11 giugno

1879

SIENA – Inizia il processo contro Pirro Orsolini che nel novembre dell’ anno precedente era stato catturato con l’accusa di aver lanciato una bomba contro una manifestazione filo-governativa a Pisa. Si tratta di un processo farsa: il dibattimento dura 2 soli giorni, la giuria addirittura ci mette 20 minuti per condannarlo a 19 anni. Il suo principale accusatore, tale Romani, verrà premiato con un posto di lavoro presso la Questura di Roma offerto direttamente dal Ministero degli Interni. Dopo 8 anni di dura prigionia, Pirro Orsolini muore nel carcere di Lucca (ALS).

1889 

SIENA – Nasce Ghino Poggiolesi. Carrozziere, politicamente attivo dal dopoguerra, nel gennaio 1927 è arrestato per organizzazione comunista ed assegnato al confino per 2 anni: contemporaneamente è deferito al Tribunale Speciale per lo stesso motivo e condannato a 6 anni di reclusione da scontare a Finalbergo. Liberato nel novembre 1932 per l’amnistia del decennale. Dal dicembre 1933 viene internato in manicomio dove muore il 30.6.1936 (CPC).

1901 

LARI –  Nasce Rinaldo Mannoni, futuro partigiano combattente in Liguria nella 292ª Brigata Garibaldi Sap Buranello. Nome di battaglia “Giulio“.

1903

LIVORNO – Nasce Eletto Allegri, manovale, socialista passato al Pcd’I già dal congresso di Livorno, dove fa parte delle squadre proletarie incaricate di vigilare sulla sicurezza del congresso al Goldoni. Già segretario della Federazione giovanile labronica, agitatore clandestino, nel 1930 viene arrestato, deportato 5 anni a Lipari ma non piegato. Subisce, nel ventennio, almeno una trentina di arresti preventivi ”dai venti giorni a un mese”. Dopo la Liberazione sarà giudice popolare nei processi ai fascisti. Muore a Livorno il 31 ottobre 1980 (RLL).

1919

LIVORNO — Sciopero dei muratori a Livorno.

1920

CAMPIGLIA Marittima – ” Il Telegrafo ” riferisce di carabinieri assaliti a colpi di moschetto e bombe a mano sulla strada Campiglia-Piombino (FAR).

1922

LUSTIGNANO – Festival dell’ abiura … “L’idea fascista” informa che a Lustignano vari sovversivi si sarebbero pentiti: ” Noi sottoscritti – si afferma in una nota inviata da Dante Socci, Natidio Nati, Giuseppe e Pasquale Rossi – dichiariamo di aver abbandonato il partito social-comunista. Esso fu l’inganno che funestò di tristi avvenimenti l’Italia. Due anni di giogo bolscevico impostoci da delinquenti ci ha dato esempio che esso è l’espressione della più bassa, della più sozza, più lurida, più schifosa delinquenza …”. Dello stesso avviso tale Tersilio Raspollini, sempre di Lustignano, che, dopo essere stato tesserato ” mediante imposizioni e minacce” al Partito Socialista, ” … sentendomi difeso dai fascisti d’Italia, sorti a liberare i lavoratori italiani dall’odiato giogo bolscevico, rigetto ogni falsa fede e mando il fraterno alalà a tutti i fascisti d’Italia ” (RLL).

PIOMBINO– La Banda Cittadina ha appena finito di suonare in Piazza Bovio e la gente intervenuta sta sfollando quando si ode un colpo di rivoltella sparato in prossimità dell’ angolo del corso V.Emanuele con la Piazza del Municipio. Cade esanime al suolo il giovane fascista Giuseppe Salvestrini (S. Casciano Val di Pesa 5.1.1905) e resta ferito dallo stesso colpo il vicecommissario di P.S., Nicola Laudiano. L’autore resterà sempre ignoto, ma viene montata la “pista anarchica” ed immediatamente arrestati Amos Giacomelli di 18 anni, Cesare Lorenzi (19), Tommaso Agnarelli (20), Anarchico Ravenni addirittura di 16 anni che verranno, nel 1924, condannati a pene tutto sommato irrisorie, avvalorando la tesi che tutti gli antifascisti piombinesi hanno sempre sostenuto, cioè l’ipotesi che l’omicidio sia un fatto tutto interno al movimento fascista piombinese, orchestrato dall’ ingegnere Piccioli, ” per avere mezzo di scatenare la reazione, distruggere le organizzazioni che erano rimaste e colpire i migliori del movimento operaio” come afferma una Realazione del Partito comunista clandestino del 1930. Questa violenta reazione, infatti, non si farà attendere ed avverrà il giorno dopo (FAR – RLL – SQU).

