6 agosto

1870

 LIVORNO– Nasce l’anarchico Aristide Colli, attivo dal 1890. Viene confinato nel 1895, non si piega ai fascisti ed è sorvegliato durante il ventennio (Vedi Biografia R/esistente).

1880 

PITIGLIANO – Nasce Ezio Sadun. Prima ferroviere, poi industriale trasferitosi a Firenze, dopo essere stato sindacalista dall’anteguerra. Viene arrestato nel novembre 1942 per disfattismo politico , confinato per 3 anni (Calvello, Campagna, Eboli), pena da cui è liberato nel settembre 1943, al crollo del regime. Con lui hanno noie anche i figli Bruno e Vezio, commercianti, entrambi ammoniti e dopo poco prosciolti per l’amnistia del ventennale (CPC).

1886

ABBADIA S.SALVATORE – Nasce Settimio Contorni, minatore socialista. Arrestato nell’agosto 1920 (ferito in un tentativo di fuga) per scontro armato con i fascisti, due anni dopo, nel novembre 1922, viene condannato a 27 anni di reclusione per duplice omicidio (CPC).

1898

S.GIMIGNANO – Nasce Ezio Guidieri. Sarà partigiano combattente in Liguria, nella 346° Brigata Garibaldi Sap Alpron dal giorno 01/07/1944 (ILSREC).

1899 

BUONCONVENTO – Nasce Stefano Parrini. Di professione ragioniere, residente a Massa -Ms, subisce una condanna a 6 mesi di reclusione, 500 lire di multa nel luglio 1927 per offese al capo del governo. Anni dopo, nel ’32, è però radiato dal Casellario Politico, non ritenuto più pericoloso (CPC).

1905

COLLESALVETTI –  Nasce Giuseppe Fantozzi. Operaio, è arrestato il 25 ottobre 1939 per “organizzazione comunista” e Soccorso Rosso, viene confinato 5 anni a Altomonte e Pisticci, pena commutata in ammonizione dal 6 gennaio 1941. In occasione del ventennale del fascismo, viene prosciolto condizionalmente nel novembre 1942 (CPC).

1921

LIVORNO – Le guardie regie arrestano il disertore Garibaldo Mario Lari ed un amico che lo “spalleggia”, certo Luigi Santigli (RLL).

1922

SANTA FIORA – Da una famiglia di minatori, nasce Ernesto Balducci, sacerdote impegnato contro le guerre e il razzismo (OdT).

1923 

PRATA – Nasce Vinicio Pazzagli, futuro partigiano della IIIª Brigata Garibaldi “Camicia Rossa“.

1944 

AUSCHWITZ – Muore, da internato ebreo, Gilberto Giuseppe Alberto Perugia, figlio di Costantino Perugia e Emma Terni, nato a Pisa il 30 settembre 1881 (CDE).

MARINA di Pisa – In uno scontro coi tedeschi presso la Villa Apolloni, resta ferito il partigiano Antonio Sanna del Distaccamento Dante Bargagna (RGB).

MOLINA di QUOSA – Nella notte dal 6 al 7 agosto 1944, SS naziste guidate da spie repubblichine, salgono in località chiamata “La Romagna“, solitario altopiano dei Monti pisani, a Molina di Quosa, in azione di vasto rastrellamento. Nei tranquilli paesini dei Monti pisani si sono rifugiati gli sfollati del pisano e del livornese, per sfuggire ai continui bombardamenti anglo-americani. Le orde criminali del 3° reich irrompono negli abitati, catturano centinaia di uomini. Vien affermato che, durante il rastrellamento, quanti fuggono vengono uccisi dalla soldataglia… Gli uomini catturati vengono riuniti a Ripafratta e, in tale località gli sventurati vengono selezionati: gli abili al lavoro sono trasportati a Lucca, città di transito per i campi di lavoro in Germania, i rimanenti trascinati a Nozzano -Lu presso il comando nazista della 16 Panzer Grenadier Division del generale Simon. Sono 68 uomini di età differente ed una donna che si era offerta di fare da interprete. Le belve naziste infieriscono sui prigionieri con ogni sorta di torture ed hanno già deciso di provvedere alla loro uccisione, che avrà luogo quattro giorni dopo, l’11 agosto 1944 (RegioneToscana.it).

ORZIGNANO  – Iscrizione tombale nel cimitero di Orzignano (PI)  ” Bartalini Foresto, vittima della bestiale ferocia nazista il 6/8/1944 insieme a Duilio Duè ed altri 3 ignoti “.

1947 

PITIGLIANO – In località Valle Vergara, presso il fiume Fiora, muore tragicamente il comandante partigiano Pietro Casciani per l’esplosione di un ordigno bellico che stava cercando di disattivare, pur senza autorizzazione ed incarico (BAM).

1955

BOCCHEGGIANO – Il lavoratore M.S. viene ” licenziato in tronco perché colpevole di aver reagito agli insulti volgari di un caposervizio della miniera, il signor D., il quale in ispregio ad ogni elementare senso di educazione e di rispetto della personalità del lavoratore, provocò la reazione dell’operaio con il preciso intento di licenziarlo” (LNO).

2010

ROCCASTRADA – Il Comune di Roccastrada revoca la delibera del 21 maggio 1924 con cui si conferiva la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.