19 agosto

1886 

CASCIANA Terme – Nell’allora Bagni di Casciana, nasce Odoardo Orlandini. Di professione mediatore, organizzatore delle leghe rosse nel dopoguerra, viene ammonito nel maggio 1937 per l’affermazione “Abbiamo fame, in Russia si sta meglio che qui…”. Vigilato a lungo, tale ancora nel 1942 (CPC).

1899

SIENA – Nasce Piero Franci. Antifascista di professione barrocciaio, nel 1939 viene arrestato e ammonito perché “Voleva sputare sulla foto del capo del governo” (CPC).

1903

CAMPIGLIA Marittima – Rondani, della Federazione dei Minatori, è in paese a spronare la Lega locale a federarsi ed organizzarsi con il resto dei lavoratori, spiegando in un’assemblea anche i deliberati del congresso di Massa Marittima svoltosi alcuni giorni prima (MDM).

1904 

LIVORNO – Nasce Rolando Pierattini. Meccanico, capocellula dell’organizzazione comunista locale, è arrestato il 9.12.1930, condannato dal Tribunale Speciale a 4 anni di reclusione a Fossano per ” Appartenenza al PCI e propaganda “.. Liberato per amnistia nel novembre 1932 è diffidato, poi ripetutamente fermato, ammonito nel marzo 1935 per attività antifascista, prosciolto nel maggio 1936 in occasione della proclamazione dell’impero. Nel 1941 è ancora vigilato dal regime (CPC).

SIENA – Nasce Leopoldo Raveggi. Marmista e comunista, come il fratello Guido nel 1927 viene diffidato per propaganda comunista. Vigilato dal regime. (CPC).

1905

MASSA Marittima – Nasce Ghino Spalletti. Risiede a Colle Val d’Elsa, fa l’autista e, sia nel 1925 che nel 1926, viene processato per incitamento all’odio di classe e cospirazione politica, ma poi prosciolto per amnistia. Subisce un arresto nel marzo 1931 per organizzazione comunista ma anche qui è prosciolto per insufficienza di prove dal tribunale Speciale e diffidato. E’ comunque sempre vigilato, tale ancora nel 1943, senza mai cedere (CPC). (Vedi biografia R/esistente).

1906 

POGGIBONSI – Nasce Sirio Lanfredini. Falegname comunista, subisce un arresto per motivi politici nell’agosto 1932 anche se dopo breve tempo interviene a proscioglierlo l’amnistia del novembre concessa per il decennale fascista. Nel 1942-43 viene internato a Pisticci e Castel di Guido per la sua pericolosità politica (CPC).

1911

PIOMBINO – Partono da Piombino, per Terni, i primi 80 bambini figli di serrati, di operai cioè le cui fabbriche sono chiuse dai padroni come arma di rappresaglia contro scioperi e rivendicazioni. Saranno ospitati da altre famiglie di operai. La solidarietà è grande, anche perché 4 anni prima erano stati i lavoratori di Piombino ad accogliere i figli dei lavoratori in sciopero delle acciaierie di Terni (SRI + CCO).

1921

PIOMBINO – Nasce Pietro Cilotti, da Carlo e Rina Contini. Nel 1943, residente a Galliera dove fa l’impiegato, diviene partigiano nella 2ª Brigata Garibaldi Paolo operante nel bolognese ed è riconosciuto tale dall’8 luglio 1944 fino alla Liberazione (DBPB).

1922

CAMPIGLIA Marittima – Dopo i fatti della notte precedente, in cui i sovversivi campigliesi Astor Tagliaferri e Giuseppe Parenti, in uno scontro per rispondere all’ennesima spedizione punitiva contro i contadini della Lega, avrebbero ucciso il fascista Libero Turchi e ferito i suoi camerati Gino Bartoli e Flaminio Ferri [ per questo saranno processati e condannati a 30 anni in un processo “esemplare” che non tiene conto del clima di provocazione delle squadre fasciste ma, soprattutto, non tiene conto del rigetto delle accuse da parte degli imputati e della voce popolare che riteneva il Turchi come l’ennesima vittima dei suoi stessi camerati], l’ omicidio viene preso a pretesto ( come quello di Salvestrini in Piombino ) per nuove e più atroci violenze fasciste (FAR). Squadristi venuti da Cecina e Pisa feriscono in loc. Campolungo Azeglio (o Attilio) Galluzzi con una pistolettata e Dino Pollin a randellate. A Cafaggio le camicie nere bastonato Felice Fossi e provocano vari danni alla sua tabaccheria, in campagna sono bruciati i tre pagliai di Serafino Parenti mentre in paese vengono di nuovo invase la casa e la calzoleria dell’ex consigliere socialista Antonio Benifei, facendone a pezzi i macchinari e la merce (RLL).

