11 marzo

1875

ORBETELLO – Nasce Silvestro Bacciarelli, elettricista e comunista, in seguito residente in Pistoia. Dichiarato politicamente pericoloso già nei primi anni del regime fascista, non avrà provvedimenti adottati a suo carico a causa delle gravi condizioni di salute in cui versa. Radiato dal Casellario Politico nel 1929 (CPC).

1888

MONTEPULCIANO – Nasce Gurlino Benicchi, contadino comunista, poi residente a Sinalunga. Attivo nell’immediato dopoguerra, comunista dal 1921, il 4 gennaio del 1927 vienne arrestato per ‘organizzazione comunista’, deferito al Tribunale Speciale e condannato a 4 anni di reclusione scontati a Roma  (Sentenza n. 21 del 23-6-1927 Pres. Freri – Rel. Lanari). Quasi contemporaneamente assegnato anche al confino per 2 anni, pena assorbita da quella detentiva. Liberato il 27 febbraio del 1929, evidentemente inattivo politicamente, verrà radiato dal casellario nel 1934 (CPC).

1891

PISA – Nasce Catilina Bargellini, venditore ambulante e anarchico. Schedato dall’anteguerra e residente a Roma, viene arrestato il 3  agosto 1937 perché accusato di aver detto ” E’ facile farsi un nome più grande di Mussolini, basta farlo fuori …”. Viene confinato 5 anni tra le isole Tremiti e Rotonda, dove muore il 6 maggio 1942 (CPC).

1892

BOCCHEGGIANO – Nasce Ariosto Sini, disertore della Grande Guerra unitosi al gruppo sovversivo denominato la Banda del Prete e per questo condannato all’ergastolo. Evaso, aderisce al Partito Comunista rifugiandosi in Francia (Vedi Biografia R/esistente).

1895

MURLO – Nasce Tito Vanni, partigiano combattente nel Lazio con le formazioni del Partito Comunista (Anpi Roma). Per la fonte CPC, il Vanni sarebbe nato l’11 settembre dello stesso anno.

1907

SASSETTA– Nasce Ruggero Berretti, operaio comunista. Stabilitosi a Genova, il 18 febbraio 1937 viene arrestato per organizzazione comunista, deferito al Tribunale Speciale e condannato alla pena di 5 anni di carcere a Fossano. Liberato il 21 febbraio 1940, è iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. L’11 giugno 1940 è nuovamente internato a Manfredonia fino al 14 settembre 1942 (CPC).

1908 

CETONA – Nasce Giulio Caccioli. Col nome di battaglia di “Triglia“, in Liguria, sarà partigiano combattente nella  187ª Brigata Garibaldi Sap Parenti dal 1° agosto 1944 (ILSREC).

1911

PIOMBINO – Nasce Emilio Mercuri, nome di battaglia Silvio, partigiano combattente nella Resistenza piemontese con la Brigata Bellandy Titala e con la 7ª Brigata Sap De Angeli (IRT).

1916 

ABBADIA S.S. – Nasce Igino Zilianti. Operaio, viene arrestato nel gennaio 1937 per organizzazione comunista e confinato a Satriano e Pisticci per 4 anni. Liberato nel giugno 1940 (CPC).

1919

LIVORNO – Nasce Ivo Favilla, antifascista processato dal Tribunale Speciale del Fascismo (CPC ex IDA).

1920

SIENA – Muore il giovane ferroviere socialista Enrico Lachi, colpito a morte da un carabiniere durante una manifestazione. “Milite fedele dell’Idea metteva sempre la sua persona al servizio di ciò che credeva giusto e santo” così lo ricorderanno i suoi compagni nel necrologio.

1921

PIOMBINO – Le guardie regie arrestano Mario Migliorini, nativo di Colle di Val d’Elsa, vetraio comunista,  ritenendolo colpevole di essere implicato negli scontri coi fascisti dei giorni precedenti ad Empoli: sarà condannato a 12 anni e sei mesi di galera nel 1924 (RLL).

1922

ORBETELLO – Un gruppo di fascisti penetra a casa del comunista Marco Curioni ( 15/08/1891 ), un bracciante di 31 anni: con lui si trovano la sua compagna ed il loro bambino, Curioni tenta di fuggire nel cortile sottostante, gli “italianissimi” gli sparano, morirà in ospedale il giorno seguente ( Aristeo Banchi – Si va pel mondo ). Dopo la tumulazione, i fascisti lo disseppelliranno decapitandolo e ponendo la testa sulla tomba su cui oggi si ricorda questa atrocità indicando come data l’11 marzo ( cimitero di Orbetello).

1924 

S.MARIA a MONTE – Nasce Alfonso Bini, partigiano della Brigata Spartaco Lavagnini, fucilato dai tedeschi fuori Porta S.Marco a San Gimignano il 15 giugno del 1944 [ISRT per luogo di nascita – TBF per data di morte].

1925 

TERRICCIOLA – Nasce Righetto Turchi. Di Bianco e Nani Modesta, nasce nella frazione Selvatelle di Terricciola e in seguito risiede  a Mamago-S. Nicolò di Rottofreno (PC), dove fa l’operaio fresatore. Partigiano in Emilia dal 14/11/1944 al 28/4/1945 con la Iª Brigata “Diego”.

1929

ABBADIA di Montepulciano – Come dappertutto, anche qui i fascisti estorgono con la violenza un “contratto beffa” per il passaggio di proprietà nelle loro mani della Casa del Popolo che loro trasformano immediatamente nella Casa del Littorio ( Fonte: Punto paas ).

