24 marzo

1876 

RIPARBELLA – Nasce Alcide Molendi, di Torello. Di mestiere fa l’imbianchino e professa idee anarchiche anche nella Rosignano dove si è trasferito. Vigilato al lungo dal 1904 al 1933, poi radiato dal casellario Politico (PVQ,47).

 1892 

LIVORNO – Nasce Andrea Mecacci. Operaio, socialista attivo dall’anteguerra, è diffidato nel 1936 per critiche al regime. Ammonito nel marzo 1937 per insulti a un fascista, è subito prosciolto (amnistia per nascita del principe ereditario) E’ ancora vigilato nel 1942 (CPC).

ROSIGNANO Marittimo – Nasce Anarchia Merli, detta Gina, di Vincenzo. Residente a Genova dove fa la cameriera, tiene fede al suo nome e svolge attività anarchica per la quale è lungamente controllata nel periodo che va dal 1917 al 1943, anno della sua radiazione poco prima del crollo del regime fascista (PVQ,47).

1894

LIVORNO – Nasce Pietro Baratto, perito agrimensore e antifascista. Iscritto al Partito Socialista Unitario, viene arrestato il 12 ottobre 1928 per concorso in espatrio dell’ ex deputato Bocconi, quindi assegnato al confino per 5 anni, pena poi commutata in diffida. Nel 1931 espatria e nel 1938 viene radiato (CPC).

1895

PORTO ERCOLE – Sette coatti anarchici evadono dalla Colonia Penale attraverso un cunicolo scavato nelle spesse mura della fortezza spagnola: si tratta di Galileo Palla, Andrea Barabino, Angiolo Colonnesi, Oreste Tristori, Guerrando Barsanti, Cesare Lapi e Gaetano Ruocco. Verranno arrestati presso la stazione di Vada nei giorni successivi (G. Damiani).

1903

CASCINA – Nasce Gaetano Pellai. Meccanico, comunista, è arrestato nel marzo 1921 per partecipazione ai noti fatti di Empoli, condannato a 10 anni, 4 mesi, 15 giorni di reclusione a Portolongone. Liberato per amnistia nell’ottobre 1925, è diffidato nello stesso mese del 1928. Nel 1941 arriverà la radiazione dal Casellario Politico (CPC).

COLLESALVETTI – Nasce Quintilio Agonigi, nome di battaglia “Tarzan“, ferroviere, residente a Tortona, già soldato di fanteria. Partigiano combattente e Comandante di gruppo con la Brigata Vittorio della 16ª Divisione Viganò dal 20.09.1944 al 7.06.1945 (IRT).

1915

LIVORNO – Nasce Silvano Ceccherini, facchino e comunista. Imbarcato su un cacciatorpediniere, diserta quando si trova nel Principato di Monaco. Poi, nel 1937, viene segnalato come combattente in Spagna nelle Brigate Internazionali. Nel 1940, rientrato in Francia, è internato nel campo di Vernet e tradotto in Italia solo nell’ ottobre 1942: qui subisce una condanna a 5 anni di reclusione per diserzione militare (CPC).

1917 

GROSSETO – Nasce Domenico Valvassura, nome di battaglia «Simonetta». Maestro, tenente della Regia Aeronautica, poi partigiano in Liguria nella Iª Brigata Savona Sguerso-Divisione Autonoma Fumagalli. Viene arrestato e quindi fucilato dai fascisti il 29/12/1943 a Mellea di Fossano (CN) (ILSREC).

1921

LIVORNO – Per ottenere la liberazione di Errico Malatesta e degli altri compagni incarcerati, la Camera del Lavoro Sindacale proclama un riuscito sciopero generale di ventiquattro ore, cui partecipa anche la Camera del Lavoro Confederale (RLL).

1922

LIVORNO – Arresto del diciottenne sovversivo Virgilio Antonelli del gruppo Falange Ribelle, per aver, 48 ore prima, malmenato uno studente fascista. La perquisizione della sua casa porta al rinvenimento di … ”un tubo di metallo, intaccato da una parte, come quelli che di solito vengono riempiti di gelatina per gli attentati” (RLL).

