3 giugno

1881

MONTEPULCIANO – Nasce Leopoldo Ceccuzzi, antifascista processato dal Tribunale Speciale del Fascismo (CPC ex IDA).

1885

LIVORNO – Nasce l’antifascista Ugo bacci. Nel 1928 subirà una condanna a 6 mesi di reclusione per oltraggio a Mussolini (CPC).

1897 

GROSSETO – Nasce la ‘Cooperativa di operai e badilanti, muratori e falegnami’ (LNO).

MASSA MARITTIMA – Si costituisce la ‘Cooperativa badilanti e braccianti’ (LNO).

1899

GROSSETO – Nasce Luigi Franchi, muratore, politicamente attivo dall’immediato dopoguerra e segretario della Gioventù comunista nel 1921. Gerente dell’ “Idea Comunista“, aggredito e denunciato per l’attività politica, il 7 dicembre 1926 è arrestato e schedato e descritto dalla Prefettura come ” uno dei più accesi e irriducibili comunisti di Grosseto “. Condanna al confino per 3 anni alle Isole Tremiti poi commutata in ammonizione, fermato più volte, vigilato fino alla caduta di Mussolini. Dal 1932 viene iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze (AFB-CPC).

LIVORNO – Nasce Egisto Lacomba, antifascista internato come “pericoloso nelle contingenze belliche” (CPC ex PCB).

1900

SCARLINO – Nasce l’anarchico Smeraldo Cignoni, uno degli occupanti della chiesa di San martino che i libertari avrebbero voluto trasformare in un teatro popolare. Bracciante anarchico. emigrerà in Francia per sfuggire al fascismo e oltr’Alpe vi rimarrà tutta la vita, senza ripensamenti politici (RLL).

1910

LIVORNO – Nasce Loris Pacifici, ebreo deportato dai nazifascisti e deceduto ad Auschwitz con la moglie Elda Procaccia (EIT).

PIANCASTAGNAIO – Nasce Luciano Sbrolli, partigiano combattente a Roma VIII Zona, con funzioni di capogruppo nei Gap del Partito Comunista (Anpi Roma).

1912

LIVORNO – Nasce Rodolfo Franchini, falegname, comunista. Si trasferisce a Bagno a Ripoli. Il 23 luglio del 1938 viene arrestato per ‘organizzazione comunista’, quindi condannato dal Tribunale Speciale a 6 anni di reclusione, scontati a Castelfranco Emilia (CPC).

SINALUNGA – Nasce Ugo Del Vivo. Commesso, trasferitosi a Firenze, nel marzo 1942 è arrestato per ‘organizzazione comunista’ ma, in seguito, prosciolto per insufficienza di prove (CPC).

1921

CAMPIGLIA Marittima – I fascisti distruggono i sodalizi socialcomunisti locali (SQU).

1922

GIUNCARICO – Dopo mesi di detenzione sotto l’accusa di aver preparato ed imboscato dei tubi di gelatina, viene scarcerato l’anarchico scarlinese Angiolino Bartolommei che dovrà riparare a Piombino per sottrarsi alle minacce dei fascisti della zona (BFS).

LIVORNO – Dopo che nel pomeriggio un ordigno è esploso in via Maggi, alle 22,30 uno sconosciuto sovversivo, mentre passeggia con la fidanzata e dicendole un semplice ”Aspetta”, si mette a sparare due revolverate contro Nazzareno Andrea Giovannucci ed un altro fascista. E’ una scintilla che innesca un furioso scontro a fuoco tra i due, rinforzati da altre camicie nere accorse, e i popolani che sparano dalle finestre lanciando anche pesanti oggetti sui ‘Lanzichenecchi’, compresa una pesante trave. Nella notte i fascisti assaltano, armi alla mano, alcune sedi proletarie, ferendo all’addome il quattordicenne Dino Colombini ed il ventunenne Francesco Rossi, devastano il salone del parrucchiere anarchico Armando Campolmi, abituale bersaglio dei neri, distruggono l’edicola del giornalaio Filacanapa e bastonano alcuni comunisti (RLL).

MAGLIANO in Toscana – Gli squadristi uccidono in comunista (SQU).

