16 aprile

1888

PISA – Nasce Alberto Benedettini, capo officina, successivamente residente a Livorno. Di idee comuniste, viene arrestato il 16 novembre 1938 per critiche al regime e confinato per due anni a Rota Greca (Cs). Il 28 agosto dell’anno seguente è prosciolto condizionalmente ma vigilato fino alla caduta del regime (CPC).

1891 

LIVORNO – Nasce Silvio Tintori. Facchino, comunista, fratello di Vasco insieme al quale viene diffidato nel gennaio 1931 per propaganda ostile ai sindacati fascisti (CPC).

1893

MASSA MARITTIMA – Nasce “ Pericci Maria [ moglie del comunista Giuseppe Maggiori ] fu Domenico residente a Saint Etienne, casalinga – Comunista da perquisire e segnalare – Connotati: statura media, rosea, corporatura grossa, adiposità molta, capelli e occhi castani, naso rettilineo, fronte alta, espressione fisionomica gaia, sguardo vivace” ( Questore di GR – 21/01/1936 ).

1895 

CECINA – Nasce Sestilio Ninci [fu Bernardo e di Ferrari Maria], partigiano combattente nel Lazio con le formazioni del Partito Socialista di Unità Proletaria: tramviere di professione, viene arrestato il 12 marzo e quindi fucilato per rappresaglia alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944 (Anpi Roma).

POGGIBONSI – Nasce il meccanico socialista Rutilio Bruni. Nel febbraio 1926 sarà fermato e diffidato per offese al capo del governo (CPC).

1902

LIVORNO – L’anachico Vittorio Parrucci viene condannato a 6 mesi di reclusione e 300 lire di multa per resistenza e oltraggio ai carabinieri (RMR).

LIVORNO – Nasce Giuseppe Gragnani. Fornaciaio, anarchico, nell’aprile 1925 è arrestato per l’uccisione di un graduato della milizia e condannato a 15 anni di reclusione. Liberato per amnistia nel 1932, viene diffidato nel marzo 1933 e vigilato fino alla caduta del regime (CPC).

 1905 

SINALUNGA – Nasce Nello Boscagli di Angelo ( nome di battaglia Antonio Broggi ), contadino e muratore comunista, volontario della 45° Divisione, XII Brigata internazionale (Brigata Garibaldi). Espatria clandestinamente nel 1925 in Francia, dove si stabilisce nel nizzardo e svolge un’intensa attività antifascista. Nel 1928 è responsabile dei Gruppi di lingua del settore Beausoleil-Mentone, nel 1932 responsabile del lavoro sindacale tra gli emigrati di Tolone. Compie una missione in Italia nel 1934 per conto del PCI. E’ iscritto in Rubrica di frontiera. E’ alla scuola leninista di Mosca nel luglio 1936. Si arruola in Spagna il 25/9/1936 nella 45° Divisione. Dal 17/4/1938 è nella Brigata Garibaldi. Ferito in combattimento al piede destro sul fronte dell’Ebro. Rientra in Francia nel febbraio 1939 ed è internato a Argelés e Gurs. Evade nel settembre 1939 (secondo altre fonti viene rilasciato su richiesta dei familiari residenti nel nizzardo, che si erano impegnati a mantenerlo) ed è con i partigiani francesi nei FTP fino al settembre 1943, responsabile del settore militare delle Alpi marittime. Rientra in Italia clandestinamente nell’ottobre 1943 ed è inviato nel Veneto come organizzatore e comandante del Raggruppamento Divisioni Garemi (Vicenza e Verona); gli è riconosciuto il grado di colonnello ed è insignito di medaglia di bronzo. Nel dopoguerra risiede a Siena ed è presidente dell’Anpi locale. In seguito torna in Veneto. Deceduto all’Ospedale civile di Padova il 12/2/1976 (CPC – ISGREC).

1907 

COLLE Val d’Elsa – Nasce Dumas Paradisi. Di professione vetraio, segnalato come comunista, viene diffidato nel marzo 1931. La vigilanza fascista su di lui dura almeno fino al 1942 (CPC).

1910 

PITIGLIANO – Nasce Pietro Casciani, partigiano comandante dei Lupi di Pitigliano, banda autonoma all’interno della Formazione di Montauto (BAM).

1920 

PIOMBINO – Nasce Enzo Vecoli,nome di battaglia «Grecia».Già sergente nella Cavalleria del Regio Esercito, in servizio per la R.S.I. dal 24/02/1944 al 25/09/1944, partigiano combattente e sergente, in Liguri, nella VIª Brigata Crosetti-Iª Divisione Garibaldi Bevilacqua (ILSREC).

1921

LIVORNO – In un bar di via Grande viene  aggredito e pesantemente percosso il giovane repubblicano Oscar Macera. Poco dopo accorrono i suoi compagni che, dopo averlo accompagnato al Pronto Soccorso, si imbattono in altri squadristi di cui hanno ragione in uno scontro. Forti di questo pretesto, i fascisti, guidati dal famigerato Nazareno Giovannucci, tentano quindi l’assalto alla sede repubblicana di via Pellegrini ma vengono respinti. Nuovo tentativo, questa volta dietro protezione della polizia e dei carabinieri [ i bersaglieri presenti, invece, si rifiutano di sparare ], ma anche questa volta gli aggressori devono indietreggiare sotto le rivoltellate repubblicane ed è a questo punto che la popolazione interviene bloccando le vie di uscita e intrappolando fascisti e forze dell’ ordine su cui piovono ancora colpi di arma da fuoco dalle finestre che provocano una decina di feriti. Più tardi, con l’intervento di una specie di carro armato e di alcune autoblindo, i trinceramenti vengono travolti e la resistenza è finita: sbandati i repubblicani, la sede è devastata e questa volta a rimanere feriti sono gli antifascisti. Giungono cadaveri all’ ospedale il “donzello comunale” Mario Testa ed il custode della Scuola Arti & Mestieri, Donato Macchi. Trecento sono le persone arrestate. I fascisti, non paghi, nelle ore successive faranno altre aggressioni in via Mentana ed in corso Amedeo (MdAL).