1931 

LIVORNO – Il Tribunale labronico infligge una condanna, l’ennesima, a sette mesi e mezzo di reclusione a Ezio Taddei per incitamento alla disobbedienza e istigazione all’odio tra le classi (RMR).

1940

GROSSETO – All’ indomani della dichiarazione di guerra del duce degli italiani alla Francia e all’Inghilterra, si arrestano dei sovversivi nemici del fascismo e avversari della guerra: a Grosseto tocca al comunista Aristeo Banchi che, dopo 13 giorni di cella di isolamento, viene mandato ad un anno di confino a S.Angelo dei Lombardi in provincia di Avellino (Si va pel mondo – A.Banchi ). Intanto il giornale “Il Telegrafo” riporta che la dichiarazione di guerra è stata accolta trionfalmente da “Grosseto guerriera e fascista” dando anche risalto alla richiesta di arruolamento volontario di un gruppo di squadristi di Porto S.Stefano (TMV).

LIVORNO – Il comunista Fortunato Landini  viene arrestato all’entrata dell’Italia in guerra come “oppositore pericoloso nelle contingenze belliche” (RLL).

1944

ASCIANO – Tagliati 2 km. di cavo telefonico delle linee per Siena e Rapolano T. (CRT).

BOCCHEGGIANO – In uno scontro con una pattuglia di tedeschi ciclisti, poi rinforzata dall’arrivo di altri su mezzi a motore, perdono la vita i parigiani DianoTaddei e Alfiero Periccioli (RBA).

BURIANO – I partigiani ingaggiano un combattimento con S.S. tedesche infliggendo 2 perdite ma subendo la morte di un patriota. Dopo circa 30 minuti di battaglia, i tedeschi si ritirano, si riorganizzano in forze molto superiori costringendo la banda partigiana a sganciarsi (RGT-CRT).

CAMPAGNATICO – I fascisti locali si arrendono ai partigiani patteggiando la consegna delle armi; il paese viene così occupato (CRT).

CAPALBIO – Verso mezzogiorno, il paese è occupato dai reparti della fanteria americana appoggiati da carri armati, ma i tedeschi, con la loro fanteria Turkmena, li terrano impegnati in aspri scontri fino al giorno dopo (BAM).

CAPANNE VECCHIE – Nella miniera presso Massa Marittima, elementi della Camicia Bianca sequestrano viveri per il sostentamento della formazione (RCBR).

CASTELL’AZZARA – I partigiani fanno saltare un ponte sul Rigo, per ostacolare la ritirata tedesca, quindi si schierano a difesa dello stabilimento minerario del Siele, uccidendo 3 tedeschi e impedendo il sabotaggio (BAM).

CASTELNUOVO BERARDENGA – In località Scopeto, attaccato e distrutto un autocarro tedesco (CRT).

CASTELNUOVO Val di Cecina – Alla Croce di Bruciano, la 2^ Copagnia della Bgta Boscaglia attacca macchine tedesche: 1 morto ed 1 ferito tra gli occupanti (RGB – CRT).

CASTIGLIONE della PESCAIA – Catturati 3 uomini, la soldataglia nazista li fucila sul posto ritenendoli partigiani. Si tratta di Vito Ascolesi (21), Sirio Viggiani (24) e Augusto Castelli (51). Nello stesso giorno cadono in combattimento i partigiani Giuseppe Gasperini (51) e Egidio Serafini (42) (Regione Toscana).

CHIUSDINO – Attaccato un motociclista tedesco che resta ucciso (CRT).

COLLINE METALLIFERE – Perde la vita il partigiano Guido Ricciardi.

FOLLONICA – Una fonte da verificare parla della morte in combattimento di partigiani in Pian d’ Alma, sulla strada per Castiglione della Pescaia.

GAIOLE in Chianti – Tedeschi e fascisti sparano all’impazzata per la via principale del paese, poi un tedesco colpisce volontariamente ferendolo a morte Egisto Bruni di 10 anni che si sporge incuriosito dall’angolo della sua abitazione ( SNFT ).

GAVORRANO – Il paese è occupato dai partigiani del Gruppo Bande Tirli (RGT-CRT).

GERFALCO – Una motocicletta tedesca con sidecar precipita nel fiume Pavone dopo che i partigiani avevano fatto saltare il ponte: un tedesco muore sul colpo, gli altri 2 vengono catturati dal C.L.N. di Gerfalco e, portati al Comando, muoiono poche ore dopo (RGB).

GIUNCARICO – Nel paese liberato il C.L.N. distribuisce 50 kg. di grano a persona prelevandolo dagli ammassi del locale Consorzio Agrario ed arresta i fascisti più pericolosi (CRT – TMV).

MANCIANO – Nella notte, in un’imboscata, i partigiani assaltano due auto tedesche uccidendo i 7 occupanti (BAM).