1924 

NODICA – Nella frazione di Vecchiano, il segretario del fascio locale, Ovidio Chelini, ferisce a pugnalate il socialista Gemignani (RMAA).

1926

SIENA – Non potendo sopportare oltre le torture, nel timore di svelare il nome dei suoi compagni e dopo aver scritto le sue ultime volontà sull’ intonaco del muro della cella, si impicca l’ antifascista Enrico Santarnecchi.  A nessuno dei suoi compagni fu permesso di vederlo. Un suo compagno di cella, Lucesio Petreni, benchè forte e robusto, una volta libero morirà per le sevizie ricevute nei 5 mesi di detenzione  (MAC-ACV,185).

1929

COLLE di Val d’Elsa – Sono 186 i colligiani che decidono di sfidare la repressione fascista votando un chiaro NO ( 6,26% contro la media nazionale del 1,60% ) al plebiscito in favore del regime ( MAC ). In occasione di questa prova, i compagni comunisti della zona nei giorni precedenti fanno rinvenire dei volantini per la strada tra le frazioni delle Grazie e di Borgatello. A lasciarli cadere è presumibilmente l’antifascista Emilio Francioli che percorre quella strada in bicicletta per recarsi al lavoro. I volantini contengono l’appello comunista per il NO assoluto al regime (ACV,53).

LIVORNO – Tra coloro che coraggiosamente votano NO al referendum fortemente voluto dai fascisti, a Livorno c’è il comunista Angiolo Fuliganti, nativo di Gambassi, ma residente nella città portuale (RLL).

PRATA (Gr) – Il repubblicano Giuseppe Chelini, dopo aver votato NO al referendum fascista, viene brutalmente bastonato dalle camicie nere locali (RLL).

SIENA – Nel plebiscito, in provincia di Siena, senza segretezza di voto, sono 62.313 i SI’ al fascismo e solo 937 i coraggiosi che votano NO (Ist. Storico Resistenza Senese).

1931

COLLE di Val d’Elsa – Una squadra di questurini di Siena, coadiuvati da carabinieri e fascisti locali, arresta un gruppo di antifascisti legati al PCd’I, rinchiudendoli nelle carceri di S.Spirito a Siena. Qui gli agenti, a cominciare dal Questore in persona, procedono a ripetute torture senza arrivare a nessuna confessione delle colpe attribuite dal verbale accusatorio di Antonio Gerbi, che cede e firma un verbale con false accuse.  Tra gli arrestati, Giuseppe Braccagni, trattenuto in carcere fino all’11 aprile successivo (ACV,191) e Ghino Spalletti, accusato con altri di ricostruzione del partito comunista giovanile (ACV,63). Liberati tutti gli altri il 13 agosto successivo, per non luogo a procedere per mancanza di prove, alcuni di loro dovranno abbandonare Colle Val d’Elsa e le rispettive famiglie a causa delle continue persecuzioni (MAC-ACV,63,74,).

Nella notte, due carabinieri accompagnati da alcuni fascisti intimano con le minacce all’antifascista Giovanni Franchi di aprire loro la porta della sua abitazione in località Cappuccini. Prima che il Franchi apra, la porta è abbattuta ed i carabinieri ammanettano i tre figli del Franchi. Fuori di casa, Agostino Franchi è malmenato con schiaffi e calci nei genitali dai fascisti “Capresi Ernesto fu Adelmo di anni 58, Viviani Enzo di Arturo di anni 43, Bottai Gastone fu Giovanni di anni 42”, alla presenza degli stessi carabinieri. Agstino Franchi, sotto false accuse, subirà 6 mesi di carcere (ACV,76-MAC).

1933 

GROSSETO – Viene licenziato dalle Ferrovie Sabatino Canini perché antifascista ed inviato nella zona di bonifica di Capoterra in Sardegna.

