19 giugno

1875

LIVORNO – Nasce Adolfo Arturo Orvieto, ebreo deportato dai nazifascisti e deceduto ad Auschwitz (EIT).

1886

PISA – Nasce Fulvio Bianchi, facchino. Residente a Lucca, dal 18.2.1929 subisce 5 anni di confino a Ustica e Tremiti. Ripetutamente condannato per infrazione agli obblighi al confino, viene liberato il 15 aprile 1935  ma appena due mesi dopo, il 16 giugno, viene arrestato per critiche alla preparazione della guerra d’ Africa e di nuovo confinato 4 anni sempre alle Tremiti e ad Ustica. Inizia poi una triste odissea per  il suo internamento nei manicomi di Napoli, Nocera e Lucca, dove muore il 24 ottobre 1942 (CPC).

1888 

PISA – Nasce Berta Sdraffa. Ebrea, deportata nel campo di sterminio di Auschwitz. Non è sopravvissuta alla Shoah (CDE).

1892

COLLE di Val d’Elsa – ” I borghesi dicono che la libertà c’è; c’è sicuro per il conte, per il proprietario; essi sono liberi perché possono godere di questa libertà, ma se essi sono liberi v’è una grande quantità di persone che non lo sono, perché legati al salario … Noi siamo i continuatori del progresso anche nel campo economico … E’ sbagliata l’ organizzazione sociale … bisogna che tutto diventi strumento di tutti e proprietà collettiva … Lavoratori, destatevi, avete dormito per 2000 anni. ” E’ l’appello in un articolo che appare sul giornale socialista colligiano ” La Martinella ” .

1896

CASCINA – Nasce Quintilio Vaghetti. Risiede a La Spezia, dove fa il lucidatore di mobili, e nel 1938 è arrestato per offese al capo del governo, quindi confinato per 2 anni tra Ventotene, Filadelfia, Cortale, Belcastro e Montemarano. Ripetutamente condannato per violazione del regolamento, liberato solo nel giugno 1943 (CPC).

1917

LIVORNO – Nasce Luciana Della Riccia, di religione ebraica. Rastrellata dai fascisti a Castell’Azzara, sarà deportata ad Aschwitz col padre Erasmo e altri familiari: nessuno di loro farà ritorno (EIT).

1920

PIOMBINO – Gli anarchici piombinesi Egizio Cennini, Giuseppe Magni, Adriano Vanni, Egidio Panigali ed Enrico Volpi, incolpati del reato di disturbo di funzioni religiose, sono condannati per aver creato disordini durante la processione del Gesù Morto del 10 aprile precedente (FAR).

1922

ARDENZA – 300 tra carabinieri e militi circondano Ardenza. Cercano armi  “destinate” ad un complotto contro lo Stato. Mussolini dichiara di aver personalmente ispirato l’operazione, perché nella frazione livornese ” si annidano anarchici e bolscevichi da punire” (MdAL).

1923

PORTOFERRAIO – Il tribunale condanna l’anarchico senese Orlando Parrini, arrestato il 7 maggio per detenzione di esplosivi, a 15 mesi di carcere e 300 lire di ammenda (RLL).

1927

LIVORNO– Una squadraccia irrompe in un bar in via del Leone e accusa il calzolaio Iginio Antonelli di aver offeso un fascista. Costretto ad uscire, l’Antonelli si difende con una chiave ed un trincetto ma il fascista Gino Rigoli gli spara 3 colpi ferendolo al braccio destro (RLL).

1935

LIVORNO – Nasce Perla Beniacar, bambina ebrea arrestata a Borgo a Buggiano il 25 gennaio 1944, deportata dai nazifascisti e deceduta ad Auschwitz con i fratelli Giacobbe (1931), Bulissa (1928) e Matilde (1926) e i genitori Moise (1899) e Estrea Levi (1902): solo Matilde farà ritorno (EIT).

1944

ABBADIA S.SALVATORE – I partigiani di “Kiro”, per evitare il cannoneggiamento francese sulla città, si offrono volontari per snidare gli ultimi tedeschi presenti in Abbadia. Con l’aiuto di buona parte della popolazione sollevatasi in armi vi riescono agevolmente rastrellando il paese dalle pattuglie naziste. Alle 12 arrivano le avanguardie francesi. Da lontano, le batterie tedesche aprono il fuoco sul paese facendo molti feriti tra i quali il partigiano Demetrio Greco di Cosenza (BPA).

