14 agosto

1865

Nasce a Messina ( da padre elbano e madre rosignanese ) « Gori Pietro, statura 1,80, corporatura snella, colorito pallido, capelli neri, barba nascente, sopracciglia nere, viso lungo, occhi neri piccoli, naso giusto, bocca regolare, segni particolari: vaiolato in faccia, 22 anni, studente, domiciliato a Rosignano, Via San Martino n. 3. È domiciliato a Livorno, e per ragioni di proprietà, varie volte viene a Rosignano». Sacrificò tutta la vita e la salute all’emancipazione proletaria ed alle idee anarchiche.

1875

LIVORNO – Nasce Davide Attal, ebreo arrestato a Marlia, deportato dai nazifascisti e deceduto ad Auschwitz (EIT).

1876

ROSIGNANO Marittimo – Nasce Ezio Nistri, di Emilio. Commerciante, socialista, espatria in Francia, poi si trasferisce a Roma. Sorvegliato dai fascisti dal 1927 al 1942 ed iscritto in Rubrica di Frontiera durante la sua permanenza all’estero (PVQ,49).

1891 

ROCCATEDERIGHI – Nasce l’anarchico  Alessio Pettini, attivo militante esule in Francia.

1896 

ISTIA d’OMBRONE– Nasce Egidio Ferrini, segnalato dal regime fascista come socialista da arrestare (BDR pag.20).

1900

LIVORNO – Nasce Oreste Lenzi. Comunista, meccanico, gà attivo dall’immediato dopoguerra, due volte condannato dal Tribunale militare, nel 1920 e nel 1923, per diserzione. Nel maggio 1931 viene arrestato per contatti con detenuti politici, condannato per oltraggio, iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Il 28 marzo 1933 viene arrestato per Organizzazione comunista, confinato a Tremito e Ustica per 3 anni, liberato il 27 giugno 1936. Nuovamente arrestato il 30 novembre 1936 per tentato espatrio al fine di arruolarsi nelle formazioni antifranchiste in Spagna. Confinato quindi a Ventotene e Tremiti per 5 anni. A fine pena trattenuto come internato fino alla liberazione nell’agosto 1943 (CPC).

1907

POGGIBONSI – Nasce Nello Giovani. Impiegato comunista residente a Firenze, è arrestato nel marzo 1931 per “organizzazione comunista” a Colle Val d’Elsa. Il Tribunale Speciale lo proscioglie per insufficienza di prove. Diffidato, è ancora vigilato dal regime nel 1941 (CPC).

1908 

LIVORNO– Nasce Mario Ceccarini, operaio, comunista. Arrestato nel gennaio 1931 per tentato espatrio clandestino, è arrestato il 10 giugno 1932 per “organizzazione comunista”, deferito al Tribunale Speciale e liberato per amnistia il 10 novembre stesso anno, con diffida. Altro arresto il 20 gennaio 1935 con analoga imputazione e condanna del Tribunale Speciale a 3 anni di reclusione a Civitavecchia, pena dalla quale viene liberato nel febbraio 1937 per amnistia. Nel dicembre dello stesso anno espatria clandestinamente arruolandosi nelle formazioni antifasciste in Spagna (Brigata Garibaldi). Rientrato in Francia nel 1939, viene internato (S.Cyprien, Gurs, Vernet) e tradotto poi in Italia il 30 agosto 1941 per essere confinato a Ventotene per 5 anni. Liberato nell’agosto 1943 alla caduta del regime, i fascisti lo catturano di nuovo internandolo a Scipione di Parma nel gennaio 1944 (CPC).

1914

PISA – Nasce Lilia Di Porto, di Colombo Di Porto e Anita Sadun. Ebrea che sarà arrestata a Firenze, deportata dai nazifascisti e deceduta ad Auschwitz col marito Enzo Fiano (1915) e il figlio  Sergio do soli 2 anni (EIT-CDE).

1915

LIVORNO – Nasce Renzo Abenaim, ebreo arrestato a Marlia, deportato dai nazifascisti e deceduto ad Auschwitz coi genitori Oreste e Silla Bueno, mentre il fratello minore Mario (1927) sopravviverà alla Shoah (EIT).

1917

PISA – Nasce Ettore Sighieri, comandante partigiano nel bolognese nella 7^ Brigata Modena Divisione Armando (DBPB).

1921 

FOLLONICA  – Fascisti locali – rinforzati da quelli di Siena, Grosseto, Pisa, Scarlino, Campiglia e Gavorrano – inaugurano il gagliardetto in un tripudio di italianità per ”salvare la Patria dai nemici interni e dal bolscevismo ” come recita il comiziante fiorentino professor Fanciulli. La furia armata dei fascisti si sfoga con diverse bastonature e l’incendio di case di sovversivi. Il primo a farne le spese è Bruno Venturini, poi i seguaci di Mussolini penetrano in casa del socialista Ottorino Gino Spagnesi gettando la mobilia, la biblioteca e persino un ritratto del figlio defunto nella sottostante piazza Sivieri, dove fanno un falò di tutti gli oggetti. La stessa notte i fascisti irrompono anche nell’abitazione dell’anarchico Vasco Sacchetti, distruggendo le suppellettili ed asportando i documenti, compresa una lista di Arditi del Popolo (DFDF).

PIOMBINO – Le autorità locali proibiscono una “manifestazione proletaria” per motivi di pubblica sicurezza (FAR).

1922

CHIUSI – Nasce Walter Barni, partigiano combattente capo-squadra  nel Lazio con la Banda Mosconi del FMCR, il Fronte Militare Clandestino di Resistenza ANPI Roma).

