6 aprile

1871

ARDENZA – Nasce Armando Borghi, monumentale figura dell’ anarchismo labronico, esule in Francia e Stati Uniti. Fu anche direttore di Umanità Nova.

1884

CECINA – Nasce Orfeo Menicagli. Impiegato schedato come anarchico, nel settembre 1927 subisce un arresto per attività massonica ma il Tribunale Speciale lo proscioglie. Nel 1937 viene radiato dal casellario politico, probabilmente non più ostile al regime (CPC).

1888

S.MARIA a Monte – Nasce Guido Volpi. Di professione terrazziere, poi residente a Bientina, è bastonato dai fascisti nel 1921 e, nel dicembre 1922, condannato a 10 mesi, 20 giorni di reclusione per minacce a mano armata. A fine pena espatria in Francia, rimpatriando poi nel 1930. Schedato come comunista, sarà comunque radiato nel 1936 (CPC).

1896 

MASSA MARITTIMA – Nasce Maria Paradisi. Residente a Pomarance, casalinga antifascista che nel maggio 1943 viene ammonita per offese al capo del governo Mussolini (CPC).

PONTEDERA – Nasce Pia Morelli, partigiana combattente nel Lazio con la formazione “Armata Rossa” (ANPI Roma).

1898

CASTEL del PIANO – Nasce Renato Notari. Attivo dall’immediato dopoguerra, fa il calzolaio ed è un dirigente comunista locale. Residente a Grosseto, viene arrestato nel febbraio 1942 per organizzazione comunista, quindi confinato ad Acerenza per un anno, pena commutata in ammonizione dal 31.8.1942 (CPC).

TATTI – Nasce Anchise Cigni, lattoniere. Già socialista, passa al PCI nel 1921 ed è coinvolto in scontri armati con i fascisti nel 1922, processato per omicidio politico ma assolto nel 1927. Iscritto nel novero delle persone da arrestare in determinate circostanze, il 9 febbraio 1929, visti i precedenti, i fascisti lo arrestano confinandolo per 5 anni a Ponza, Lauria e Viggiano. Il 22 luglio 1932 la pena gli viene commutata in ammonizione. Rimane ancora vigilato almeno per tutto il 1942 (CPC).

1914

ABBADIA S.Salvatore – Nasce Carlo Cervini, manovale. Arrestato il 30 gennaio 1937 per organizzazione comunista, viene confinato a Bonefro e Fuscaldo per 4 anni. Prosciolto il 29 gennaio 1941, viene richiamato in servizio militare dove, con probabilità, è strettamente sorvegliato (CPC).

1919

FOLLONICA – Rispondono in molti e con entusiasmo all’invito che il segretario dei minatori Pietro Ravagli rivolge alle organizzazioni federate nella ormai tradizionale Casa dei socialisti di Follonica. Presente l’on. Giovanni Merloni, ecco alcuni dei delegati delle varie Leghe: Nannini e Tufacchi per Massa Marittima; Francesco Lazzi per Paganico; Ezio Guerrini per Montorsaio; Frati e Petrini per Ravi; Francesco Giugni per Caldana; Angelo Rognoni per Boccheggiano; Ugo Bozzi per la lega mista di Giuncarico; Finù Masotti per Montemassi; Domenico Lazzerini per Selvena e Castell’azzara; Buonaventura Pettini per la miniera di Acquanera a Roccatederighi; Mura e Righetti per Gavorrano; Cardini e Contorni per Abbadia S.Salvatore; Assuero Bucci per Tatti; Emilio Piastri per Monte Follonico; Enrico Martinelli per le Leghe di Spoleto. Viene stilato il c.d. Memoriale Unico con le richieste da presentarsi agli industriali che gestiscono le varie miniere (TMeS). Questo c.d. Governo delle Leghe federate dei Minatori, rappresenta circa 2.500 operai (DFDF-PIA-MCN).

1920 

PISA – Nasce Mario Schneck. Studente, già sergente nel Regio Esercito, reparto Sanità, con il nome di battaglia «Megu»” in Liguria sarà partigiano combattente nella IIIª Brigata Bacigalupo-VIª Divisione Garibaldi Bonfante (ILSREC).

1921

ROCCASTRADA – Il sindaco socialista Natale Bastioni riceve una minacciosa lettera da parte dei Fasci italiani di combattimento della Toscana che, insieme alle violenze fisiche, lo indurrà alle dimissioni. Questo il testo: ” Dato che l’Italia deve essere degli italiani e non può, quindi, essere amministrata da individui come voi, facendomi interprete dei vostri amministrati e dei cittadini di qua, vi consiglio a dare, entro domenica 17 aprile, le dimissioni da Sindaco, assumendovi voi, in caso contrario, ogni responsabilità di cose e di persone. E se ricorrerete alle autorità per questo mio pio, gentile e umano consiglio, il termine suddetto sarà ridotto a mercoledì 13, cifra che porta fortuna. Firmato Dino Perrone Compagni” (PdR).

1930

CHARLEROI – Nella città belga, il comunista Giovanni Fanciulli – nativo di Porto S.Stefano – viene arrestato per aver disturbato la cerimonia di consegna della nuova bandiera agli ex combattenti italiani (AFB).

1924 

PIOMBINO – Nasce Iliano Bigazzi, partigiano combattente in Piemonte con la Brigata Nicoletta e con la Brigata R.Vitrani (IRT).

PISA – Nel giorno delle elezioni politiche, in città non si contano le bastonature di antifascisti: nonostante questo clima in migliaia sono i coraggiosi che votano le liste non fasciste (RMAA).

