La Wehrmacht uccide un partigiano (CRT).

VOLTERRA – Nel territorio comunale,  cade Sante Fantozzi (30) vittima dei nazifascisti (Progetto Memoria – Regione Toscana ).

Zona Senese – Nonostante le squadre della Lavagnini abbiano svolto il ruolo conclusivo di avanguardia al fianco degli Alleati  nello sfondamento delle linee nemiche, in Sovicille, Monticiano e Chiusdino i partigiani vengono disarmati, derubati e talvolta imprigionati per periodi più o meno lunghi (PVM).

1975

MASSA MARITTIMA – Al Comune viene consegnata ufficialmente la Medaglia d’ Argento al V.M. con questa motivazione: ” Durante la lotta antinazifascista, la generosa popolazione sosteneva coraggiosamente le valorose forze partigiane nella Resistenza e dava alla causa della libertà, con la difesa degli impianti minerari di Niccioleta e la conseguente cruenta repressione, largo contributo di combattenti, di sangue generoso e di sofferenza ” (AGA).