1924

MAREMMA – L’assassinio di Giacomo Matteotti suscita nel poeta socialista Antonio Gamberi orrore e indignazione, tant’è che con coraggiosa, acre e intensa invettiva denuncia una delle più tragiche azioni criminali del fascismo. La poesia porta la data del 19 agosto 1924:

La belva tricolor, che mai non sazia / le criminose brame, / mentre l’Italia disonora e strazia, / oggi si macchia d’un delitto infame, / delitto che travalica i confini / di qualunque memoria / e inchioda il rinnegato Mussolini / all’obbrobrio esecrabil della storia (BAG).

MONTIERI – Il minatore Ettore Caramassi viene denunciato per tentato omicidio di fascisti, fatto risalente al 1921 (CPC).

1925 

COLLE di Val d’Elsa – Un giovane comunista, sorpreso con stampa del partito, pur essendo questa ancora formalmente legale, viene catturato e, coi soliti metodi, gli vengono estorti i nomi di altri compagni. Nella stessa giornata, di conseguenza, sono arrestati circa altri 40 giovani comunisti (ACV,184). Tra questi, subisce un nuovo arresto Giuseppe Braccagni cui i fascisti non danno tregua. Questa volta a prelevarlo sono due carabinieri guidati dal fascista Otello Betti. Tradotto alla casa del fascio, al suo rifiuto di fare i nomi che gli chiedono, viene sottoposto a torture e sevizie da parte delle camicie nere Mino Maccari, Unico Caponi, Giovanni Caponi e Enzo Viviani. Il tenente dei carabinieri Attilio Visconti, incontrato per le scale della sede fascista, incita gli squadristi ad “agire senza nessuna pietà” (ACV,192). Anche il comunista Leo Franci subisce la stessa sorte: viene colpito un’infinità di volte dai manganellatori fascisti che gli infliggono anche pugnalate, riducendolo in condizioni pietose ed estorcendogli una confessione sui nomi degli altri iscritti alla sezione giovanile del partito comunista. Tra i suoi torturatori si distingue il fascista Ernesto Capresi (ACV,33,34-MAC). Anche Alvaro Franci è sottoposto a torture, iniziate la sera prima alle ore 23, da parte di fascisti con pugnali, bastoni e manganelli. Tra i torturatori, con certezza, vi sono Alfredo Nepi, Giovanni, Sergio e Unico Caponi, Aladino Masoni, Otello Betti, Enzo Viviani, Ernesto Capresi, Salvadore Caibucatti e Mino Maccari. Dopo aver assistito alle pugnalate inferte al Franci, è la volta del Carli ad essere sottoposto alle orribili attenzioni dei fascisti che lo colpiscono un’infinità di volte con nerbate e schiaffi (ACV,144).

1943 

MASSA Marittima – L’ex quadrumviro gen. De Vecchi di Val Cismon – comandante la 215° Divisione Costiera di Stanza a Massa Marittima – fa arrestare “40 giovani antifascisti” [probabilmente tutti minatori] che vengono poi salvati dal processo militare solo grazie all’intervento di Buozzi presso il governo (TMV).

SIENA – Sciopero contro la guerra che coinvolge numerosi lavoratori di varie aziende (PVM).

SIENA – Arresto del meccanico comunista Delfo Baragli per “organizzazione di sciopero a fini politici” (CPC).

1944 

CASCINA – Nella frazione Musigliano, i nazisti uccidono il giovane Sirio Buchignani, con un colpo di rivoltella alla testa, davanti agli occhi dei genitori e della sorella. Poco dopo, sull’argine dell’Arno, obbligano Armando Masi e Varo Calderini a scavarsi la fossa e li falciano con raffiche di mitra (RMAA-CRT).

GELLO – 7 vittime del nazifascismo a Gello di S. Giuliano terme.

VICOPISANO – 8 vittime tra le quali 5 donne a San Giovanni alla Vena; le donne sono della frazione di Cevoli ed erano rientrate in paese per prelevare viveri e indumenti dalle loro case: Tullia Brini, Anna Maria Bosco, Siria Batini, Maria Luisa Tognetti e Rina Coli sono catturate il 19 agosto ma verranno ritrovate il 2 gennaio 1945 in una fossa comune insieme al corpo di un uomo che verrà identificato come Giorgio Batoni (detto Giulio) proveniente dalla Tunisia (dalle Carte processo penale del 2 maggio 1973 in Germania per archiviazione crimine per mancanza di prove ).

1945

PIOMBINO – Presso il Torrione, viene inaugurata la lapide dedicata a Pietro Gori (A).