14 gennaio

1868 

MONTEROTONDO Marittimo – Nasce Aldo Grandi, infermiere, socialista, residente a Pescia. Nel giugno 1928 viene ammonito quale “socialista pericoloso”. Nel 1930, tuttavia, i fascisti ritengono opportuno radiarlo dal casellario Politico, probabilmente anche per l’età (CPC).

1898 

LIVORNO – Nasce Armando Bientinesi, impiegato e muratore anarchico, combattente della Colonna Ascaso (Colonna italiana Rosselli“), 26° Divisione, da Luigi e Iginia Cecchi. Espatriato clandestinamente nel 1920 in Francia, poi nel 1932 in Corsica e quindi di nuovo in Francia, a Marsiglia, dopo aver subito persecuzioni fasciste e carcere. Propagandista anarchico in Francia. Arriva a Barcellona insieme a Ugo Cardenti, Cornelio Giacomelli, Vittorio Marchi, Giorgio Rossi e Muzio Tosi il 19/8/1936 e si arruola nella Colonna italiana (fa parte anche della 26° Divisione). Nel 1939 è internato ad Argeles (dove fa parte del gruppo anarchico “Libertà o morte”). Nel 1940 risiede a Bruxelles, ma viene arrestato e condotto alla frontiera nel 1942 con foglio di via. Arrestato al Brennero il 14/11/1942 (per Lopez il 18/2/1941) è tradotto a Livorno. Confinato nel 1943 alle Tremiti per 2 anni, liberato nel settembre 1943 (CPC – ISGREC).

1907 

LIVORNO – Nasce Dino Freschi. Ceramista, viene ammonito nell’aprile 1935 per “attività comunista” ma prosciolto nel maggio 1936 in occasione della proclamazione dell’impero. Continua la vigilanza su di lui almeno fino al 1942 (CPC).

1912

POGGIBONSI– Nasce Gino Biasuto (o Biasutto). In seguito residente a Venezia, viene arrestato il 3 luglio del 1931 per organizzazione comunista e quindi deferito al Tribunale Speciale che lo condanna ad 1 anno di reclusione che sconta totalmente. Nel 1942 risulta ancora vigilato dai fascisti (CPC).

1918 

PIOMBINO – Nasce Enzio Eliopoli, nome di battaglia “Mimmo“. Partigiano combattente in Liguria nella Brigata Oliveri – Divisione Garibaldi Mingo (ILSREC).

PORTOLONGONE – Durante la condanna all’ergastolo, muore l’anarchico veneto Giovanni Battista Bisaglia (BFS).

1922 

LIVORNO – Nasce Raffaele Saviozzi, nome di battaglia «Raffa». Già sottotenente di complemento nel Regio Esercito, sarà partigiano combattente in Liguria, addetto alla sanità nella Vª Brigata Nuvoloni-IIª Divisione Garibaldi Cascione (ILSREC).

1923

MARCIANA – Nasce Vincenzo Costa, “Libera“, riconosciuto patriota nella Resistenza piemontese con la 4ª Brigata Garibaldi (IRT).

STICCIANO – Metello Venturi, nome di battaglia «Marcello», partigiano combattente in Liguria, con grado di sergente, nella 57ª Brigata Berto-IIIª Divisione Garibaldi Cichero (ILSREC).

1932 

PORTOFERRAIO – L’operaio Romano Manescalchi, originario di Suvereto, traccia sulla ”parete di legno della latrina del cantiere Chini” la frase lesiva dell’ “onore ed il prestigio di S.E. il Capo del Governo”: ” Gridate viva il Fascio ed il suo Duce che in schiavitù ed alla fame ci conduce”. L’arresto del giorno successivo lo porta ad essere giudicato e assolto per insufficienza di prove dal Tribunale Speciale del Fascismo, dopo una detenzione di circa 3 mesi (LXX).

1944

ASCIANO – Partigiani della 5a Banda Autonoma danneggiano una galleria ferroviaria sulla linea Siena-Grosseto (CRT).

GENOVA – Al Forte San Martino un plotone di esecuzione di carabinieri si rifiuta di fucilare 8 partigiani, tra i quali Dino Bellucci di Poggibonsi e Guido Mirolli di Siena. Il massacro  viene effettuato allora da ufficiali fascisti della GNR e da tedeschi (ILSREC).

IESA – Verso le 11,30 inizia ufficialmente il ‘lavoro sportivo’ (come in gergo venivano chiamate le missioni partigiane) della Brigata Spartaco Lavagnini: sono le due squadre comandate da ‘Ribelle’ e ‘Pardella’ ad entrare in azione (PVM). Ma, abbandonate ingenuamente alcune precauzioni, i partigiani della squadra di “Pardella” [Brigata Lavagnini] sono intercettati da due spie fasciste di Monticiano (in seguito giustiziate) e, poco dopo, oggetto di un’imboscata fascista. La veemente reazione partigiana sventa l’agguato provocando la fuga degli assalitori repubblichini. Il caposquadra “Pardella” (Otello Giunti, senese) subisce però uno shock emotivo che lo porterà ad una seria depressione, tagliandolo di fatto fuori dal resto dell’attività militare (LSS,35).

MANCIANO – Attacco armato partigiano contro Piero Magagnini ( Commisssario prefettizio ), Giovacchino Brinci ( Commissario del Fascio ), Alvaro Ciri ( fascista repubblicano ) e Luca Colucci, maresciallo della milizia ( Min. della Giustizia della RSI ).

MASSA Marittima – Il distaccamento del Poggione, facente parte della IIIª Brigata, in località Riccetti si scontra con elementi della SS tedesca infliggendo loro 2 morti ed un ferito (RAM).

1945

GERMANIA – In un lager nazista, non sopravvive alla Shoah l’ebreo senese Prospero Lombroso, figlio di Sansone Eugenio Lombroso e Elisa Ajò, nato a Siena il 15 marzo 1905, precedentemente arrestato a Borgosesia (CDE).

1979 

PIOMBINO – Un gruppo di intellettuali di sinistra, fra i quali Alfonso Leonetti e Carlo Cassola, lanciano un appello per la liberazione del piombinese Pietro Bianconi, partigiano e scrittore anarchico autore del libro “Il movimento operaio a Piombino”, da poco arrestato con l’accusa di ‘partecipazione ad associazione sovversiva’ (CFC).