Accampamento Comando XXIIIª Brigata – Giunge sul posto la partigiana “Rosina” Vera Vassalle, versiliese e futura Medaglia d’Oro al V.M., esperta in radiocomunicazioni per stabilire nuovi contatti radio fra la Brigata e la Vª Armata  (RMAA).

ALTA MAREMMA – La formazione distaccata dei Noni attacca un reparto tedesco in transito catturando una autoblinda ed un camion, ma lasciandosi sfuggire un motociclista. Dopo due ore ingenti forze tedesche recuperano gli automezzi con un attacco violento (RAM).

ARCIDOSSO – Liberazione ufficiale dal nazifascismo di  Arcidosso (Reg. Toscana).

BAGNO di Gavorrano – Sulla strada che dall’ Aurelia porta a Gavorrano, una autoblinda tedesca in sosta temporanea viene catturata dai partigiani che uccidono un tedesco e catturano due feriti (RGT).

BELFORTE –  Di ritorno da una missione con scontri alla fattoria di Querceto, gli uomini di “Tom” fanno scorta di munizioni, quindi attaccano un autocarro tedesco distruggendolo, uccidendo due occupanti e facendo prigionero il terzo. Sotto il fuoco di armi pesanti di un’autocolonna in arrivo, i partigiani si ritirano (RGB). Diversa descrizione dell’episodio: Un camion tedesco è assalito e distrutto da uomini della XXIIIª Brigata. Due tedeschi morti e due catturati, ma lo scontro continua per l’arrivo di rinforzi sia tedeschi, sia partigiani con le squadre di Lupo e Alioscia. I partigiani alla fine riescono a sganciarsi lasciando altri cinque tedeschi morti sul terreno (RMAA).

BOCCHEGGIANO – L’XIª Banda Autonoma al completo attacca una colonna tedesca ippotrainata in sosta sotto il paese. Ne nasce un duro scontro a fuoco ma i partigiani non subiscono alcuna perdita (RBA).

CASOLE D’ELSA – Avvertiti dalla fattoria di Querceto che i tedeschi avrebbero effettuato una grande requisizione di bestiame,  i partigiani inviano sul posto la 6^ Squadra della 1^ Compagnia comandata da ” Tom” Sergio Moschini che attacca l’auto con gli ufficiali nazisti addetti alla requisizione uccidendone due soldati ed un capitano, facendo prigionieri un maresciallo, un soldato ed una donna altoatesina facente da interprete, poi consegnati agli Alleati. Di ritorno dall’azione, i partigiani si imbattono in altre due auto tedesche. Il caposquadra Ortensio Rocca immobilizza la prima con una bomba a mano nel mentre gli altri fanno fuoco sulla seconda, poi la scarsità di munizioni consiglia la ritirata. (RGB – CRT). Mentre la squadra di Aristide sta ripiegando si imbatte in una colonna di auto tedesche e la attacca provocando vari morti e feriti  (RMAA).

CASTEL del PIANO – Liberazione ufficiale dal nazifascismo di Castel del Piano ( Reg. Toscana ).

CASTELNUOVO BERARDENGA – Alla villa di Arceto vengono sorpresi e attaccati militari tedeschi che si apprestavano a saccheggiare la villa (CRT).

CETONA – Al podere La Formica, i tedeschi fucilano 7 contadini (CRT). Per altra fonte, le vittime sarebbero 8 (Anpi Pisa). Militari sudafricani e reparti della Brigata Guardie Britanniche liberano definitivamente il paese, ma importantissima è stato il lavoro preliminare dei partigiani della SIMAR che da giorni non danno tregua ai tedeschi  e l’insurrezione di molti abitanti (ILM + BPA).

CHIUSDINO – Fiutato da che parte tirava il vento della vittoria, come altri suoi ‘pari’, anche il conte Idelfonso Scroffa si dimostra accondiscendente verso i partigiani e, in una lettera, informa che ” … abbiamo 100 q.li di grano e 120 q.li di tabacco che teniamo a Vostra disposizione …” (PVM).

CHIUSI – In località Bagnolo, i tedeschi sparano a un gruppo di persone uccidendo Giuseppe Paolucci, civile di 67 anni, mentre il figlio Dino riesce a salvarsi pur ferito ( SNFT ).

