17 maggio

1895 

PISA – Nasce Consalbo Terrazzi. Negoziante anarchico, già attivo dall’immediato dopoguerra, è diffidato dal regime nel luglio 1929. Ammonito nel maggio 1931 per 2 anni, interamente scontati, perché pericoloso per gli ordinamenti dello Stato. Era ancora vigilato nel 1940 (CPC).

1903

SANTA LUCE – Nasce Orlando Verani. Bracciante antifascista, espatria in Francia nei primi anni ’30 e viene iscritto in Rubrica di Frontiera. Nel 1937 è segnalato come combattente in Spagna nelle formazioni antifranchiste [XIIª Brigata Internazionale]. Nel 1939 presumibilmente ripara in Francia (CPC-OSR).

1913 

POGGIBONSI – Nasce Dario Girelli. Falegname arrestato per organizzazione comunista nell’aprile 1934, è prosciolto per insufficienza di prove dal Tribunale Speciale e chiamato alle armi. Sempre vigilato, tale ancora nel 1942 (CPC).

1921

LIVORNO – Usciti i risultati della competizione elettorale del 15 maggio, in città i socialcomunisti uniti superano di 2.000 voti il ‘Blocco Borghese’ e si festeggia per le strade. Gruppi di ragazzetti e donne sventolano ‘dei cenci rossi legati a dei manichi di granata o lunghe canne‘ e cantano “Bandiera Rossa”, altri ‘cenci rossi’ sono esposti alle finestre. I fascisti non tollerano e numerosi squadristi , verso le 19,15, inseguono una ‘turba di ragazzi’ coi drappi rossi, armi predisposte, da Piazza Cavour a Via delle Navi dove scatta la reazione proletaria. Un colpo esploso da uno stabile ferisce a morte il fascista Giorgio Moriani, meno gravemente restano colpiti lo squadrista Ugo Spagnoli di Roma e il cecinese Appio Meucci. Gli interventi della forza pubblica che seguono portano all’arresto di 14 persone ree di aver aiutato i ‘lerci delinquenti’ che hanno aperto il fuoco sui fascisti, sposando così la tesi dell’ agguato popolare e non quella dell’aggressione fascista a coloro che inneggiavano alla vittoria delle sinistre.
Poi, tra le 22 e le 23 di sera, alcuni sovversivi – indicati come “malviventi” dalla stampa locale – sparano, in via Paoli,  su un gruppetto di fascisti “da dentro o da fuori della fiaschetteria La Tigre“. Accorse sul posto, le guardie regie sequestrano un pugnale e una pistola, arrestano 3 persone e chiudono d’autorità l’esercizio pubblico. La stessa sera, in corso Umberto, un giovane fa fuoco contro il tenente di fanteria Adorni, mancandolo (RLL).

S.GIMIGNANO – le camicie nere uccidono il taglialegna antifascista Adamo Borri (SQU).

1922

ORBETELLO – Carabinieri e fascisti – a bordo del camion fornito dall’ingegner Giovanni Dessy, del direttorio del fascio di Orbetello – inseguono un’automobile ”sospetta”, cioè con sovversivi a bordo: raggiunto il veicolo si scatena una sparatoria nella quale muoiono il fascista Dessy e un … “rosso” (SQU). Altra fonte fascista: ad un [arbitrario] posto di blocco armato fascista viene fermata una macchina ”sospetta” da cui partono dei colpi che colpiscono mortalmente lo squadrista Giovanni Dessy [Nuoro 1892].

1930

GROSSETO – In occasione della visita di Mussolini, in provincia vengono effettuati circa 300 arresti precauzionali di sovversivi. Come nel resto d’Italia, anche in Maremma il Duce degli italiani non si sente tranquillo … (TMV).

1944

BRACCAGNI – Ancora una volta gli uomini del Distaccamento Montemassi tagliano i cavi telefonici tedeschi (PdR).

