1880
LIVORNO – Nasce Ida Funaro, internata in quanto ebrea come “pericolosa nelle contingenze belliche” (CPC ex PCB).
1888
SIENA – Nasce Leonetta Mazzini, volontaria antifascista in Spagna (CPC ex AICVAS).
1893
ROCCASTRADA – Nasce Fideo Ferrari. Bracciante trasferitosi a Boccheggiano, è un attivo anarchico sorvegliato dallo Stato e dai fascisti dal 1912 al 1942 (CPC).
1894
LIVORNO – Nasce Piero Tagiuri, internato come “pericoloso nelle contingenze belliche” (CPC ex PCB).
1898
PISA – Nasce Pindaro Fiaschi, da Dante e Italia Biglieri. Residente a Bologna, dove svolge la professione di medico, è attivo nella Resistenza con la 4^ Brigata Garibaldi Venturoli ed è riconosciuto patriota dal 1° aprile 1944 alla Liberazione (DBPB).
1899
LIVORNO – Nasce Giovanni Lavoratorini, antifascista ammonito dal regime per la sua attività nlla primavera del 1943 (CPC).
1900
SIENA – Nasce la ” Lega di Miglioramento e Resistenza tra i Commessi del Commercio e Affini “, prima tra le Leghe cittadine volute dal Partito Socialista (CLS).
1909
GROSSETO – Nasce Ermenegilda (sic) Monaci, nome di battaglia “Walter“. In Liguria sarà partigiana combattente nella 649° Brigata Garibaldi Sap Balilla (ILSREC).
1919
PIOMBINO – Inizia un’agitazione sindacale di due giorni degli impiegati e salariati del Comune di Piombino
1920
PORTOFERRAIO – Dal telegramma del Prefetto Gasperini ” Situazione immutata in tutti stabilimenti Livorno occupati da operai. Stamane Portoferraio avvenuta occupazione Alti Forni da parte maestranze operaie. Finora nessun incidente ” (FAR).
TOSCANA – La stragrande maggioranza degli stabilimenti sono occupati dai lavoratori compresi tutti quelli di Livorno, Piombino, Pisa e Grosseto. Continua anche lo sciopero nelle miniere di Ravi e Gavorrano e nello stabilimento di Larderello (CLP).
1921
LIVORNO – La polizia sequestra esplosivi nella popolare borgata Garibaldi (RLL).
PIOMBINO – Al New York Bar, agenti investigativi arrestano gli anarchici Fermo e Pasquale Simoncini e Messena Masangui e i sovversivi Marino Marinari, Minos Baroni, Ilio Scatizzi, Luigi Mucci, Pietro Pinzaferri, Severino Nannetti, Corrado Niccolai, Angelo Fusai e Luigi Morandi che vengono rilasciati dopo l’identificazione (RLL).
1922
LIVORNO – In una riunione in casa del comunista Archisio De Carpis, i socialisti ed i comunisti labronici si impegnano ”ad andare avanti”: tra gli altri sono presenti Ferdinando Pacini, Ilio paperi ed il segretario dei giovani socialisti Banchetti (RLL).
1923
LIVORNO – Nasce Rurik Spolidoro. Avvocato, attivo nella Resistenza con le Formazioni Autonome Vai. Arrestato a Genova, viene deportato a Mauthausen . Morirà nel lager di Gusen per maltrattamenti il 25 aprile 1945. Medaglia d’oro al Valor militare (ILSREC).
1925
PIOMBINO – Nauseabonda “manifestazione d’affetto” riportata dal giornale L’Indice degli operai nei confronti del direttore fascista della Magona: ” Al benemerito Uomo, gli operai, che tanto amano il loro caro Direttore vollero, e non a torto, addimostrargli di quanto affetto lo circondino … organizzata quindi una cerimonia in suo onore, gli fu offerto un dono acquistato con una colletta. Al termine della cerimonia … la grandiosa massa, obbediente ai giusti voleri del suo Capo, riprese con maggiore lena la sua attività ” (FAR).