MASSA Marittima – Presso l’Ospedale, una pattuglia partigiana disarma 10 soldati tedeschi (CRT). Nel locale teatro, il Commissario Prefettizio fascista, Tappari e l’esponente del P.R.I. Bernardino Carboncini annunciano alla popolazione la costituzione di un Comitato per la temporanea amministrazione del Comune in cui viene cooptato Angelo Bicicchi, esponente DC in seno al C.L.N. . Le forze partigiane sono in netto contrasto con la decisione (RAM).

MONTEMERANO – I partigiani del ten. Lucchini compiono alcune azioni anti tedesche, fra cui la distruzione di due auto in località “La Gattaia” sulla strada che che conduce a Saturnia (AGA).

MONTEROTONDO Marittimo – Alle ore 4 del mattino, dopo essere stato ferito al basso addome da un mitragliatore tedesco, tra le braccia del suo compagno Luigi Tartagli, muore il partigiano sardo 22enne ten. Alfredo Gallistru  della IIIª Brigata Camicia Rossa (RCR-CRT). Dopo la battaglia ed il conseguente perlustramento alla ricerca di feriti, le Sezioni della IIIª Brigata si spostano verso Campo Agnelli, Frassine e Suvereto (RAM). Frattanto si uniscono alla formazione altri 37 uomini (RAM).

PIAN d’Alma – Battaglia partigiana contro il presidio tedesco locale: due camion distrutti, inflitte trenta perdite tra ufficiali e soldati germanici. Recuperato molto materiale. I tedeschi sono costretti d abbandonare la valle anche perché, nel pomeriggio alle 15, ancora un attacco partigiano in una zona vicina infligge loro ulteriori gravi perdite: sono catturate quattro camionette, due autocarri, uccisi diciotto soldati e fatti prigionieri altri quindici. Ma anche i partigiani lasciano sul campo quattro morti e quattro feriti. Si segnala, anche, che due tedeschi ritrovati feriti vengono ricoverati nell’ospedaletto da campo improvvistao dai partigiani (RGT).

PIOMBINO – Il maresciallo dei carabinieri, collaboratore, manda ancora armi alla III ª Brigata: 10 bombe a mano, i fucile mitragliatore con 15 caricatori, 4 moschetti con 70 caricatori (RAM).

PITIGLIANO – Liberazione ufficiale e definitiva dal nazifascismo di Pitigliano ( Reg. Toscana ).

POGGIO CAPANNE – Durante un rastrellamento congiunto tra fascisti e tedeschi, i militi sparano all’interno di un appartamento ferendo Amina Bargagli (1895) originaria di Rocchette di Roccalbegna (BAM). Altra fonte indica la vittima in Amina Barzali (49)  ( SNFT ).

POTASSA – Presso la stazione di Gavorrano, truppe naziste fucilano il partigiano scarlinese Flavio Agresti e quello gavorranese Primo Moscatelli che riporta solo ferite non mortali e sopravvive.

ROCCALBEGNA – Il 7° Gruppo Bande incendia un autocarro tedesco catturando 2 militari in località Acquasanta, intanto l’intera Formazione Alta Maremma occupa il paese nella tarda mattinata per ripiegare nel pomeriggio dietro l’avanzata di repari tedeschi accorsi in forze che uccidono 4 civili e 2 partigiani (CRT).  Un’altra fonte così descrive lo stesso fatto: Partigiani al comando di Santi Bindi, poi futuro sindaco subito dopo la Liberazione, rioccupano il paese senza incontrare alcuna resistenza, cosa che induce loro ad abbassare il livello di controllo e gli abitanti ad alzare l’euforia per una libertà in realtà ancora tutta da conquistare. Si forma un corteo, si ascolta un comizio dello stesso Bindi e, mentre ci si appresta ad un pranzo collettivo, entrano in paese almeno 30 soldati tedeschi che sparano all’impazzata, riuscendo a catturare almeno 40 civili trattenuti come ostaggio e scudo umano. Viene ucciso Imolo Bindi (31), muratore, e feriti  Lauretto Lazzerini (38) e Giuseppe Rosini (47), poi, nelle successive perquisizioni domiciliari, altri morti. In località Prato Fonte Nuova cade Roberto Bizzarri (22), carbonaio, presso Sasso Pinzuto è assassinato l’agricoltore Ariberto Margiacchi (39), in un canneto in località Anguillara sono fucilati Pio Pieroni (66, agricoltore) e Santi Lazzarini (33, fabbro) e ferito a morte il partigiano Livio Polemi (20, agricoltore) che decederà il giorno dopo. Altre persone sono ferite: Nello Chiarotti (66, contadino), Rinaldo Bizzarri (48), Maria Bindi (54)(BAM-SNFT ).