GAVORRANO – La Banda Camicia Bianca mitraglia un autocarro tedesco ferendo 2 militari (CRT).

GIUNCARICO – Partigiani attaccano un accampamento tedesco catturando alcune armi (CRT).

GROSSETO – Viene affisso in tutta la provincia il bando a firma di Giorgio Almirante per il Ministro della RSI Mezzasoma: gli sbandati e gli appartenenti alle bande dovranno presentarsi a tutti i posti militari e di polizia italiani e tedeschi entro le ore 24 del 25 maggio. Tutti coloro che non si saranno presentati saranno considerati fuori legge e passati per le armi mediante fucilazione nella schiena’ ‘.

LIVORNO – Don Roberto Angeli, membo del CLN livornese come rappresentante del Movimento cristiano-sociale, viene arrestato dalla Gestapo e deportato a Fossoli, Mauthausen e  Dachau (LDIIR).

MASSA Marittima – In località Perolla viene fatto saltare un ponte dai partigiani della IIIª Brigata (CRT-RCR-RAM).

MONTALCINO/MURLO – Nell’ uliveto del comando di Casa del Colle nel bosco del Bugatto, si svolge un’assemblea dei partigiani della Lavagnini. Viene deciso un ‘rimpasto’ del comando e la suddivisione in 8 distaccamenti (PVM). La Brigata Lavagnini si trasferisce dai boschi del Bugatto nel territorio comunale di Murlo per sfuggire ad eventuali rastrellamenti dopo l’imponente lancio di armi alleate (BPA).

MONTE AMIATA – Interrotta in più punti la linea telefonica Grosseto-Arcidosso (CRT).

MONTEROTONDO Marittimo – Affissi in paese 2 manifesti dattiloscritti coi quali si ricorda il massacro e le sevizie di 5 partigiani in località Frassine del febbraio precedente (CRT).

MONTIANO – In località La Capitana, i partigiani disarmano e spogliano un gruppo di 6 militi GNR, poi li rilasciano (Questura di GR tgr. 2105 19.05.44 ). Fonte partigiana: i partigiani disarmano la caserma GNR del paese, catturando 15 fucili e una decina di pistole (BAM).

MONTISI – La Banda della Val d’Orcia attacca l’abitato (CRT).

PITIGLIANO – I tedeschi radunano tutti gli uomini pitiglianesi in una piazza procedendo all’arresto di 12 persone comprese in una lista che vengono poi incarcerate a Bagnoregio (BAM-CRT).

S.GIOVANNI d’Asso – “Il 17 corrente, alle ore 16, circa 20 banditi armati irruppero in località Montisi del comune di S.Giovanni d’Asso. Dopo aver postata una mitragliatrice nella Piazza della Posta, si recarono nell’abitazione del commissario del Fascio, Mario Mandrile, allo scopo di catturarlo, ma non riuscirono a rintracciarlo. Successivamente costrinsero vari agricoltori a consegnare loro denaro e generi alimentari, per un valore imprecisato” (NGNR Gnr del 31/5/1944).

SARTEANO – Alle ore 12, “aerei nemici lanciarono manifestini di propaganda antifascista” (NGNR Gnr del 1°/6/1944).

SUVERETO – Gappisti del paese disarmano due carabinieri, procurandosi due moschetti e due pistole automatiche che recapitano alla formazione partigiana di stanza in località Caglio (RAM-CRT).

1945 

EBENSEE – Nel lager tedesco, da deportato, muore Tocchini Gino di Armando, nato a Livorno nel 1901 [EDM-LXX].

Luogo non indicato – Arresto del fascista Alfonso Sbrilli. Come altri è imputato di sanguinosi rastrellamenti, ma esce dal processo per l’omicidio Canzanelli-Conti e per quello di Bartoli, venendo anche amnistiato per il reato di collaborazionismo con l’invasore tedesco [Sentenza del 18/12/1946 e successive].