1935
PIANOSA – Termina la reclusione sull’ isola di Sandro Pertini (Circolo S.Pertini – Elba).
1938
ROMA – In una nota del Ministero dell’Interno, Direzione Pubblica Sicurezza, tra i 97 nuovi sovversivi denunciati al Casellario Politico Centrale, risultano anche 12 nominativi di Santa Croce sull’Arno e 13 di San Miniato, tra i quali 6 di Cigoli (GRE, 37).
SPAGNA – Nella notte tra il 6 ed il 7 settembre, nella battaglia dell’Ebro, muore l’anarchico Gaddo Curzio Cei (Pontedera, 19/2/1905), volontario nella IIª Compagnia del Battaglione Garibaldi (BFS).
1943
LIVORNO – Dalla relazione di Dino Livio Frangioni: «il giorno 6/9/43 formai il Comitato provinciale di Livorno con i seguenti patrioti: Iacoponi Vasco Natale, Garzelli Fortunato, Guelfi Aramis, Zanobetti Cap. Cesare. Da questo lavoro organizzativo curato in modo particolare fu facile ottenere la costituzione di nuclei armati che agirono efficacemente (vedi relazione battaglia di Piombino ove rimasero uccisi centinaia di tedeschi e molto materiale fu distrutto).» [«Relazione del Comando militare di Livorno», a firma Dino Frangioni, 1944, ] La Commissione non recepì la versione di Frangioni e ne certificò invece l’inizio di attività come partigiano dal 20 settembre 1943.
PIOMBINO – Sono segnalati da tempo alle autorità gli operai che, in varie fabbriche piombinesi, chiedono l’allontanamento dei ” dirigenti squadristi, ripromettendo interrompere lavoro nel caso che tale provvedimento non avvenisse sollecitamente. Alcuni stabilimenti in dipendenza di ciò hanno per il momento inviato in licenza i dirigenti squadristi “. Ma ad essere allontanati sono gli stessi lavoratori che, alla data del 6 settembre, solo per l’ ILVA ammontano a 100 operai e 15 impiegati (LDIIR).
1945
MASSA Marittima – Secondo la relazione redatta dall’ avv. Tommaso Ferrini per conto del C.L.N. di Massa Marittima e dell’ “Associazione famiglie caduti a causa della barbarie nazi-fascista”, trasmessa alla Questura di Grosseto in data 6/9/1945, si apprende che i maggiori complici dei nazi-fascisti nell’ eccidio di Niccioleta furono ravvisati in:
” Calabrò Pasquale e moglie Bellini Giorgina nei Calabrò. Il Calabrò è nato a S.Martino in provincia di Messina. Egli fuggì al Nord il 14 giugno 1944 insieme alla moglie e ai figli e non si conosce l’attuale sua residenza. Nucciotti Aurelio ( di Abbadia S.Salvatore) e moglie Bellini Alaide nei Nucciotti… Maggi Presildo e moglie Ferrini Leopolda … Torrini Luigi e moglie Pettorali Elena nei Torrini … Santi Alfonso … Cardini Niccola … Bellini Giocondo detto Piomba (di S.Fiora) … Guidi Etrusco e Guidi Igino … Taddei Ettore e moglie Carocci Ada (già arrestati e detenuti a Livorno in attesa di traduzione) … coniugi Maria e Giuseppe Suppelsa che si trovano nelle carceri di Grosseto … il dott. Larato Niccola che si trova nel campo di concentramento di Padula …” (Archivio Comunale di Massa marittima – TMV).
Il processo farsa si chiuderà nel 1951 con la condanna dei soli Pasquale Calabrò e Aurelio Nucciotti – cognati – alla pena di 30 anni di reclusione, dei quali soltanto 5 scontati. Con loro subirà la condanna anche il milite repubblichino Luigi Picchianti, riconosciuto da uno dei pochi giovani niccioletani riusciti a fuggire. Nessuna persecuzione nè condanna nei confronti di Emil Block e dei nazisti autori materiali della strage.