20 novembre

1878

PISA – La borghesia locale promuove una manifestazione antisocialista in omaggio al re Umberto I ed alla regina, con un corteo scarsamente partecipato che arriva sotto la prefettura dove un rappresentante del governo tiene un breve discorso. Al momento del suo scioglimento, scoppia una bomba nei pressi della Torre dell’ Orologio. Del gesto viene incolpato un passante, Pirro Orsolini, che si dichiarerà estraneo al fatto. Segue un’ondata di arresti di internazionalisti tra i quali i fratelli Pilade, Antonio e Guido Sguanci, Oreste Guidi, Ferdinando Bozzi, Alessandro Busoni detto Pinolino, Enrico Garinei, Ranieri Cipriani e Giovanni Rossi (ALS).

1888

MASSA Marittima – Nasce l’anarchico Italiano Giagnoni.

1889

PISA – Inizia il primo tra i numerosi processi cui, nella sua vita, verrà sottoposto Pietro Gori. Sotto accusa sono le affermazioni contenute in un suo libro dal titolo “Pensieri ribelli”:  vi sono rinvenuti ” concetti ed espressioni offensive le inviolabilità del diritto di proprietà, provocanti l’odio tra le varie classi sociali, attaccanti l’ordinamento delle famiglie e la religione di stato“. Difeso da un collegio composto dai suoi ex compagni di università, Gori viene assolto alla presenza di una folla acclamante che trasforma l’evento in una vivace occasione di propaganda (ALS).

1894 

LIVORNO – Nasce Bruno Borghini, vetraio anarchico. Espatriato clandestinamente nel 1926, svolge propaganda antifascista in Francia. Iscrito in Rubrica di Frontiera, viene arrestato al rimpatrio, il 24 aprile 1935, e confinato a Ponza per 3 anni, Liberato il 14 maggio 1938, è poi internato ( Manfredonia, Ventotene, Istonio, Tremiti ) il 6 novembre del 1941. Probabilmente è liberato definitivamente nell’agosto 1943 (CPC).

1898

LIVORNO – Nasce Alfredo Allegri, falegname comunista condannato nel 1936 a 5 anni di detenzione (Civitavecchia) per ” Costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda “. Liberato per amnistia nel febbraio 1937. Arrestato il 25.10.1939 per organizzazione comunista e in particolare come responsabile del Soccorso Rosso. Il 16.3.1940 condannato a 5 anni di reclusione (Fossano)  (CPC – RLL).

1904 

GROSSETO– Nasce Giuseppe Scopetani di Italo e Isola Pomarani. Di famiglia repubblicana, entrerà pen presto nel partito comunista. Oppositore attivo al fascismo, verrà deportato a Mauthausen con Mazzoncini e Albo Bellucci e nel campo di sterminio vi morirà (AFB).

1912

LIVORNO– Nasce Tito Sbolci, autista  e comunista. Arrestato nel novembre 1936 con altri 3 per tentato espatrio al fine di arruolarsi nelle formazioni antifranchiste in Spagna, viene confinato (Gergei, S.Onofrio, Tremiti, Venafro) per 5 anni. Alla fine del periodo continua il suo impegno nell’organizzazione  comunista fondata da Aramis Guelfi al principio del 1939. Muore a Pisa il 31 luglio 1943, vittima di una incursione aerea (RLL-CPC).

1927 

MONTIERI – Nasce Alcide Rovelli, nome di battaglia Cide Giani, partigiano combattente nella Resistenza piemontese con la 2ª Brigata SAP Mensa (IRT).

1943 

CAMPIGLIA Marittima – “Sconosciuti” sparano, mancandoli, al Commissario straordinario del PFR locale e al Comandante della MVSN  (CRT). Altre fonti parlano del 30 novembre (LDIIR).

MASSA Marittima – Ritorna da Colle di Val d’Elsa il tenente Velio Menchini, recando con sé 12 ragazzi delle classi 1924/1925, disarmati, da aggregare alla formazione del comandante Chirici (RAM).

SUVERETO – Il responsabile militare interprovinciale “Livio” Frangioni si reca al campo partigiano in località Il Caglio dove impartisce disposizioni alla Banda di dividersi in due distinti GAP dando, allo stesso tempo, anche mandato di organizzare gruppi di resistenza (SAP) negli agglomerati urbani di tutta la zona (LDIIR).

1944 

PIEMONTE – A Cravanzana (Cn), cade in combattimento Antonio Ceccarini, nativo di Cascina e residente a Livorno, partigiano della 1ª Divisione Langhe (IRT).

VOBBIA (Ge) – In combattimento contro i tedeschi, cade il partigiano follonichese Arietto Giovannelli della Brigata Iori [RMR]. Per ILSREC il fatto avverrebbe il giorno 17 novembre 1944, stesso luogo.

1949

FIRENZE – In un clima ormai volto alla reazione antipartigiana ed anticomunista, con la sprezzante arroganza di comportamento degli imputati ( di 30 iniziali ne rimasero solo 8), viene pronunciata la sentenze verso i responsabili italiani della strage di Niccioleta e Castelnuovo Val di Cecina. Calabrò Pasquale di Filippo da Caltanissetta, Nucciotti Amelio di Antonio da Siena e Picchianti Luigi di Anselmo da Porto S.Stefano sono condannati a 30 anni con il condono di un  terzo della pena. Gli altri cinque  [Bianchi Alberto di Carlo da Firenze – Collavini Renato fu Guido da Trento – Angelini Pierino di Enrico da Genova –  Maggi Presildo di Pietro da Grosseto – Torrini Luigi di Giuseppe da Firenze ] vengono assolti per insufficienza di prove dall’accusa di strage e per amnistia riguardo all’accusa di ‘collaborazionismo’. La sentenza sarà confermata in cassazione nel 1952 (ACG).