CAMPIGLIA Marittima – Un sovversivo (non sarà il solo …) campigliese cambia casacca: ” Io sottoscritto Costante Magnolfi , già appartenente all’associazione Arditi del Popolo, ed al partito anarchico, nauseato dalla vigliaccheria e dalla malafede dei compagni e capoccioni sfruttatori, dichiaro nel modo più assoluto di rinunziare alle false idee finora professate, non per convinzione, e di iscrivermi con entusiasmo nelle file fasciste, nelle quali soltanto impera la disciplina, il coraggio, la buona fede, il sentimento di Patria, di famiglia, di umanità ” (RLL).

1924 

PORTOFERRAIO – Nasce Silvano Ebraico, nome di battaglia “Fulmine” – Operaio, in Liguria sarà partigiano combattente nella IIª Brigata Valle Uzzone Lichene – Divisione Autonoma Fumagalli dal 03/01/1945 [ILSREC].

1930

PIOMBINO – L’antifascista Fiorindo Filippi (Castagneto Carducci, 1897) viene condannato a 4 mesi di galera per aver scritto su un muro di Piombino: ”Viva la Russia, Viva Lenin” (RLL).

1933 

GROSSETO – Beffa all’apparato repressivo fascista ad opera del gruppo di comunisti composto da Terziglio Bacchi, Aristeo Banchi detto Ganna, Ismeno Bimbi, Algiso Giovannelli detto Titta e il meccanico Alfo Mascioli che organizzano con successo di issare una bandiera rossa con falce e martello nere sul duomo di Grosseto. Sarà il Mascioli, da solo, a compiere materialmente il gesto nella notte [ vedi sul sito in “Cronache R/esistenziali” ] (F. Bucci).

1944

Luogo non indicato – Arresto del fascista mancianese Lorenzo Santarelli: come altri è imputato di sanguinosi rastrellamenti, ma esce dal processo per l’omicidio Canzanelli-Conti e viene amnistiato per il reato di collaborazionismo con l’invasore tedesco [Sentenza del 18/12/1946 e successive].

NODICA, VECCHIANO  MIGLIARINO Pisano – Militari tedeschi uccidono 13 sfollati a Nodica e 9 a Migliarino Pisano (CRT). Altra fonte: 18 vittime fucilate in distinti punti della bonifica di Migliarino.

Infine, da www.eccidi.1943-44.toscana.it:

Presso Fosso Reale, bonifica di Nodica, ore 11.30 sono uccisi:
Baglini Pirro, 52 – Bertolani Giuseppe, 60 – Bartalini Paolino, 67 – Bracaloni Virgilio, 80 – Ciucci Evino, 17 – Ciucci Rino, 15 [questi ultimi 2 ragazzi si erano rifiutati di indicare dove si erano nascosti gli uomini – RMAA], Coltelli Tancredi, 55 – Gennai Cesare, 62 – Lossi Egidio, 58 – Lunardi Aristodemo, 64 – Lusci Gemignani Alfredo, 74 – Matrigali (o Madrigali) Augusto, 63 – Mattii Celestino, 58 – Menichetti Narciso, 38 – Micheletti Angiolo, 49 –  Papini Eliseo, 62 – Vannozzi Angiolo, 68.

Presso Fossa Nera, bonifica di Migliarino, ore 14.30:
Perna Ilario, 18 – Marianetti Morando, 20 – Giusti Lorenzo, 17 – Nannicini Lido, 45 – Prato Adriano, 40 – Marini Marino, 33 – Gori Ulisse, 21 – Crema Domenico, 52. Inoltre una non viene identificata. Unico scampato alla morte Giovanni Luperini (Vecchiano 1892), maresciallo di Finanza comandante la flottiglia di Portoferraio, che si dà alla fuga. Gli altri mitragliati, avranno i visi sfigurati con i calci del fucile dei tedeschi (RMAA).

Le vittime erano sfollati dai centri limitrofi nella bonifica di Nodica e Migliarino; le due località distano in linea d’aria 700 metri l’una dall’altra, il territorio è quello del “padule di Migliarino”, nel quale il numero degli sfollati era cresciuto enormemente dalla fine di giugno in avanti.
Alla fine di luglio anche a questa zona viene esteso il bando per il reperimento della manodopera tra i 16 e i 50 anni, emanato in origine per i monti pisani ed esteso il 2 agosto alla città di Pisa. Ormai, tutta la zona compresa nella striscia di terra immediatamente dietro il fronte e sul litorale è una vera e propria “zona nera” entro la quale la violenza tedesca si concretizza senza il bisogno di alcun pretesto.
L’azione del 14 agosto parte quindi come una tipica operazione di rastrellamento, adeguatamente pianificata, e attuata con la collaborazione di alcuni fascisti vecchianesi, che coinvolge l’intera zona proprio per “liberare il padule”, in maniera non dissimile (seppur su scala più piccola) rispetto a quanto avverrà dopo alcuni giorni nel padule di Fucecchio.
I primi rastrellati, 17, sono incolonnati come per essere deportati, ma poi fatti fermare nella zona del Fosso Reale (Nodica), messi in fila e fucilati. Gli altri subiscono una sorte identica presso la “Fossa Nera”.
Responsabili: la zona è di competenza della 16a divisione di Simon. In quei giorni, è di stanza in questa zona proprio il 16° Battaglione esploratori di Reder.

1945

PORTOFERRAIO – Importante comizio della FAI tenuto da Riccardo Sacconi (CRP).