Marino Ripoli

Figlio di Giovanni e di Annunziata, nasce a Piombino il 2 novembre 1900. Operaio, professa principi libertari ed è legato al movimento sovversivo locale. Nel 1921 si trasferisce a Torino, dove lavora alla FIAT per otto anni.

 Nel luglio 1929 emigra clandestinamente in Francia, insieme a Gemisto Vallesi, ad Armando Bacci e ad Alberto (o Giulio) Del Re e si stabilisce a St. Maurice de Beynoste, presso Lyon. Alto un metro e settanta, ha capelli e occhi castani e fronte alta ed è in contatto con i gruppi anarchici torinesi della Barriera di Nizza e di Milano, che trasmettono informazioni e richieste di aiuto a Giovanni Saroglia, un militante libertario che vive a Lyon e che combatterà nella rivoluzione spagnola.

 Iscritto nella «Rubrica di frontiera» quale anarchico pericoloso, Marino prende parte a Lyon, insieme a Umberto Rossi, Alfredo Bonsignori, Gusmano Mariani, Gemisto Vallesi, Adriano Vanni, Socrate Franchi, Aldo Lecci e Carlo Mazzucchelli, alle riunioni, promosse dal Circolo Sacco e Vanzetti, per ottenere la liberazione dell’anarchico Francesco Ghezzi, perseguitato dai comunisti russi e deportato in Siberia.

 Iscritto nel «Bollettino delle ricerche» il 21 ottobre 1930, il nostro si sposta, al principio del 1931, a Marsiglia, dove frequenta Sante Lombardozzi e Angiolino Giachi ( un anarchico massetano ) e collabora con Giulio Bacconi, l’anarchico senese, già segretario della Camera del lavoro sindacale di Piombino, indicato dai fascisti come uno degli antifascisti più pericolosi della Francia meridionale. In seguito Ripoli cerca di costituire una rete cospirativa libertaria a Livorno e sulla costa tirrenica, collegandosi, insieme a Bacconi, a Luigi Ravenni e ad Amerigo e a Raffaello Bientinesi, ai compagni di fede ancora attivi nella città portuale toscana.

Amerigo Bientinesi – riferiscono le autorità italiane – è emigrato in Francia nell’agosto 1922, Raffaello Bientinesi e Luigi Ravenni hanno lasciato la penisola nel 1930. L’iniziativa cospirativa non ha successo. Negli anni successivi Ripoli rimane a Marsiglia, senza dispiegarvi un’attività politica di rilievo, pur restando intransigente oppositore del fascismo. Nel 1938 abita – informano i documenti del suo fascicolo – in Rue Sylvestre e lavora alle Raffineries St. Charles. Quando, nell’estate del 1939, l’Europa precipita nella seconda guerra mondiale, Marino risulta ancora oltr’Alpe.

 

 Scheda di Fausto Bucci, Gianfranco Piermaria.