1927 

LIVORNO – Nasce Francesco Bellotti, “Franco“, partigiano combattente in Piemonte con la Divisione Matteotti Giorgio Davito – Gruppo Piero (IRT).

1933

LIVORNO – Su ordine del Ministero dell’ Interno, le autorità livornesi arrestano l’anarchico Giuseppe Gragnani e lo detengono per alcuni giorni (RLL).

1938

LIVORNO – L’ anarchico Angiolo Lenzi vede infliggersi altri 5 anni di confino per la sua cattiva condotta durante la pena precedente (RLL).

U.R.S.S. – Il comunista Robusto Biancani di Tatti (GR) è fucilato dagli stalinisti a Butovo  (AMI).

1944

ALTA MAREMMA – Sulla via Aurelia, i partigiani delle bande del Gruppo Tirli distruggono un autocarro tedesco, uccidendo un soldato germanico (RGT).

CASTELLINA Marittima – Il Distaccamento Bucci attacca una pattuglia tedesca uccidendo tre militari e recuperando armi e carte topografiche (CRT).

CASTELNUOVO di Val di Cecina – Le squadre di Alioscia e Lupo della XXIIIª Brigata, comandate dall’esperto militare Cecco,  attaccano e distruggono 3 camion tedeschi (RMAA).

CHIANCIANO – In località Villa Bianca, su un autobus, viene catturato il commissario del PFR di Chianciano (CRT).

FOLLONICA – Sulla strada per Massa marittima, la Banda Camicia Rossa attacca un autocarro tedesco uccidendone 2 occupanti (Rel. Formazione – RCR – RAM).

GAVORRANO – Attaccato e distrutto dal Gruppo Bande Tirli un autocarro tedesco in transito infliggendo 1 morto.

Località sconosciuta zona senese – Una pattuglia del 4° Distaccamento partigiano della Brigata “Spartaco Lavagnini” distrugge una moto con sidecar ferendo anche 4 tedeschi (RSL).

MASSA MARITTIMA – In località La Pesta, quelli della Camicia Bianca attaccano e catturano 3 autocarri tedeschi uccidendo 1 ufficiale e facendo 9 prigionieri di cui i 5 di nazionalità russa che si uniranno in futuro alla formazione partigiana (CRT).

MONTALCINO – Alle 9 di sera i partigiani entrano in paese bloccando le strade e assalendo la caserma che viene disarmata. Viene occupata anche la Casa del Fascio, quella che fu la vecchia Casa del Popolo che nel 1922 i fascisti avevano tolto alle Leghe Socialiste. Dati alle fiamme in Piazza Padella i documenti militari dell’ ufficio comunale ( I. Caprioli ).

MONTICIANO – I partigiani del Distaccamento Mari [ per altra fonte l’azione sarebbe del Distaccamento n.1 Borgianni & Boschi ]occupano il paese asportando tutte le armi dalla caserma GNR abbandonata dai fascisti e svuotando gli ammassi. Interviene prima un camion di tedeschi, poi ulteriori rinforzi germanici da Siena. L’intenso e prolungato scontro finisce con l’esaurimento delle munizioni dei partigiani che avranno anche 2 caduti mentre i tedeschi lamenteranno ben 30 militari morti (CRT). [ Per la fonte (RSL) nello scontro restano uccisi 25 tedeschi e feriti 17, mentre i partigiani subiscono 2 perdite e 15 dispersi].                                                                        Occupata fin dalla sera precedente, in Monticiano si ha uno scontro armato con ingenti forze tedesche in cui viene impiegata anche l’artiglieria pesante. Gli abitanti aiutano i partigiani della Lavagnini ad intrappolare le SS nella piazza principale, facendole bersaglio di un nutrito fuoco di armi automatiche: il mito dell’invincibilità tedesca viene infranto (PVM). Nello scontro, a sera, cadono cadono i due giovani partigiani “Stecchetti” (Renato Gentili) e “Federico” (Remo Savoi): all’alba del giorno dopo i loro corpi insanguinati vengono ritrovati distesi sulla piccola Piazza del Sodo (BPA).