1934 

POGGIBONSI – Arresto del facchino Ferdinando Fusi per “organizzazione comunista” e condanna in primo grado a 3 anni di reclusione (CPC).

1934

POGGIBONSI –  Con l’accusa di “organizzazione comunista” è arrestato Giuseppe Boschini che sarà condannato dal Tribunale Speciale a 5 anni di reclusione (CPC).

1935

LIVORNO – Arresto e detenzione per alcuni giorni ”per accertamenti politici” del comunista campigliese Garibaldo Benifei (RLL).

1944

CASTELLINA in CHIANTI – Vengono diffusi volantini commemoranti l’eccidio dei partigiani a Montemaggio e ” invitanti la popolazione a collaborare con i ribelli” (CRT – Not. Gnr del 18/4/’44).

CHIANCIANO TERME – In seguito ad una polmonite contratta durante la sua permanenza alla macchia, muore il partigiano Corrado Tarquini della SIMAR, brigata partigiana in transito verso Monticchiello dove si sta combattendo un’importante scontro con i fascisti (ILM).

MASSA Marittima – Un attentato partigiano ad una centralina provoca l’arresto dell’elettricità per oltre 4 giorni (LPP).

MONTEPULCIANO – Il patriota Marino Cappelli (Medaglia di bronzo alla memoria) viene catturato dai fascisti a Villa Nano; un milite lo consegna al maresciallo Mario Bertoli  che, dopo la perquisizione nella quale gli rinviene una bomba a mano, gli spara una revolverata a sangue freddo ferendolo alla testa, quindi ancora due colpi sul corpo agonizzante. Poi lo deruba del portafoglio e si glorierà, più tardi, di aver compiuto l’impresa in osservanza ai dettami ed alle norme del bando mussoliniano (BPA – SNFT ).  Rastrellamento tra Pienza e Montepulciano: 20 morti  e molti feriti tra i ribelli  ( Archivio SM dell’ Esercito 1 – RSI – 30.04 + SNFT ).

MONTERIGGIONI – Diffusi volantini che commemorano l’eccidio nazista di Montemaggio (CRT).

MONTICCHIELLO – Importante vittoria dei partigiani comandati dal tenente Walter Ottaviani del VII° RaggruppamentoMonte Amiata, formazione che dopo questa data prenderà il nome di “Mencattelli” in onore al caduto Mario Mencattelli di Montepulciano (ILM-AOC-Resistenzaitaliana.it). Al termine del violento e prolungato scontro i tedeschi sono messi in fuga. 2 autocarri di grano sono sequestrati e dei 150 q. di grano, ben 120 sono distribuiti alla popolazione  (CRT). La GNR repubblichina rastrella il paese e si scontra con i partigiani del raggruppamento Amiata: i repubblichini, sconfitti, devono fuggire (Ist. Storico Resistenza Senese). 70 Partigiani della Val d’ Orcia occupano Monticchiello sconfiggendo il giorno dopo i 200 fascisti accorsi. La notte successiva tutto il paese festeggerà a lungo. Questa beffa fa breccia nel morale dei repubblichini senesi che desistono dal proposito di organizzare altri rastrellamenti ( I.Caprioli ). Il giovane partigiano Mario Mencattelli (Medaglia d’oro alla memoria) sarebbe caduto nello scontro con forze fasciste, nel mentre tenta di portare a compimento la missione del recupero di munizioni da portare al suo gruppo accerchiato, rimastone sprovvisto, missione per la quale si sera offerto volontario (BPA).

Anche i fascisti me dàanno notizia, a modo loro: ” Il 6 Aprile 1944, un reparto della G.N.R della forza di 200 uomini iniziò un’operazione di rastrellamento contro una banda di ribelli asserragliata in località Monticchiello del Comune di Pienza. La località era stata organizzata a caposaldo e solamente all’indomani, mercè l’intervento di un reparto di 120 militari germanici, muniti di cannoncini e mortai, fu impossibile irrompere nella zona. I ribelli lasciarono sul terreno dieci morti e vennero catturati vari prigionieri. Da parte nostra tre feriti leggeri. Dato l’atteggiamento favorevole della popolazione, si ritiene che il paese possa essere di nuovo rioccupato dai ribelli e di conseguenza sono stati presi accordi con il comando  dell’arma aerea tedesca per un’azione di bombardamento e spezzamento dell’abitato.”(NGNR del 16/04/1944).

PIENZA – In località Bonello, posto di blocco partigiano: fermata un’autocorriera e disarmati 2 militi GNR (CRT).

RIPARBELLA – I partigiani distruggono un deposito carburante tedesco (CRT).

SASSO D’OMBRONE – Nuovo attacco alla caserma GNR con veemente reazione fascista; sul terreno restano morti 1 milite e 1 partigiano, feriti e prigionieri in entrambi gli schieramenti (CRT). Così l’azione in un report fascista: “Il 6 Aprile 1944, alle ore 2, circa 100 ribelli armati attaccarono la compagnia giovanile della G.N.R. distaccata a Sasso Ombrone (Grosseto). Benché colti di sorpresa, i militari reagirono energicamente al fuoco degli aggressori, ma non poterono impedire che costoro si introducessero  nell’accantonamento, donde asportarono 15 fucili  e la cassa fureria con 5.000 lire (NGNR del 12/04/1944).

1945 

GUSEN – Nel lager tedesco, da deportato civile, muore Terreni Fortunato di Gino, nato a Livorno il 9-5-1913 [EDM-LXX].