Rolando Baicchi

Figlio di Celso e di Eva Vigetti, nasce a Gavorrano il 2 agosto 1910.

 A dodici anni, nel giugno 1922, emigra clandestinamente in Francia insieme al babbo, che si sottrae, scegliendo l’esilio, alle violenze dei “neri” e all’arresto per una grave e ingiusta accusa. Nel 1935 Rolando è segnalato da una spia fascista perché “condivide i sentimenti [politici] del padre e frequenta con una certa assiduità le riunioni comuniste di St. Fons (Rodano)”.

 Secondo l’informatore prezzolato, Baicchi farebbe “anche parte di una associazione sportiva della gioventù comunista di detta località”. Lo stesso anno Rolando viene inserito nella «Rubrica di frontiera» per le misure di perquisizione e segnalazione e il 25 marzo 1937 è oggetto di una comunicazione, con la quale il Consolato fascista di Lyon conferma che “risiede tuttora insieme al padre nel vicino comune di St. Fons (Rodano).

 Il medesimo milita nel partito comunista e… frequenta con assiduità le riunioni e manifestazioni indette contro il fascismo”. Il 18 aprile 1937 Rolando viene iscritto nel «Bollettino delle ricerche» quale “comunista da vigilare e segnalare” e il 23 gennaio 1940 il console fascista di Lyon riferisce che l’oppositore grossetano continua a dimorare a St. Fons, in Quai St. Gobain, n.1. Il funzionario aggiunge che “il predetto manifesta accesi sentimenti antifascisti con tendenza comunista”.

 

Scheda di Simonetta Carolini, Aldo Montalti, Luigi Paselli.