7 maggio

1863 

FAUGLIA – Nasce Giacomo Luisada, ebreo deportato dai nazifascisti e deceduto ad Auschwitz (EIT).

1878

PIOMBINO – Nasce Ugo Pellegrini. Attivo dall’anteguerra, mette ai propri figli i nomi di Avanti e Comunarda. In quanto comunista, è un esonerato politico dalle Ferrovie nel febbraio 1923 per la sua partecipazione allo sciopero generale dell’agosto 1922. E’ arrestato nel dicembre 1928 per avere criticato la condanna a morte del comunista Michele Della Maggiora. Confinato a Ponza per 2 anni, viene liberato condizionalmente nel gennaio 1930 e diffidato. Nel 1941 risulta ancora vigilato dal fascismo (CPC-RLL).

1884

LIVORNO – Nasce Alfredo Amleto Montagnani, militante anarchico (Vedi Biografia R/esistente).

1888

TORRITA di Siena – Nasce Giuseppe Brandini, fornaciaio comunista, condannato dal Tribunale Fascista nel 1927 per ” Organizzazione e propaganda comunista ” a 2 anni e 6 mesi.

1896 

PROV. di GROSSETO – Il generale degli alpini Nicola Heusch, livornese, di famiglia originaria dell’Austria, comandante del presidio militare della città labronica e commissario straordinario per la Toscana, che già nel gennaio del 1894 aveva guidato la durissima repressione dei Moti della Lunigiana, dichiara lo stato d’assedio anche nella provincia di Grosseto e mobilita le truppe per prevenire disordini e attacchi alle sedi istituzionali (BAG).

1905 

COLLE di Val d’Elsa – Nasce Leo Franci. Vetraio, comunista dal 1925, è arrestato nel marzo 1931 per attività antifascista con diffida dopo il proscioglimento per insufficienza di prove dal Tribunale Speciale. Nel 1935 espatria in Francia ed è iscritto in Rubrica di Frontiera. Nell’ottobre 1936 si arruola nel Battaglione Garibaldi in Spagna. Lì cade in combattimento il 15 luglio 1937, a Villanueva del Pardillo, assassinato a pugnalate dai fascisti (CPC- MAC-AFB).

1915

LARDERELLO – Provenienti da Castelnuovo di Val di Cecina, molte donne si presentano fieramente ai cancelli dell’industria chimica chiedendo con urla agli operai di abbandonare il luogo di lavoro come protesta contro la ormai prossima dichiarazione di guerra, ma l’invito non ha successo anche a causa del rapporto paternalistico che lega parte delle maestranze alla singolare losca figura padronale, il principe Conti Ginori. La giusta rabbia delle donne sfoga in una sassaiola contro i crumiri (ACG). Lo stesso fatto è malamente così descritto da fonte fascista: ” Un centinaio di donne, una urlante scarmagliata legione di furie formatasi a Castelnuovo, arrivò all’improvviso nel capoluogo boracifero e fece agli operai la netta intimazione di abbandonare il lavoro per ”impedire che il Governo dichiarasse la Guerra” … (“Il Fascismo a Larderello” di R. Martinelli).

1922

FOLLONICA – Un fascista, con una revolverata, ferisce il comunista Giuseppe Manzo (1879 – 1932) (MPL).

LIVORNO – Verso mezzogiorno, due giovani fascisti hanno un alterco con un gruppo di sovversivi che li minaccia in via Garibaldi: dalle abitazioni circostanti vengono fatti oggetto di colpi di rivoltella e, datisi alla fuga, vengono circondati da una sessantina di proletari armati in via Chiellini. Il provvidenziale intervento delle guardie regie e dei loro colpi in aria li salva. Seguono l’arresto di un anarchico e il fermo di una trentina di persone. Nel pomeriggio, sempre in via Garibaldi, anche il fascista Tozzi viene preso a revolverate ed è costretto a rincasare precipitosamente. In serata, viene arrestato l’anarchico Virgilio Antonelli  (RLL).

MONTICIANO – Distrutto dai fascisti il circolo socialista della frazione di Iesa (SQU).

1923

PORTOFERRAIO – La ‘forza pubblica’ arresta il muratore anarchico senese Orlando Parrini per detenzione di 19 tubi di dinamite, 39 capsule detonanti ed altro materiale. Nella sua casa di Piombino sono sequestrati altri 27 tubi di dinamite e 40 detonatori (RLL).

1928

LIVORNO – Il cameriere antifascista Pietro Paoletti (Tunisi, 21 novembre 1905) viene condannatoa 5 mesi di carcere per offese a Mussolini (RLL).

1929

LIVORNO – L’anarchico Virgilio Antonelli, perché sorpreso con un comunista, viene arrestato e tenuto in cella per 4 giorni per ”misure di pubblica sicurezza” … (RLL).

1930

LIVORNO – Alla vigilia della visita di Mussolini in Toscana, a Livorno vengono fermati precauzionalmente numerosi oppositori, fra i quali il ‘comunista pericoloso’ Otello Gragnani, gli anarchici Giovanni Sarti, Giovanni Ferretti e Natale Moretti (RLL).