1941

PIOMBINO – Sui muri della città sono rinvenute due lunghe scritte: ” I ribelli di Spagna caduti sotto il piombo fascista saranno vendicati ” e ” Il ricordo di Matteotti è sempre una pagina insanguinata per la giustizia italiana ” (FAR).

1942 

PISA – Sfidando la sorveglianza, antifascisti volantinano tra le donne presso il mercatino di Piazza Galimberti, invitandole a radunarsi davanti alla Federazione fascista per protestare contro i razionamenti. Intanto una giovane popolana, “la Lina”, assalta un furgoncino di pane destinato ai gerarchi fascisti e inizia la distribuzione.  Un tedesco di guardia che le punta la pistola viene steso da un pugno dell’antifascista Ugo Camerata, uno dei volantinatori, che fugge protetto dalle donne evitando i colpi degli altri tedeschi presenti (RMAA).

1944

Alta Maremma – La IIIª Brigata Garibaldi camicia Rossa, dispersa per l’imponente rastrellamento dei 2 giorni precedenti, inizia una fase di ricostituzione riorganizzando reparti e dislocamento. Questa fase sarà terminata in data 9 aprile (RCR).

FOLLONICA – Incursione aerea alleata su Ferrovia e SS Aurelia: 1 autista morto e 7 feriti (CRT).

FOSSE ARDEATINE – Tra le 335 innocenti vittime trucidate dai nazisti sono presenti Ilario Zambelli ( Rio nell’ Elba, 1910 ), marinaio sottufficiale telegrafista  in servizio presso il Ministero della Marina, passato nelle formazioni partigiane con incarico di responsabilità, torturato invano dagli aguzzini fascisti prima di essere consegnato ai tedeschi ( Lo Scoglio ); l’avvocato comunista Odoardo Della Torre [Livorno, 1894]; l’ingegnere delle FF.SS. Elio Bernabei [Montepulciano, 1907] attivista del Partito d’Azione; Ezio Lombardi [Sorano 1903], impiegato appartenente al Movimento Comunista d’Italia – Bandiera Rossa; Umberto Lusena [Livorno, 1904], appartenente al Fronte Militare Clandestino; Sestilio Ninci [Cecina 1895], tramviere socialista; Francesco Savelli [Asciano, 1890], ingegnere e militante del Partito d’ Azione.

GERMANIA – In un lager nazista, da deportato, muore il militare livornese Alfonso Napoletano (LXX).

LIVORNO – Secondo la «Relazione del Comando militare di Livorno», a firma Dino Frangioni: « Il giorno 24/3/44 essendo la forza di questa brigata aumentata sino a 800 uomini circa ed avendo da controllare una vasta zona che si partiva dall’Elba alle ns. Provincie ed al Sud Arno – Pisa, fu deciso la formazione di due Brigate denominate: Val di Cornia Com. Lanciotto Gherardi e Val di Cecina – Livorno Com. Stefanini Alfredo».

MONTIANO – Disarmati 3 militi della GNR di ritorno da una perlustrazione (CRT): “… alle ore 10, il località Diaccio di Carlino del comune di Montiano Toscana (Grosseto), 50 ribelli armati, di sorpresa, riuscirono a disarmare 3 legionari della G.N.R. di ritorno da un servizio perlustrativo.” (NGNR del 7/4/1944).

MURCI – Occupazione temporanea del paese, durante la quale i partigiani sequestrano 120 quintali di grano requisito dai tedeschi e lo distribuiscono alla popolazione. Distrutti anche i documenti conservati alla Casa del Fascio ( REL. 7G + CRT + AGA).

PISA
– Fucilati dai fascisti 2 renitenti alla leva in località Stibbio (CRT).

S.GIMIGNANO – In località Bosco la Brigata Gramsci non si sottrae allo scontro cercato dai repubblichini ed ancora una volta li batte facendo 5 prigionieri, di cui 2 noti criminali fascisti che verranno processati e fucilati (MOE).

1946

FOLLONICA – Alle elezioni amministrative, viene confermato alla carica di Sindaco l’antifascista storico Gio Batta Santini, socialista, già molte volte vittima delle squadracce fasciste.