Massa Marittima: Ricostruito il monumento al caduto partigiano Gino Tamburini. I vandali neofascisti non cancelleranno la memoria di un eroe partigiano

Monumento  al partigiano Tamburini: quando il senso civico è più forte degli atti  vandalici

25 settembre 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

MASSA MARITTIMA
– Giancarlo Cocolli, un giorno di fine giugno scorso, ritornando da un
sopralluogo di un percorso C.A.I. si è accorto nel guardare il monumento di
Tamburini in località Martinozzi che qualcosa non andava. Si è fermato e con
stupore ha costatato che la parte terminale del monumento a forma di piramide
con una stella in cima, era crollato e che la stella aveva subito l’amputazione
di una delle cuspidi che purtroppo era andata perduta.

Conoscendo il valore storico e simbolico del monumento costruito in memoria del
partigiano volterrano Tamburini della XXIII° Brigata Garibaldi ” G. Boscaglia”,
ha pensato che il danno fosse stato provocato da un atto vandalico. Perciò si è
premurato di raccogliere i resti per poi eventualmente ristrutturarlo. A
questo punto ha fatto presente al vicesindaco di Massa Marittima Luana Tommi
l’accaduto, la quale tempestivamente ha inviato gli operai del Comune ad occuparsi
del caso. E’ stato così risistemato il cippo. Infine, Giancarlo Cocolli e
Fabio Santini, hanno provveduto ad attaccare l’ultima parte della stella,
purtroppo però non integra, sulla sommità del cippo.

«L’Amministrazione Comunale di Massa Marittima – dice il vicesindaco Luana
Tommi – ringrazia il volontario C.A.I. Giancarlo Cocolli per l’opera di
sorveglianza (oltre che di parziale ricostruzione) che lui e i volontari
di varie associazioni, svolgono gratuitamente e con grande senso civico, a
tutela del nostro territorio. Queste persone svolgono una funzione essenziale.
Purtroppo invece c’è chi si comporta in modo diametralmente opposto: distrugge
e compie atti vandalici che deturpano il patrimonio storico e naturalistico
dell’intera comunità e costano denaro che potrebbe essere destinato ad altri
scopi più utili per tutti i cittadini».