ROCCASTRADA – Il sottotenente della GNR Angelo Pini, detto ”il tenentino”, resta ucciso in un conflitto insieme ad altri 5 repubblichini in fuga. Nel comune di Sorano si era reso colpevole di aver ammazzato partigiani, renitenti alla leva e soldati alleati (BAM).

S.GIMIGNANO – Due patrioti, nei pressi del paese, disarmano altrettanti soldati tedeschi. Inizia una lenta ma inarrestabile serie di azioni antitedesche (BPA-ACV,227).

S.MINIATO – La Formazione Mori presidia il paese disarmando alcuni esponenti della GNR (CRT).

SATURNIA – Attacco partigiano notturno alla rotabile presso “La Gattaia” in cui sono distrutte 2 macchine tedesche e vengono accertati 7 morti tra i quali un ufficiale: importante bottino di armi e munizioni. Un partigiano resta ucciso. Successivamente i partigiani attaccano una colonna tedesca ippo-trainata (BAM) distruggendo diversi carri ed infliggendo perdite imprecisate in morti e feriti. Sono accertati 4 tedeschi morti, 3 feriti, 4 carrette messe fuori uso e la morte di altrettanti cavalli ( REL. 7G ).

SCANSANO – Tra l’11 ed il 12 giugno, i partigiani occupano il paese (TMV).

SCARLINO – Strenua difesa del paese dai tedeschi: Flavio Agresti, offertosi spontaneamente per una difficile missione, viene catturato, torturato e trucidato dai tedeschi. A lui sarà data la Medaglia d’argento al V.M. alla memoria (TMV). Una reazione tedesca all’occupazione partigiana del paese porta alla cattura di 2 partigiani, Flavio Agresti di Scarlino (Medaglia d’Argento alla memoria) e Primo Moscatelli di Gavorrano: interrogati e torturati inutilmente, saranno fucilati in località Potassa. Moscatelli, creduto morto, incredibilmente si salverà (AGA).

Avendo fatto tappa, all’alba del giorno 11 giugno, una colonna armata tedesca, a circa un chilometro dal paese, composta da 20 automezzi e da alcune centinaia di uomini, verso le ore 14, un nucleo armato tedesco si appresta ad entrare nell’abitato di Scarlino, ma “fatto bersaglio di vivo fuoco da parte di una pattuglia di partigiani, comandata dal partigiano Floro Fontani, si dava alla fuga precipitosa senza ingaggiare alcun combattimento” (RBSF). Per altra fonte, la reazione partigiana sarebbe comandata  dall’ app. Saleni Salvatore (RBSC).

Intanto, durante la notte dell’11 giugno, una pattuglia di patrioti comandata dal partigiano Aonio Berretti riesce a far saltare ben 4 ponti, nonostante la forte presenza tedesca in zona: un ponte sulla controfossa del canale “Allacciante” della rotabile Scarlino–Casone; uno sul fosso “Carpiano” della rotabile Scarlino-Puntone; un altro sul fosso “Rigiolato” della rotabile Scarlino-Scarlino Stazione; un ponte sul fosso “Anguillaia” della rotabile Scarlino-Bagno di Gavorrano (RBSF).

SEGGIANO – Alla Madonnina del Drago, un militare tedesco resta ucciso dai partigiani della Banda di Seggiano (CRT).

SEMPRONIANO – In località Acquasanta di Samprugnano, i partigiani incendiano un autocarro tedesco e fanno prigionieri i 2 militari che lo occupano ( REL. 7G ).

SORANO – I tedeschi uccidono Felice Tavani di Montignano, grande invalido della prima guerra mondiale (BAM).

SUVERETO – La squadra comandata da Masco fa saltare il Ponte delle Tavole o sulla Tavola, lungo la rotabile per Monterotondo (RAM-RCR). Intanto il maresciallo dei carabinieri del paese, collaboratore,  fa recapitare alla formazione 2 moschetti, 6 bombe a mano, 100 caricatori ed altro materiale (RAM).

TORRENIERI – In uno scontro coi tedeschi resta ucciso 1 partigiano del 4° Gruppo Bande (CRT).

Zona Senese – La Brigata Spartaco Lavagnini, dopo una dolorosa decisione, fucila il partigiano Mario Vannoni (Gordon) ‘ per aver tradito ‘. Gordon, che è stato caposquadra, era stato catturato dai nazifascisti con Fornaio e Saetta durante una requisizione alla fattoria della Triana: costretto con minacce e torture a guidare pur temporeggiando i fascisti in prossimità del campo partigiano, era stato in seguito rilasciato con la promessa ai fascisti di fare il doppio gioco che probabilmente non avrebbe mai mantenuto. Questo era l’unico modo per sfuggire loro. Rientrato in formazione, non viene creduto. (PVM).