Il 3 corrente, alle ore 6, nel comune di Monticiano (Siena), oltre 200 banditi, circondatol’abitato, irruppero nella caserma della G.N.R., dove in quelmomento trovavasi soltanto il comandante [NDR: la stessa fonte precisa oltre che i militi si erano arbitrariamente allontanati…]. Questi oppose una strenua quanto vana resistenza. I banditi immobilizzatolo, si impossessarono dell’armamento, delle munizioni, del carteggio e di oggetti di casermaggio. Penetrarono quindi nella sede di quel municipio bruciandovi alcuni documenti. Aprirono inoltre ilmagazzino dell’ammasso granario distribuendo 20 Kg. di grano per ciascuno dei presenti. Infine si fecero consegnare da quella agenzia del Monte dei Paschi 7.000 lire.” (NGNR del 9/6/1944).

NICCIOLETA – Il 3 giugno 1944 [sulla data ci sono fonti discordanti] un distaccamento di partigiani comandati da Vincenzo Checcucci entra in Niccioleta. L’euforia degli abitanti di Niccioleta, che leggono questo fatto come un’avvisaglia della prossima fine della guerra induce a due leggerezze: da una parte viene deciso che i fascisti del paese non sono particolarmente pericolosi e li si obbliga soltanto a una sorta di arresti domiciliari, dall’altra una delle liste per i turni di guardia al materiale salvato dalle razzie dei tedeschi è lasciata in vista nei locali della miniera. La guardia ai pochi fascisti di Niccioleta viene montata efficacemente, ma alcune delle loro mogli riescono ad aggirarla e ad avvertire il comando nazista che si trova al Pian di Mucini, a tre chilometri dal paese. Le conseguenze sono tragiche e portano alla fucilazione di 83 persone.

RADICONDOLI – Squadre partigiane al comando di Enzo e Francois – 1^ e 2^ compagnia – interrotte le comunicazioni telegrafiche, occupano Radicondoli per 2 giorni: requiscono armi e indumenti dalla caserma ed aprono i silos del grano e i depositi dell’  olio che saranno sia distribuiti alla popolazione, sia custoditi dai contadini precedentemente avvertiti per divideranno coi partigiani al momento del bisogno. Alcuni proprietari della zona affidano loro 11 cavalli per preservarli dalle razzie tedesche.

ROCCASTRADA – Si sparge la voce della possibile decapitazione in piazza dei 7 partigiani catturati il giorno prima: la Brigata Gramsci fa sapere a sua volta di essere disposta ad attaccare senza riserve tutti i reparti fascisti presenti nella zona. Questa minaccia evita l’esecuzione ma non la tortura dei prigionieri che, comunque, resistono senza aver detto una parola sui comandanti e i partigiani della formazione (PdR).

S.LORENZO a MERSE – I partigiani della ‘Lavagnini’ catturano la guarnigione della GNR al completo (LDM).  “Nella notte del 3 corrente, in San Lorenzo a Merse di Monticiano (Siena), numerosi banditi assaliono il locale distaccamento della G.N.R., composto di due militi. I predetti militari opposero energica resistenza, ma vennero sopraffatti e catturati.” (NGNR del 10/6/1944).

S.MINIATO – Uomini della Brigata Pannocchia disarmano 4 militi fascisti del Btg. S.Marco della RSI (CRT).

1945

MONTECASTELLI Pisano – Vengono ianugurate le “bandiere” del partito comunista e di quello socialista (ACG).

1947

CAPOLIVERI – Muore Nicola Quintavalle, barbiere anarchico emigrato molti anni prima a Paterson nel New Jersey dove, tra la sua clientela fissa, figura Gaetano Bresci. Ed è proprio col futuro giustiziere del re Umberto I° che il 17 maggio del 1900 affronta il viaggio che lo riporta in Italia. Per questa sua frequentazione e per alcune lettere ritrovate a Gaetano Bresci. anche il Quintavalle subirà due anni di detenzione e 12 di vigilanza speciale. Uscito dall’attività politica, confermerà per tutta la vita la sua estraneità al progetto di Bresci manifestando tuttavia molta simpatia per l’anarchico pratese ( Lo Scoglio ).

1977

ORBETELLO – La Procura della Repubblica di Orbetello spicca 40 denunce a carico di abitanti di Montalto di Castro e Capalbio, nonché di altri militanti di sinistra, per aver manifestato contro la costruzione delle centrali nucleari.