GAVORRANO – Presso Filare viene catturata un’autoblinda tedesca e due militari, mentre uno resta ucciso.

Lago dell’Accesa – In località La Pesta, un pattuglione della Camicia Bianca attacca 3 camion tedeschi carichi di viveri e materiale bellico. Un ufficiale tedesco muore, gli altri soldati sono catturati (RCBR).

LIVORNO – Nel territorio comunale, cade Gino Zucchelli per mano dei nazifascisti (Progetto Memoria – Regione Toscana).

MONTE AMIATA – In località imprecisata, truppe francesi avvistano una pattuglia di cinque partigiani con tre muli e, per errore, uccidono un partigiano austriaco scambiato per soldato tedesco (BPA).

MONTICIANO – Nella frazione di Tocchi, un pattuglione nazista perquisisce la casa colonica dei vecchi genitori del partigiano Adorno Borgianni, fucilato dai fascisti nella caserma Lamarmora di Siena: non trovando altro, i tedeschi si accaniscono contro il ritratto appeso alla parete del giovane martire antifascista (BPA).

MONTEPESCALI – I partigiani occupano il paese e organizzano la polizia locale: gli alleati arrivano il giorno dopo (CRT).

MURLO – Il Dist. Borgianni-Boschi attacca 2 ufficiali della RSI presso la stazione ferroviaria (CRT).

NUGOLA – Alcuni agenti della Questura di Livorno disertano e vengono accompagnati dai partigiani: intercettati dalle SS tedesche sono sopraffatti ed 8 di loro catturati. Il sottotente Labate, il vice brig. Bucci e le guardie Tomietto, Citro, Cannata, Marinai, Copernico e Petrucci saranno sottoposti a sevizie per alcuni giorni e poi fucilati in parte in loc. Selvatelle di Terricciola, in parte a Nugola (CRT).

PIOMBINO – Sorpresi a sabotare delle linee telefoniche tedesche, Mirko Casagrandi ( di Giusepppe e Manzani Natalina, nato a Piombino di anni 20, operaio ) e Gino Bartalini ( fu Jacopo e Tosi Annina, nato a Suvereto, anni 44, operaio ) vengono dappprima brutalmente percossi e quindi passati per le armi dai nazisti in località Montefalcone. Le salme sono rinvenute dopo la liberazione di Piombino sotto poca terra in una buca scavata da una bomba aerea: i due patrioti vengono descritti come persone stimatissime e permeate da profonda avversione anti-fascista ( SNFT ). I corpi potranno essere recuperati solo il 25 giugno a liberazione della città avvenuta (LDIIR).

RADICOFANI – Liberazione dal nazifascismo di Radicofani (Reg. Toscana).

RADICONDOLI – Tre soldati tedeschi, superstiti dopo uno scontro armato con la squadra di Franco Roberto Galli, presso il podere Costaglie vengono catturati dalla squadra di Leone Vasco Turchi (RMAA). Per altra fonte i catturati sarebbero un tedesco e 5 russi che vengono condotti al comando di Brigata (RGB – CRT). Liberazione dal nazifascismo di Radicondoli (Reg. Toscana).

ROCCASTRADA – Vincenzo Bechi, operaio di 57 anni, viene ucciso dai tedeschi nell’atto di fuggire da un autocarro su cui era stato fatto salire a forza. Mentre lavorano nel proprio podere Capannone, vengono uccisi dai tedeschi il colono Francesco Sgai (34) ed il garzone Luigi Turacchi (43) ( SNFT ). La liberazione del paese viene indicata come “19-24 giugno” ( Reg. Toscana ).

S.LORENZO a MERSE – Una squadra partigiana guidata da “Viro” e da “Gastone” attacca un gruppo di nazisti occupanti un podere: alcuni tedeschi restano uccisi, mentre tre polacchi prigionieri si consegnano ai partigiani (BPA).

SCARLINO – Una pattuglia tedesca in avanscoperta per saggiare le reazioni partigiane viene respinta da “vivo fuoco di fucileria” (RBSC-CRT).

SIENA – I GAP senesi liberano i detenuti politici del carcere di S.Spirito (CRT). Nella notte tra il 18 ed il 19, nel capoluogo i GAP comunisti eliminano 7 fascisti già denunciati da Radio Londra come elementi da “passare per le armi senza formalità alcuna” (PVM).