1922

LIVORNO – Una comitiva di sovversivi, con all’ occhiello il ”distintivo bolscevico”, si scontra con alcune camicie nere in Via Vittorio Emanuele. Il tornitore comunista Ugo Lelli (22 anni) e il ferroviere anarchico Lanciotto Gherardi (20) restano feriti alla testa dalle nerbate fasciste e ricoverati in ospedale (RLL).

MONTECASTELLI Pisano – Gli squadristi Gino Cappellini, Leonida Grassini, Alfiero Menichelli, Pietro Serri, Francesco Pierattini, Giuseppe Rossi, Giovanni Andrea Bruscolini, Piramo Ovidi, Salvadore Collaveri, del fascio di Castelnuovo di Val di Cecina, prendono parte ad una spedizione punitiva nel paese “onde soffocare un comizio sovversivo organizzato dal medico condotto del luogo dott. Puglisi, noto acceso sovversivo”. All’azione si uniscono ”ottimi elementi del luogo” come i fascisti Gigli e Cennini. Il comizio è impedito e “per quanto fosse opposta resistenza dai comunisti fu ristabilito l’ordine e la calma con solenni manganellate, issando il tricolore sulla torre” (Cronaca del fascista Gino Cappellini).

PISA – Nasce Piero Andolfi, da Alceste e Asmara Poli. Nel 1943 è residente a Bologna dove fa l’operaio. E’ attivo nella 1ª Brigata Irma Bandiera Garibaldi e viene riconosciuto patriota, come il fratello Luciano, dal 1 dicembre 1944 alla Liberazione (DBPB).

1923

LIVORNO – Per impedire i funerali pubblici dell’avvocato Giuseppe Lombroso, caduto nella Grande Guerra e la cui salma viene traslata a Livorno, e soprattutto per impedire eventuali ”speculazioni” antifasciste, le camicie nere si scatenano aggredendo chiunque si aggiri per Via S.Giovanni, ferendo, tra gli altri, il macellaio Giovanni Pezzati ed il giornalista Pietro Vernazza, a stento sottratto alla furia delle loro bastonate. I funerali possono svolgersi soltanto a tarda sera in forma privata. Non paghi, i fascisti provano ad appicare le fiamme alla sede PRI di via Pellegrini (RLL).

1924

CASCINA – Nasce Dino Bertini, “Bartali“, partigiano combattente in Piemonte con la 98ª Brigata Garibaldi e con la 15ª Divisione Alessandria  (IRT).

SARAGIOLO – Nella frazione del comune di Piancastagnaio, nasce Ivo Nucciotti, futuro partigiano a capo di una piccola formazione, aggregatosi poi alla Banda di Montebuono (BAM).

1926

LIVORNO – Arresto degli antifascisti Andrea Gagliardi (26) di Empoli, Pilade Zei (37) di S.Croce sull’Arno e Bruno Borghini (32), anarchico livornese: l’accusa è di espatrio clandestino in Corsica (RLL).

1944 

POMARANCE – Attaccata la locale caserma GNR: 3 morti, 1 ferito, 2 catture ed i “banditi” che non vengono identificati (CRT). Intanto vengono arrestati alcuni antifascisti accusati di fomentare scioperi nello stabilimento di Larderello: tra di loro, Pietro Mori e Angiolo Frosali, grande invalido di guerra, che sono incarcerati ben due mesi a Volterra (LAP).

RAVI – Cade in combattimento il partigiano Dante Campori della Banda Tirli (Lapide in paese). Secondo Patrizia Scapin, biografa del partigiano Campori, il nostro sarebbe «stato ucciso dai tedeschi in località Badiola in una data imprecisata dal 12 al 17 giugno 1944, dopo essere stato catturato. Lui a capo di una squadra di partigiani, protesse la squadra stessa: interrogato, sicuramente torturato, fu poi ucciso e sepolto in una concimaia dove fu in seguito ritrovato da un cane».

SARTEANO – Alle ore 21, “due ribelli armati” intercettano il sergente del Battaglione S.Marco Raul Marchi, lo disarmano e lo costringono a togliersi le mostrine (CRT – Not. Gnr del 28/4/1944).

1945

EBENSEE – Nel lager tedesco, da deportato, muore Luigi Zingoni di Emilio, nato a S. Miniato il 2-5-1909 [EDM].

FRONTE RAVENNATE – A Castel S.Pietro cade il soldato volontario antifascista Nello Marocchesi di Siena, 87′ Reggimento Fanteria (BPA).

GERMANIA – In un lager nazista, da deportato, muore il militare livornese Ciro Dal Canto (LXX).

MAUTHAUSEN – Nel lager tedesco, da deportato, muore Gino Bracci, di Luigi, nato a Livorno il 4-10-1901 [EDM-LXX].

1963 

LIVORNO – Al termine del processo sui fatti di Livorno dell’aprile 1960, 12 imputati sono condannati a 1 anno e 10 mesi, 120 a 2 mesi circa, altri 60 usufruiscono del perdono giudiziale per la minore età, mentre sono assolti il sindaco Nicola Badaloni, il vice sindaco Sirio Carlesi ed il giornalista Luca Badaloni ‘per non aver commesso il fatto’ ( CFC ).