12 aprile

1897

S.GIULIANO Terme – Nasce Ugo Cardelli, antifascista internato come “pericoloso nelle contingenze belliche” (CPC ex PCB).

1903

PIOMBINO – Dopo due mesi di sciopero, la direzione della Magona può cantare vittoria perché l’unica concessione ottenuta dagli scioperanti è quella di una diminuizione dei licenziamenti, del resto calata di sole 5 unità. Ma questa è solo una delle umiliazioni per i componenti della commissione degli scioperanti, costretti a discutere con i padroni i nomi dei compagni che avrebbero dovuto lasciare il lavoro: tra coloro spiccano Elbano Benti, segretario della Lega degli operai metallurgici, e Falerio Squarci, segretario della Lega Operai Magona, ambedue iscritti al Partito Socialista (CCO).

POGGIBONSI – Nasce Antonio Burresi, barbiere schedato come comunista. Processato nel gennaio 1923 per oltraggio e resistenza alla forza pubblica, prosciolto per amnistia. Analogo esito di due processi, nel dicembre 1925 e nel maggio 1926 per incitamento all’odio di classe e cospirazione. Anni dopo, nel 1937, viene però radiato dal Casellario Politico (CPC).

1906

GROSSETO – Nasce l’antifascista maremmano Ettore Ammazzini, muratore e comunista: arrestato il 24 settembre del ’30, sarà deferito dal Tribunale Speciale e prosciolto dopo 6 mesi di carcere. Più volte arrestato e bastonato dai fascisti, sarà vigilato fino al 1943 ” non avendo dato prova di ravvedimento” (CPC).

SIENA – Nasce Guido Pascucci. Commesso viaggiatore, viene arrestato nel novembre 1941 per discorsi antifascisti e confinato ad Avezzano per un anno. Liberato condizionalmente nell’agosto 1942 ma subito riassegnato al confino per ascolto di radio straniere con altri confinati (CPC).

1920

CETONA – Fonte fascista riporta il ferimento dello squadrista Agostino Maccari, poi decorato dal regime per “ferita fascista“.

1924 

TREQUANDA – Nella frazione di Petroio, nasce Marcello Batignani. Con il nome di battaglia “Remo“, sarà partigiano combattente il Liguria nella Vª Brigata Guarrini – IIª Divisione Garibaldi Cascione (ILSREC).

1931

LIVORNO– Arresto del barbiere anarchico livornese  Alfredo Pratesi che, sorpreso a gridare ” viva l’anarchia, morte a Mussolini “, si prenderà 7 mesi di reclusione e 600 lire di ammenda (RLL).

1934 

SIENA – Per “organizzazione comunista” è arrestato l’operaio Enrico Giuggioli, condannato in primo grado a 3 anni di reclusione (CPC).

1944

CHIANNI – Il Distaccamento Bucci attacca una pattuglia tedesca che stava scortando un gruppo di antifascisti presi in ostaggio (CRT).

CHIUSDINO – Partigiani della Brigata Lavagnini feriscono a morte un milite GNR (CRT).  I partigiani eliminano il gestore del posto pubblico di Montebello, ritenendolo una spia (PVM).

GIUNCARICO – Nel tratto di ferrovia tra le stazioni di Gavorrano e Giuncarico, i partigiani della Banda Caldana-Ravi interrompono la linea ferroviaria asportando oltre 100 m. di binario(RGT-CRT).

ISTIA d’OMBRONE – Azione contro la casa di un milite della GNR e cattura delle armi (CRT).

LIVORNO – ” Il 12 Aprile 1944, in seguito ad atti di sabotaggio compiuti a linee telefoniche nel tratto Valle Benedetta-Ardenza, elementi della G.N.R dietro richiesta del comando germanico, fermarono 10 civili del posto, che per giorni vennero obbligati a vigilare le linee stesse.” (NGNR del 22/04/1944).

RIGOMAGNO – La Formazione partigiana La Teppa, entrata in paese, distribuisce ai più indigenti indumenti requisiti a Sinalunga poi, catturati gli unici 2 abitanti aderenti al PFR, li obbliga a cantare Bandiera Rossa regalando anche a loro … un paio di calzoni a testa (CRT). Lo stesso fatto visto da fonte fascista: “Il 12 corrente, alle ore 22 … un numero imprecisato di ribelli armati, obbligarono gli unici due fascisti del luogo Pietro Paffetti e Alduino Burroni, a cantare l’inno sovversivo ‘Bandiera Rossa’, lasciandoli in libertà. Gli stessi ribelli, dopo aver sparato in aria vari colpi di arma da fuoco, si allontanarono per ignota direzione” (Notiziario Gnr del 26/4/1944).

ROCCASTRADA – La Questura di Grosseto registra un attacco a un’auto trasportante 2 detenuti con 3 militari di scorta; resta ucciso un detenuto e feriti un maresciallo e un milite scelto. Altra fonte fascista: ” Il 12 Aprile 1944, nei pressi dello scalo ferroviario di Roccastrada(Grosseto), una decina di ribelli armati, appostati ai lati della strada, spararono numerosi colpi di moschetto contro un automezzo con a bordo elementi della G.N.R. che traducevano due elementi.” (NGNR del 18/04/1944).

ROSIA –  I partigiani eliminano il responsabile di zona dei sindacati fascisti, Duilio Bianciardi di Rosia (PVM – Per la fonte RSL il fatto avverrebbe il 13/4). Così riportato da fonte fascista: “Il 12 corrente, alle ore 22,30, in località Rosia del comune di Sovicille (Siena), elementi ribelli rimasti sconosciuti uccisero a colpi di moschetto il capo zona dei Sindacati dell’Agricoltura, Tullio Biancardi” (Notiziario GNR del 16/4/1944).

S.MINIATO – A S.Miniato viene costituito un centro di resistenza e protezione per i familiari di renitenti alla leva e di disertori (CRT).

SINALUNGA – La Formazione partigiana La Teppa sabota gli impianti della stazione ferroviaria (CRT).  Inoltre: ” Il 12 Aprile 1944, alle ore 3, in Sinalunga, 20 ribelli armati dopo avere disarmato e catturato  due elementi della G.N.R. penetrarono nel deposito vestiario del comando militare tedesco, donde asportarono una trentina di sacchi a pelo e un numero imprecisato di divise dell’Esercito Italiano. Successivamente, penetrati nell’abitazione dell’autista Armando Tiezzi, lo costrinsero a trasportare, con  il proprio autocarro, la refurtiva nelle vicinanze del comune di Lucignano, dove sostava altro gruppo di ribelli. Il Tiezzi e i due militi vennero successivamente rimessi in libertà.  ” (NGNR del 24/04/1944).

SOVICILLE – In località Ponte allo Spino, i partigiani eliminano il professor Rabissi e suo cognato, sottufficiale dei carabinieri addetto alla Squadra Politica del Fascio di Siena (PVM + CRT  ). ” Il 12 Aprile 1944, alle ore 22, in località Ponte allo Spino del Comune di Sovicille(Siena), tre ribelli armati penetrarono nell’abitazione del prof. Renato Rabissi, costringendo questi a seguirli, unitamente al di lui cognato, brigadiere della G.N.R. Ezio Valecchi, addetto alla squadra politica della federazione di Siena. Indagini in corso. ” (NGNR del 18/04/1944).