Gustavo Gufoni

 Figlio di Paolo e Antonietta Riccioni, nasce a Empoli (FI) il 14 marzo 1875 e si guadagna da vivere con il commercio di pellami. Membro del gruppo anarchico “Argante Salucci” (dal nome di un compagno assassinato al principio del 1896 a San Nicola di Tremiti, dov’era al domicilio coatto), fa propaganda sovversiva a Santa Croce sull’Arno all’inizio del Novecento e il 30 dicembre 1907 viene condannato dalla Pretura di Fucecchio a 5 giorni di reclusione per oltraggio alle autorità.

 Nel biennio rosso partecipa ad agitazioni e scioperi e riceve i giornali «Umanità nova» di Milano e «Avanti!» di Roma. Marito di Angiolina Giannoni e padre di quattro figli, emigra in Francia nel 1925 per sottrarsi alle violenze squadristiche e si stabilisce a Toulon, insieme al fratello Bruno, già sindaco comunista di Santa Croce sull’Arno. Nel 1927 viene schedato dalla Prefettura di Pisa, nel 1928 è segnalato perché svolge attività rivoluzionaria a Toulon.

 Iscritto, due anni dopo, nella «Rubrica di frontiera» per la misura del fermo (che sarà aggravata in quella dell’arresto), perché “ mantiene pessima condotta politica ”. Nel 1934 lavora alla diffusione delle idee, che professa da tanti anni, e nel 1936 manifesta accaniti sentimenti anarchici. Nel 1937 svolge “molta propaganda individuale per l’invio di volontari nelle milizie rosse spagnole” e nel 1938 abita ancora a Toulon, insieme al figlio Vieri (o Chiesi), che, qualche tempo prima, è stato dato per morto in Spagna, dove era andato, insieme a Alfredo Mainardi e a Arturo Lelli, a battersi contro i franchisti.

 Nel 1939 Gustavo “seguita a fare, in ogni occasione, propaganda sovversiva e antifascista ” e nel 1940 si trova ancora all’estero.

 

 

( Scheda di Simonetta Carolini e Rodolfo Bugiani )