 1941

CAMPIGLIA Marittima – Una relazione prefettizia parla di un forte malcontento per la mancanza di viveri sfociato in una vivace protesta dei lavoratori della miniera di Monte Valerio (VAV).

 

1944

Alta Maremma – Il comandante Chirici ha un primo incontro con il maggiore Bruno Petriccioni durante il quale sono presi “accordi per una collaborazione più stretta” col Comando del settore C del Raggruppamento Monte Amiata. Alla sua Formazione viene affidata la giurisdizione sulle sezioni dislocate a Tirli, Accesa, Gavorrano e Follonica (RAM). E’ iniziato il tentativo di staccare parti consistenti del partigianato a ispirazione social-comunista per portarlo nell’alveo delle formazioni badogliane-monarchiche.

BACCINELLO – Rastrellamento fascista con militi GNR e agenti ausiliari tutti coordinati dal capitano Mario Santini. Ne esce uno scontro a fuoco con partigiani membri della banda Tigrotti di Maremma e l’arresto del partigiano Mario Marini (1922, Sorano) (BAM).

BELFORTE – ”Il 7 corrente, verso le 21, in frazione Belforte del comune di Radicondoli, circa 60 ribelli armati, dopo aver costretto gli abitanti  rinchiudersi nelle proprie abitazioni, si limitarono a percorrere le strade dell’abitato cantando inni sovversivi” (Notiziario del 18/5/1944).

BOLGHERI – D’accordo col maresciallo, le SAP di Bolgheri asportano le armi dalla caserma dei Carabinieri  (CRT).

CASTELNUOVO dell’ ABATE – Infruttuoso attacco alla caserma della GNR da parte dei partigiani della Lavagnini (CRT), così descritto da fonte fascista: “ …alle ore 21,30 …, circa 40 ribelli armati assalirono la locale casermetta della Gnr. I militi, costituenti il distaccamento, reagirono energicamente e dopo due ore di combattimento riuscirono a volgere in fuga gli attaccanti che si presume abbiano riportato perdite sanguinose. Da parte nostra 3 legionari leggermente feriti. Venne inoltre recuperato un moschetto, un telefono da campo ed un certo quantitativo di munizioni” (NGNR del 10/5/1944).

CHIANCIANO – La Banda della Val d’Orcia cattura ed uccide una spia fascista (CRT).

GAIOLE in CHIANTI – La Banda Partigiana del Chianti fucila una spia che aveva cercato di infiltrarsi tra i partigiani (CRT).

MASSA Marittima – Nella zona di Perolla, un’auto civile sospetta viene mitragliata da uomini della Camicia Bianca che feriscono il conducente (RCBR).

MURCI – Il rastrellamento fascista, iniziato a Baccinello, passa sotto la direzione del capitano Renzo Vitali e dei militi GNR della Compagnia di Arcidosso che, condotti verso l’accampamento della banda del Tenente Gino dal partigiano Marini catturato e legato, a circa 2 chilometri dalla loro mèta, riescono ad udire rumori di partigiani in marcia predisponendosi all’agguato. Cadono così Luigi Canzanelli (Tenente Gino,Medaglia d’Argento al V.M., il cui cadavere subirà varie ingiurie dai fascisti per la popolarità di cui gode) e Giovanni Conti. La Corte d’Assie di Grosseto accerterà che, tra i fascisti, erano presenti al rastrellamento il capitano Renzo Vitali, il tenente Gino Di Dioniso, Antonio De Santis, Alfonso Sbrilli, Lorenzo Santarelli, Angelo Cipriani, Antonio Cipriani, Carmine Zullo, Giovanni Ciaramella, Evans Gabbrini, Gioiello Schiavetti, Osvaldo Tompetrini, Giotto Campanelli, Ivo Monaci, Renato Bellucci, Acrisio Fromboluti, Francesco Butteroni e Gualtiero Morresi (BAM). Per altra fonte, in questi giorni, perdite fasciste accertate: 14 morti e numerosi feriti. La Banda partigiana si dividerà in seguito in due spezzoni per sfuggire meglio a ulteriori rastrellamenti (SNFT + REL. 7G).

PAGANICO – La sicumera fascista vacilla ormai da tempo. Ne è un esempio il telegramma che il Capo della provincia Ercolani manda al Ministero degli Interni con “precedenza assoluta su tutte le precedenze“: “Situazione bande armate provincia Grosseto est preoccupantissima … Invoco tuo personale interessamento perchè mi siano subito inviati rinforzi et armi. Finora per procurare piccola parte fucili et moschetti ho dovuto ricorrere borsa nera. Desidererei tuo cenno risposta per tranquillità” (TMV da ASGR).

RADICOFANI – La formazione Capecchi cattura 3 ufficiali superiori tedeschi in possesso di importanti carte militari (CRT).

1972

PISA – Dopo 2 giorni di agonia, muore in carcere l’anarchico ventenne Franco Serantini pestato dalla Celere pisana.