Luciano Bugiani

Figlio di Rodolfo e di Ofelia Pisaneschi, nasce a Pistoia il 21 dicembre 1923 in una famiglia, che dal Settecento scende in Maremma per lavorare nei forni del ferro. Orfano a sei anni di entrambi i genitori, viene allevato a Follonica, con la sorella Vera (1) , dallo zio paterno Mario, esponente del P.R.I. (2)  e collaboratore dell’«Etruria nuova» (3) fino al 1926, quando il giornale viene soppresso dal fascismo. A quindici anni è assunto nelle fonderie locali, dove aiuta i tornitori nell’officina meccanica (ex forno quadro grande).

Repubblicano, è già allora contrario alla dittatura fascista. Chiamato alle armi nel 1941, viene destinato sulla corazzata “Roma”, dove fa il fuochista. Trasferito “a terra”, presta servizio nel porto della Spezia, dove incontra il maresciallo di marina Alvaro Picchianti, un compaesano, che è figlio di Amelia Gasperi (4) . L’8 settembre 1943, dopo lo sfasciamento dell’esercito, Luciano lascia la base militare di La Spezia per rifugiarsi a Pracchia (Pistoia), dove vive un altro suo zio paterno, ma i fascisti del posto, con le loro minacce, rendono impossibile la sua permanenza nel piccolo centro.

Abbandonata Pracchia, arriva, camminando a lungo a piedi, a Siena, dalla quale, con non pochi rischi, riesce a portarsi a Massa Marittima. Collegatosi al CLN massetano, presieduto dall’antico redattore dell’«Etruria nuova», Bernardino Carboncini, si unisce alla Banda partigiana “Camicia Rossa”, fondata da Elvezio Cerboni e comandata da Mario Chirici, partecipando, insieme a Guido Mario Giovannetti e ad altri antifascisti di varie tendenze, a numerose azioni contro i nazisti e i repubblichini.

Dopo la Liberazione, lavora nelle fonderie di Follonica fino alla loro chiusura nel 1960, quando viene trasferito agli altiforni di Piombino. Iscritto al P.R.I., è consigliere municipale di minoranza per cinque anni e conosce i repubblicani Randolfo Pacciardi (l’ex comandante del Battaglione “Garibaldi” di Spagna), Luigi Delfini, condannato a trent’anni di galera dal Tribunale speciale fascista (5) , e Ugo La Malfa, con il quale ha un breve scambio epistolare.

Corrispondente per oltre venti anni dei quotidiani toscani, muore a Follonica il 16 agosto 2005.

 

Note.
  1- Che sposerà Dino Ferrini.
  2- Nel 1923 Mario Bugiani era stato segretario della sezione repubblicana di Follonica e aveva firmato il frontespizio del documento: In memoria del compianto amico e fratello di fede «Luigi Iacopucci». La sezione repubblicana di Follonica, per dimostrazioni di affetto e di cordoglio offre.
  3- L’«Etruria nuova» venne fondato nel 1893, per iniziativa del deputato ed antico garibaldino Ettore Socci. Diretto fino al 1926 da Giuseppe Carlo Benci, ebbe come gerenti responsabili anche Vittorio Zamberletti e Pietro Fontanelli e fu redatto per molti anni da Bernardino Carboncini, autore di numerosissime corrispondenze da Massa Marittima e anche da Follonica..
  4- Sorella degli anarchici massetani Giuseppe, Alberto, Sigismondo e Mario, tuti tenaci avversari di Mussolini.
  5- Il famigerato Tribunale condannò il 25 luglio 1931 a 30 anni di reclusione Ersilio Belloni, Pietro Meloni per “associazione sovversiva e un progettato attentato a Mussolini” e a 10 anni per gli stessi reati Giuseppe Germani. Vennero invece “stralciati” gli imputati Alberto Tarchiani, Alberto Cianca, Gino Bibbi, Carlo Rosselli, Randolfo Pacciardi e Emilio Lussu, perché “latitanti” (cioè esuli).

(Scheda di Fausto Bucci)