LIVORNO – Nasce Angelo Giacomo Levi, giovane ebreo arrestato a Seravezza, deportato dai nazifascisti e deceduto ad Auschwitz (EIT).

1931

TORINO – La Commissione provinciale torinese manda al confino alcuni militanti libertari toscani: Settimo Guerrieri di Piombino per la durata di 5 anni, Arduilio D’Angina di Bagni S.Giuliano per 3 anni, Dante Armanetti di Pontremoli e Muzio Tosi di Massa Marittima per 2 anni. Sono ammoniti, tra gli altri,  Cornelio Giacomelli di Cascina, Mario Carpini di Orciano; diffidato, tra altri, Vindice Tosi di Massa Marittima (RLL).

1933

LIVORNO – Già detenuto per altra causa nelle Carceri Giudiziarie della città, l’antifascista Pasquale Misuri è accusato di avere “offeso S.E. il Capo del Governo tracciando su un muro del cortile di detto carcere le parole ‘Soltanto il comunismo potrà riconoscere i diritti dell’operaio. Viva Lenin abbasso il Duce’, nonché l’emblema falce e martello“. Denunziato e giudicato dal Tribunale Speciale che ne rimanda il giudizio alla magistratura ordinaria (LXX).

1942 

MARSIGLIA – A nome del Comitato Centrale Antifascista all’Estero, Ilio Barontini e Felice Platone incaricano Dino Frangioni “Livio“, esiliato politico in Francia dal 1930,  di rimpatriare a Livorno per svolgervi un ”lavoro politico-militare che aveva per scopo la costituzione di una vasta organizzazione capace di sviluppare una proficua azione di guerriglia contro i nazi-fascisti” (RAM).

1944

CINIGIANO – 30 partigiani attaccano la caserma dei Carabinieri (Pref.GR telegramma 0688 + CRT ): “L’11 corrente, verso le ore 21,20, in Cinigiano, circa 30 ribelli armati assaltarono la locale caserma della G.N.R. – I difensori, in numero di 4, con decisa reazione a fuoco, durata 2 ore, impedirono ai ribelli l’ingresso nella caserma. Visto vano ogni loro attacco, i malviventi si allontanarono verso Montecucco di Sasso d’Ombrone. Nell’azione rimase leggermente ferito il maresciallo Dei Italo, comandante il distaccamento. Probabili feriti fra i ribelli” (NGNR del 28/3/1944).

CORSICA – Con una barca a vela, salpati dalla costa presso Follonica, il maggiore Bruno Petriccioni ed il sottotenente Piergiorgio Menichetti, precedentemente paracadutato, raggiungono l’isola francese per riferire le informazioni assunte sulle difese costiere in provincia di Grosseto (BAM).

GROSSETO – Un telegramma alla Questura di Grosseto annuncia la fucilazione del “pregiudicato” Ugolino Cristiani ad opera delle forze armate germaniche.

PIOMBINO – Le Sap piombinesi affiggono nottetempo manifesti invitanti alla diserzione ed allo sciopero generale (CRT).

PISA – Cesare Salvestroni, fondatore a Pisa del Partito d’Azione, viene prelevato dalla Feldengerdarmerie e tradotto alle carceri di Firenze; dopo pesanti quanto inutili interrogatori è inviato prima nel campo di Mauthausen e poi in quello di Ebense dove, a seguito delle torture subite, muore.

S.CROCE SULL’ARNO – Fonti repubblichine così relazionano:  “… circa 1.500 operai addetti alle concerie abbandonarono il lavoro ” (MOE).

SCALVAIA – Sul Monte Quoio, alle prime luci dell’ alba forze preponderanti della GNR, guidate da alcune spie, cirrcondano un gruppo di renitenti alla leva quasi tutti disarmati: nell’ impari scontro muore Giovanni Bovini detto ” Nanni di Gruma ” ed è gravemente ferito un giovane partigiano francese che morirà poi all’ ospedale di Siena [ altre fonti parlano del neozelandese Hayden ]. 18 giovani sono fatti prigionieri: dieci sono fucilati alle 13,30 circa al bivio di  Scalvaia sulla Monticiano – Roccastrada; altri otto sono condotti a Siena e, di questi, 4 sono fucilati il 13 marzo nel cortile della caserma Lamarmora per ‘renitenza alla leva’. Sarà questa la prima esecuzione pubblica in base alla nuova legge marziale ( I. Caprioli ). All’accerchiamento sfuggono le squadre di Tancredi e di Titti (Aurelio Pozzi) (PVM).

Sul luogo dell’eccidio dei 10 fucilati i fascisti lasciano la scritta: “La giustizia arriva sempre: per uno dieci” (FTRS). I nomi dei martiri: Avi Alizzardo, 20 – Avi Alvaro, 22 – Borri Cesare, 22 – Boschi Solimano, 20 – Fabbri Armando, 19 – Filippini Ezio, 21 – Pieri Azelio, 21 – Antonucci Liliano, 21 – Mari Aldo, 22 – Masi Faustino, 22 .

Una fonte fascista della Questura di Grosseto, riferendosi all’ episodio, parla invece di 12 ribelli uccisi in combattimento, 5 fucilati e 10 catturati nella zona di Torniella ai confini tra le provincie di Grosseto e Siena.

SIENA – Arrestati alcuni antifascisti (CRT).

SUVERETO – La IIIª Brigata Garibaldi Camicia Rossa interrompe la linea telefonica in più punti  (CRT – RCR).