Alfredo RICUCCI

   Figlio di Giuseppe e Arduina Padovani, nasce a Bibbona (Livorno) il 2 luglio 1885. Trasferitosi a Piombino nel 1909, fa l’operaio agli Alti forni del ferro, professa idee anarchiche e partecipa a tutte le manifestazioni sovversive, che si svolgono nell’importante centro industriale. Il 24 aprile 1915 viene arrestato per oltraggio, minacce e violenza ai carabinieri di Guardistallo, poi, durante la prima guerra mondiale e il biennio rosso, continua ad essere attivo nel movimento anarchico e a sostenerne la stampa.

Dopo la distruzione della Camera del lavoro sindacale di Piombino si apparta dalla politica per evitare le angherie dei fascisti, che uccidono, feriscono, bastonano, purgano e bandiscono gli avversari, poi, nell’agosto 1924, si trasferisce a Torino, da dove raggiunge, in Francia, il fratello Augusto, anch’egli noto anarchico. Stabilitosi a Sedan, viene schedato dalla Prefettura di Livorno il 10 dicembre 1927 e iscritto nel 1929 nella «Rubrica di frontiera» per la perquisizione e la segnalazione. Negli anni seguenti continua ad abitare nella città francese, senza svolgere  attività politica, ma restando ostile al fascismo, tanto che nella primavera del 1939 viene confermata la sua iscrizione nella «Rubrica di frontiera». Tre anni dopo, in piena guerra mondiale, Alfredo risulta ancora all’estero.

 

Fonti: ACS, CPC, ad nomen.

 [ Scheda di Claudio Gregori, Andrea Tozzi – www.radiomaremmarossa.it ]