8 maggio

1869

PISA – Nasce Amedeo Bemporad, ebreo arrestato a Firenze, deportato dai nazifascisti e deceduto ad Auschwitz (EIT).

1879 

ORBETELLO – Nasce l’anarchico Sante Angelini, fiero oppositore al fascismo che lo molestò in mille episodi tra i quali va ricordato quello relativo alla distruzione della sua vineria nel 1921.

1893

PISA – Nasce Alfredo Conti, antifascista processato dal Tribunale Speciale del Fascismo (CPC ex IDA).

RIO nell’ Elba – Nasce Pierino Alessi, operaio antifascista, residente a Portoferraio. ” Arrestato il 27.4 1942 per ripetute manifestazioni antifasciste. Assegnato al confino per anni 2 (Ustica). Prosciolto condizionalmente nel novembre 1942 (ventennale) e sottoposto a vigilanza ” (CPC).

1896 

VIVO d’Orcia – Nasce Alessandro Rossi. Bracciante e antifascista, viene diffidato nell’agosto 1934 con l’imputazione di attività comunista. Nel 1942 risulta ancora esse vigilato dal regime (CPC).

1898

CASTIGLIONE della PESCAIA – Sono segnalati tumulti e proteste operaie (LNO).

MASSA MARITTIMA – Un attentato interrompe la linea telegrafica: viene incolpato il calzolaio anarchico G.Grani. Alle proteste di quei giorni segue lo scioglimento d’ufficio della Camera del Lavoro e delle organizzazioni socialiste dei paesi circostanti, da Follonica a Prata, da Tatti a Gerfalco, Monterotondo, Scarlino, Boccheggiano … (LNO).

MONTEPESCALI – Sono segnalati tumulti e proteste operaie che prendono di mira la fattoria del conte Grottanelli con rotture di vetri di alcune case . Sono arrestati gli agitatori Aderito Lombardi, Giuseppe e Carlo Storai, Francesco Gentili, Giuseppe Francesconi, Simone e Santi Migliorini, Riccardo Benucci, Carlo Malavolti, Corradino Cresti e Pialde Gonnelli che si prenderanno condanne fino ad un anno di reclusione (LNO).

PONTEDERA – Un corteo di circa 400 disoccupati che chiedono lavoro viene brutalmente attaccato dalle forze dell’ ordine con il risultato di 5 morti e numerosi feriti tra i dimostranti (ALS).

ROCCASTRADA – Una dimostrazione composta in gran parte da minatori e lavoratori del luogo attraversa il paese al grido di “Abbasso la borghesia! Abbasso i ricchi! Viva la rivoluziona sociale”.  Numerosi dimostranti danno l’assalto al palazzo Bernabei, tentando di incendiarlo, e a quello della famiglia Rossi, e lanciano sassi contro i negozi e le case dei possidenti. Tagliati i fili del telegrafo la folla poco dopo si disperde. Inesorabilmente la repressione delle autorità non si fa attendere e ben presto sono numerosi gli arrestati che affollano le carceri locali, in particolare anarchici e socialisti, che sono considerati dalle autorità gli ispiratori dei moti: Francesco Rustichini, Narciso e Dante Nativi, Agostino Vanni, Gesuino Filippi, Corradino Rossini, Pietro Bambi, Gino Giorgi, Eustachio Mugnaini, Dante Baragli, G.Maria Bartoletti, Agostino Soriani, Santi Lanchi, Antonio Bandinelli, Antonio Marini, Pietro Fracassi, Giuseppe e Giovanni Venturi, Ulisse Paretti, Adolfo Bartolucci e Enrico Martucci [o Marcucci] , arhivista comunale anarchico che si vedrà condannato alla pena di 5 anni di carcere e 300 lire di ammenda, mentre per gli altri le pene andranno da uno a tre anni (LNO, BAG e MDM che però fa risalire il fatto al 7 maggio).

1905 

LIVORNO – Nasce Alvaro Quaglierini. Parrucchiere, è arrestato con una decina di compagni nel luglio 1937 per organizzazione comunista e confinato a Pedace per 5 anni. Sconta però la pena solo fino al maggio 1938, allorché è liberato condizionalmente (CPC).

1907 

POGGIBONSI – Nasce Alfredo Matteuzzi, Operaio antifascista, subirà una diffida dal regime perché sorpreso a “fischiettare una canzonetta antifascista“. Tuttavia, nel 1934, arriverà la sua radiazione dal Casellario Politico, evidentemente non più ostile al regime (ACV,108).

