Maria Assunta Becarelli

Figlia di Bernardo e di Maria Bellumori, nasce a Grosseto il 6 dicembre 1888 e fa l’operaia, unendosi poi in matrimonio al fornaio Antonio Menci nativo di Castiglion Fiorentino, detto “Gonga”, esponente del movimento libertario e sindacalista maremmano, insieme al quale partecipa, nel settembre del 1907, alle agitazioni grossetane contro il caro viveri e l’aumento delle pigioni, unitamente ai ‘ noti anarchici ’ Dante Guidi, Aspromonte Bennati e Paolino Ancarani.

Nel 1916 – il marito è stato richiamato alle armi ed inviato in prima linea – viene assunta agli Alti Forni di Piombino  come operaia ma al principio del 1917 è licenziata “ per aver tenuto discorsi e profferite frasi contrarie alla guerra ” .
Rimpatriata ” a Grosseto con foglio di via obbligatorio, torna a Piombino a conflitto finito e vi resta fino al giugno del 1922  allorché gli squadristi distruggono, in una notte di “italianità”, le sedi  di tutte le associazioni proletarie ed aggrediscono numerosi sovversivi, fra cui lo stesso Menci che viene selvaggiamente percosso e quindi colpito da un bando fascista che lo obbliga a lasciare immediatamente la città siderurgica.
Rientrata a Grosseto, Maria Assunta abita qualche anno dopo in via Filzi, al numero 6, insieme al marito e viene sorvegliata strettamente dopo la marcia su Roma.

Fedele alle idee libertarie, muore a Pisa il 18 ottobre 1932, a soli 44 anni.

(Scheda di Simonetta Carolini, Fausto Bucci e Aldo Montalti).