Ferdinando Tagliaferri

Figlio di Giovanni, nasce a Roccastrada il 16 giugno 1889 e fa l’orefice. Chiamato alle armi nel 1915, partecipa al primo conflitto mondiale. Socialista, viene condannato dalla Pretura di Roccastrada l’11 agosto 1919 a 120 lire di multa per aver promosso una manifestazione non autorizzata.

 Passato nel P.C.d’I. dopo la scissione di Livorno, è a Roccastrada la notte fra il 23 e il 24 luglio 1921, quando una squadraccia fascista, comandata dal famigerato Dino Castellani, giunge nella località. Scesi dai camion, le camicie nere devastano il negozio di Tagliaferri e il bar dell’anarchico Davide Bartaletti (1), dal quale asportano una damigiana di marsala, quindi, dopo aver abbondamente tracannato, lasciano il paese, ma a poche centinaia di metri di distanza dall’abitato un colpo, esploso da un camerata in presa ai fumi dell’alcool, uccide lo squadrista grossetano Ivo Saletti (2).

 Gridando all’agguato comunista, i “tricolorati” fanno ritorno a Roccastrada, dove attuano un’atroce mattanza, trucidando selvaggiamente Vincenzo Tacconi (3), Luigi Nativi, Francesco Minoccheri e molte altre persone, del tutto estranee alla morte del Saletti, e incendiando varie abitazioni, fra cui quella del vicesindaco socialista Dante Nativi.

 Pochi giorni dopo Tagliaferri si rifugia a Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, da dove emigra clandestinamente in Svizzera nel 1926. Passato in Belgio, rievoca la tremenda strage di Roccastrada in alcuni articoli firmati F.T. o F. Tagliaferri, che appaiono sulla stampa dei nostri esuli. Stabilitosi in Francia, abita nel 1930 a Parigi, in rue Victor Hugo, 101. Iscritto dai fascisti nella «Rubrica di frontiera» per la misura di arresto, è incluso nel «Bollettino delle ricerche» quale “comunista da fermare”, e segnalato il 18 aprile 1932 da uno spione dell’O.V.R.A. per “l’attività comunista”, che svolge ad Argenteuil.

 L’informatore prezzolato aggiunge che il profugo sarebbe “in relazione con alcuni comunisti rimasti nel Grossetano e sembra trasmetta loro stampati ed ordini del suo partito. Mi si dice esservi importanti nuclei comunisti a Roccastrada, Scarlino, Gavorrano, Massa Marittima, Follonica, Monterotondo, il Sasso, i quali sarebbero in comunicazione continua ed attiva con questo Tagliaferri”.

 Nel 1933 il nostro abita ad Argenteuil, in Route de Sannois, 112, e nell’estate del 1939, quando scoppia la seconda guerra mondiale, risulta ancora all’estero. Verrà radiato dal casellario politico soltanto il 29 giugno 1968, ventidue anni dopo la proclamazione della Repubblica.

 

Note:

1 – Anche Davide Bartaletti dovette rifugiarsi in Francia per sottrarsi alle violenze fasciste.
2 – Per l’uccisione di Saletti saranno a lungo ingiustamente perseguitati e detenuti alcuni anarchici e comunisti roccastradini, assolutamente innocenti.
3 – Malgrado la sua grave invalidità (camminava appoggiandosi alle grucce), il calzolaio Vincenzo Tacconi, conosciuto per i suoi principi anarchici, venne assassinato dagli squadristi con numerose pugnalate e rivoltellate.

 

Scheda di Michele Lenzerini, Aldo Montalti, Gianfranco Piermaria.