1908 

CHIUSDINO – Nasce Risoluto Grassini. Manovale comunista, espatria nel 1922 con la famiglia ed è iscritto in Rubrica di Frontiera per attività anarchica all’estero. E’ arrestato dai nazisti in Lussemburgo nella primavera del 1942 e tradotto in Italia, dove lo confinano alle Tremiti per 5 anni. Liberato nell’ agosto 1943, sarà deportato a Dachau nel 1944-45 (CPC).

1920 

SIENA – Nasce Riccardo Fabbri, partigiano combattente con le formazioni del Partito d’Azione a Roma con funzioni di capo zona (Anpi Roma).

1923

GROSSETO – Nasce Pio Borri, studente in legge e partigiano. I tedeschi lo catturano ad un posto di blocco sulla rotabile Umbro – Casentinese crivellandolo di colpi sul posto ed abbandonandone il corpo in una fossetta (ANPI).

S.GIULIANO Terme – Nasce il partigiano Varo Biagi, nome di battaglia Iliano, della Formazione Nevilio Casarosa (RMAA).

1924 

PIOMBINO – Nasce Vajean Grassini, partigiano nella Resistenza piemontese, coi nomi di battaglia di Numa o Jean o Marco, combattente della 9ª Brigata Garibaldi (IRT).

1944

BACCINELLO – Arresto dei partigiani Floro Palombo di Porto S.Stefano e Varo Zura di istia d’Ombrone (TGS).

BELFORTE – Giorgio “Paolo” Stoppa ed i suoi uomini fanno di nuovo irruzione in paese ove requisiscono dalle case dei fascisti coperte, materassi e materiale per costituire l’infermeria della Brigata (RGB).

CASTELNUOVO dell’ABATE – I partigiani assaltano la caserma impegnando in un combattimento a fuoco carabinieri e militi che vengono disarmati; nello scontro rimane ferito un milite fascista montalcinese ( I. Caprioli ).

EBENSEE – Nel lager tedesco, da deportato, muore Pierino Bertellotti, di Turno, nato a Livorno il 24-5-1901 [EDM]. Per la fonte (LXX) il nome risulterebbe Pierino Bartelloni.

GERFALCO – Un gruppo di 6 partigiani comandati da Marcello Vecchioni ( Carlo ) fa saltare un palo della linea ad alta tensione presso il Ponte sul Pavone. Durante tale azione un plotone di 50 militi fascisti attacca il gruppo ferendo a morte Guido Radi “Boscaglia” e Alvaro Betti “Ciocco“, partigiani di Belforte.
Boscaglia, ferito alle gambe, viene raggiunto dai militi che gli impongono di svelare dove si trovavano gli altri partigiani in cambio della vita. Lui, pur sapendo quale sarebbe stato il suo destino, risponde sparando l’ultimo colpo di moschetto sul nemico prima di essere assassinato sul posto. Da lui prenderà il nome la XXIIIª Brigata Garibaldi Boscaglia. Restano inoltre feriti i partigiani Dario Cellesi e Nello “Francesco” Tozzi. Il corpo di Guido è portato a Massa Marittima “fra scherzi e canti” dei militi fascisti e qui additato al pubblico disprezzo. Sarà Norma Parenti, staffetta e futura martire partigiana, a prendersene cura sfidando i divieti dei fascisti repubblichini (Fonti varie e iscrizioni tombali. Per la fonte RMA il fatto avverrebbe il 16/4/1944).

GIUNCARICO – Avendo avuto notizia del transito di una colonna tedesca, nei pressi del bivio che dall’ Aurelia conduce al paese di Giuncarico, i partigiani della Banda Caldana-Ravi spargono 100 kg di chiodi (RGT).

MASSA Marittima – La Banda Camicia Rossa fa saltare un ponte sulla rotabile per Capanne Vecchie (Rel. Formazione-RAM).

PITIGLIANO – In località La Rotta, vittime di un bombardamento alleato, muoiono i fratellini Clito e Giuseppa Goracci, rispettivamente di 15 anni e 6 mesi (BAM).

SCANSANO – Viene catturato il partigiano Boris Conti, ferito con emorragia ad un orecchio, brutalmente interrogato dal noto “Sergente di Ferro” De Santis e poi tradotto in carcere a Grosseto (TGS).

1945

Luogo non indicato – Arresto del fascista Armando Gori di Grosseto, indicato come ”uno dei più scalmanati e attivi … dal carattere violento e sanguinario“, accusato di collaborazionismo per aver partecipato a vari rastrellamenti, tra cui ammette quello di Monte Cuoio-Scalvaia con 10 fucilazioni sul posto di renitenti alla leva e partigiani e la sua presenza nel plotone di esecuzione a Maiano Lavacchio (11 renitenti fucilati). In primo grado viene condannato alla pena di morte mediante fucilazione [Sentenza del 18/12/1946 e successive].